Anatomia
Vaso sanguifero, di calibro irregolare, analogo ai capillari, interposto tra le terminazioni arteriose e le radici venose in alcuni distretti dell’organismo (organi emopoietici, fegato, alcune [...] ghiandole endocrine). La parete è costituita da cellule non endoteliali, alcune delle quali munite di attività fagocitaria, che poggiano su uno strato di fibrille reticolari.
Matematica
In geometria piana, ...
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In anatomia umana, canale o vaso di calibro ridottissimo.
C. sanguiferi Costituiscono una fitta rete intercalata tra le terminazioni delle arteriole e le radici delle venule. Hanno calibro assai esile: [...] il diametro oscilla tra i 5-8 μm (retina e sostanza grigia nervosa) e i 25-30 μm (ossa). La struttura (v.fig.) è molto semplice: la parete è formata da un unico strato di cellule endoteliali, senza alcuna ...
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vasocostrittóre Sostanza che induce la riduzione del calibro dei vasi sanguigni. I v. agiscono determinando una contrazione della tonaca muscolare liscia della parete dei vasi arteriosi. Il più importante [...] v. naturale è l'angiotensina, sostanza endogena in grado di determinare un significativo aumento della pressione arteriosa ...
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Strumento tubulare, rigido, semirigido o molle, di vario calibro e lunghezza, che nella pratica medica e chirurgica viene introdotto in un condotto naturale d’accesso a una cavità (vie urinarie, cuore [...] ecc.), oppure per introdurvi liquidi medicamentosi; il c. vescicale, lungo 35 cm circa, può essere di vario calibro; è costruito in materiali rigidi, semirigidi o molli (gomme vulcanizzate, materiali plastici).
Il cateterismo degli ureteri consiste ...
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In medicina, ogni riduzione, normale o patologica, del calibro di un organo cavo o tubulare; nei r. patologici si parla anche di stenosi (➔). R. esofagei In anatomia normale sono tre: all’altezza della [...] cartilagine cricoide, dell’arco aortico e del diaframma. R. uretrali In patologia, stenosi del canale uretrale, che si riscontrano prevalentemente nell’uomo. Di origine congenita, traumatica o infiammatoria, ...
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Dilatazione, più o meno circoscritta, del calibro di un’arteria, dovuta all’alterazione anatomica della sua parete e alla sollecitazione della pressione arteriosa. Secondo la forma gli a. si distinguono [...] in navicolari, sacciformi, fusiformi ecc. (fig. 1); se si crea una comunicazione con un vaso venoso prossimo si parla di a. arterovenoso o fistola arterovenosa. Sede più frequente di a. è l’aorta e in ...
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In biologia, fibre del tessuto connettivo di vario calibro, presenti in quantità preponderante sulle altre fibre nel tessuto elastico, di cui tipici esempi sono i legamenti gialli delle vertebre, le corde [...] vocali, le tuniche delle arterie ecc.
Le fibre e. sono costituite dall’ elastina, una scleroproteina formata da glicina (27% circa), alanina (23%), valina (17%), prolina (12%), leucina (12%) ecc., e caratterizzata ...
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tòno vasale Lo stato di contrazione della muscolatura dei vasi, che determina il calibro del flusso locale. Maggiore è il t.v., maggiore è la possibilità di incrementare il flusso. ...
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sieroma Versamento sottocutaneo di linfa, derivato da rottura di vasi linfatici di un certo calibro in seguito a trauma più o meno violento: più frequente negli arti inferiori, può riassorbirsi spontaneamente [...] o complicarsi con flogosi, infezioni ecc ...
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calibro
càlibro (ant. calìbro) s. m. [dall’arabo qālib «forma» (del calzolaio, del fonditore), attraverso il fr. calibre]. – 1. a. Diametro interno di una bocca da fuoco, misurato (in millimetri, centimetri, pollici) sui pieni delle rigature,...
calibrare
v. tr. [dal fr. calibrer, der. di calibre «calibro»] (io càlibro, ecc.). – 1. Ridurre al calibro voluto; misurare il calibro delle canne di armi da fuoco; controllare col calibro la misura di pezzi meccanici lavorati in serie. Anche,...