HARROW, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, attivo entro la prima metà del V sec. a. C. Il nome proviene da una oinochòe conservata ad Harrow, intorno a cui è stato possibile raccogliere una [...] xx) manca indubbiamente di quell'incomparabile profumo di giovinezza che troviamo nel contemporaneo Teseo del Pittore di Syriskos (calice della Bibliothèque Nationale, Mon. In., 1, 52), ma alla trepida grazia di quest'ultimo oppone senza compromessi ...
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MEDEA (Μήδεια, Medea)
E. Simon
Figlia di Aietes, re della Colchide e di Idyia, ninfa oceanina, nipote di Helios (Hesiod., Theog., 956 ss.). Accanto a Circe figlia di Helios, che già in Omero (Od., x, [...] bizantine: Hesperia, xviii, 1949, tavv. 25, 26. - 2, b. Hydrìa di Londra E 163: J. D. Beazley, Red-fig., p. 194, 17. Cratere a calice di Ancona: E. Simon, op. cit., p. 208 ss., tav. 5, 2; contra: F. Brommer, Satyrspiele, p. 44 ss. - 2, c: kỳlix di ...
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CRISTALLO DI ROCCA
H. Erdmann
Varietà di quarzo purissimo (biossido di silicio), di assoluta trasparenza e totale assenza di colorazione, che trovò largo impiego nella glittica fin dall'Antichità, in [...] il Calvo all'abbazia di Saint-Denis, nel cui tesoro si trovavano anche altri importanti recipienti in c. di rocca, come il perduto calice di Saint-Denis (Le trésor de Saint-Denis, 1991, pp. 160-162), costituito da un c. di origine fatimide (sec. 10 ...
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RODI, Vasi
P. Bocci
Gruppo di vasi della Grecia orientale appartenente al periodo orientalizzante.
1. Classificazione. - Il nome rodio è dovuto al fatto che i maggiori ritrovamenti provengono dagli [...] .
Il tardo stile di tipo rodio inizia a Chio verso il 600 a. C., ma è presente solo nella tecnica a zone riservate. Il calice è di solito decorato con una sola figura, per lo più consistente in una sfinge posta isolata sul campo.
La ceramica chiota è ...
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EPIKTETOS (᾿Επίκτητος)
E. Paribeni
Ceramografo attico, operante entro l'ultimo venticinquennio del VI sec. a. C. La sua cronologia è da ritenersi fissata con una certa sicurezza anche in base a ragioni [...] consiste principalmente di coppe e di piatti, con alcuni vasi di media grandezza quali kàntharoi e sköphoi e un solo eccezionale cratere a calice in cui la firma del pittore è unita a quella di Andokides.
L'opera di E. si affianca a quella di Oltos ...
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THANATOS (Θάνατος)
C. Saletti
Personificazione della Morte. Figlio della Notte e di Herebos, fratello gemello di Hypnos, il Sonno.
Il suo nome ricorre frequentemente nella letteratura greca (Il., xiv, [...] La medesima scena torna nella ceramica a figure rosse sulla kölix di Londra E 12 del Pittore di Nikosthenes, sul cratere a calice del Louvre G 163 del Pittore di Eucharides, sulla lèkythos di Berlino 2616, sulle lèkythoi di Londra D 59 del Pittore di ...
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OCEANO (᾿Ωκεανός)
H. Sichtermann
È in Omero (Il., xiv, 201) ancora l'origine non personificata di tutte le cose, rappresentato come un grande fiume (Il., xvi, 151) che scorre attorno alla terra. Questo [...] ruolo non è chiaramente manifesto; una poesia ellenistica dice che presso di lui crebbe suo nipote Fetonte; egli consegna ad Eracle il calice del Sole per il viaggio per mare, ma poi, quando solleva le onde, viene da questi minacciato. All'infuori di ...
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ESSEN
I. Voss
(Esnede, Asinde, Essinde, Essend, nei docc. medievali)
Città della Germania, nella Renania settentrionale-Vestfalia, chiamata in antico sassone Asnidi (da asni o esni 'salariato giornaliero', [...] con la Natività e l'Annuncio ai pastori; un crocifisso in bronzo di epoca romanica, dall'abbazia di St. Liudger a Helmstedt; il c.d. calice di s. Ludgero, del tardo 9° o del 10° secolo. Il pezzo più interessante è la c.d. cassetta franca, un prezioso ...
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GANIMEDE DI OXFORD, Pittore di
P. Bocci
Ceramografo etrusco, a cui si attribuiscono due stàmnoi a figure rosse: il primo, da cui gli viene il nome, con Zeus e Ganimede, ad Oxford, l'altro, a Boston, [...] a una roccia, il braccio sinistro che attraversa il corpo - si ritrova, fra i primi esempi, nel satiro di un cratere a calice dell'Università di Vienna, della maniera del Pittore del Deinos e databile tra il 425-420 a. C. Allo stesso periodo ci ...
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PELIADI (Πελιάδες)
E. Paribeni
La tradizione ci ha trasmesso in vario modo i nomi e il numero stesso delle figlie di re Pelia. Igino ne conosce cinque, vale a dire, oltre alla più nota Alcesti, Pelopia, [...] essere che le P. nella loro parte di allieve maghe. Di gran lunga più drammatica è la figurazione del cratere a calice di Tarquinia assegnata al Pittore di Pistoxenos, in cui il vecchio Pelia stanco e incerto si trova di fronte una donna autorevole ...
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calice1
càlice1 s. m. [dal lat. calix -ĭcis]. – 1. a. Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga, che si va restringendo verso il fondo, ed è fornito di un gambo lungo e sottile poggiante su una base circolare (differisce dalla coppa,...
calice2
càlice2 s. m. [dal lat. calyx -y̆cis, gr. κάλυξ -υκος]. – In botanica, involucro esterno del fiore, costituito da sepali (liberi o concresciuti, verdi o variamente colorati, caduchi o persistenti), che serve a proteggere gli organi...