FANELLI, Virgilio
Adele Condorelli
Figlio dello scultore Francesco e della prima moglie di questo, Lucrezia, di cui presumibilmente era il primogenito essendogli stato imposto il nome del nonno paterno, [...] Battista due bolli (1974, p. 165 nn. 2493 e 2494): il primo rilevato su un calice custodito nella chiesa parrocchiale di Bondanello, il secondo su di un altro calice, di cui non viene indicata l'ubicazione, forse eseguito tra il 1720 e il 1750.
L ...
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SALISBURGO
F. Fuhrmann
(lat. Iuvavum; ted. Salzburg)
Città dell'Austria, capoluogo dell'omonima regione, caratterizzata in modo singolare dalla sua posizione geografica all'interno di un bacino percorso [...] (Vienna, Öst. Nat. Bibl., Ser. nov. 2700), realizzato tra il 1160 e il 1165.Per l'oreficeria va citato il calice di St. Peter, del 1160-1180 (Vienna, Kunsthistorisches Mus.). Alla prima età gotica risalgono l'espressivo crocifisso ligneo nell'abbazia ...
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MONTEFORTINO di Arcevia
G. Annibaldi
Località delle Marche, a circa 40 km dalla costa adriatica, prossima al fiume Misa che congiunge Arcevia con Senigallia qui costituendo un porto-canale.
In questa [...] vasi a figure rosse, essi si riducono a pochi esemplari ricorrenti negli stessi tipi (cratere a campana ed a calice, lekànai, oinochòai e skỳphoi), di produzione attica e dell'Italia meridionale, generalmente di esecuzione piuttosto scadente.
Ma sono ...
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COBAERT, Jacob Cornelisz (Cope fiammingo, Giacomo Coppe, Coppa, Coppeio, Cop, Cobar, Cobbet, Cobet)
Luigi Ficacci
Originario di una ignota località delle Fiandre, la sua data di nascita, sconosciuta, [...] cui il C. è legato dall'impegno del S. Matteo. Il 22 genn. 1595 promette di realizzare un calice d'argento istoriato con figure da suo modello e un altro calice d'argento "senza historia" (Röttgen, 1965) che gli vengono pagati il 15 genn. 1596. Il 25 ...
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ANTROPOIDI, Vasi
Nel linguaggio archeologico sono così denominati quei vasi che richiamano, nel modellato di alcune parti e nella decorazione, il volto e anche il busto o tutto il corpo umano. In alcuni [...] un lungo naso, gli occhi di conchiglia inseriti e il pizzo e la calotta di capelli fittamente punteggiati con intensa caratterizzazione; un calice conico da Tell Brak intorno al 1500 a. C. sfrutta la forma del vaso per modellarvi i tratti di un volto ...
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NIVELLES
N. Bernacchio
(fiammingo Nijvel)
Cittadina del Belgio, nella provincia del Brabante.La storia di N. è strettamente legata a quella dell'abbazia fondata tra il 640 e il 652 dalla vedova di Pipino [...] vasta cripta 'a sala' con tre navate di larghezza pressoché uguale, determinate da due file di quattro colonne con capitelli a calice e a dado, su cui si impostano le volte a crociera.Un'ultima e importante fase edilizia è ascrivibile alla fine del ...
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DE CAPORALI
Alessandra Uguccioni
Famiglia di maestri argentieri operanti a Roma tra il XVII e il XIX secolo (i documenti che li riguardano, se non diversamente indicati, sono citati in Bulgari, 1958).
Il [...] di maestro argentiere. Tra il 1746 e il 1749 eseguiva per la cappella di S. Giovanni nella chiesa di S. Rocco a Lisbona un calice con patena in oro, del peso di 10 libbre e iI once, per la somma di 3.100 scudi, scomparso nel periodo napoleonico.
La ...
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Vedi CHIO dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
CHIO (v. vol. ii, p. 556)
J. Boardman
A Emporio nella parte meridionale di Ch. oltre al centro preistorico vicino al porto e alla città arcaica sul Profeta Elia, [...] C. Il locale stile della "capra selvatica" ha una lunga tradizione e ci sono due stili distinti a figure nere usati su calici e su altre forme. Generalmente si adopera una fine ingubbiatura bianca. I vasi furono largamente esportati e ci fu forse un ...
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CASOLLA, Giovanni
Laura Gigli
Nacque a Napoli il 19 settembre del 1777 da Francesco, argentiere, e da Angela D'Amore. Il 18 marzo 1818, su proposta del Conservatorio degli orefici, egli venne assunto [...] per il santuario di Montevergine in provincia di Avellino e per la chiesa del Carmine Maggiore di Napoli, dov'è conservato un suo calice.
Si ignora l'anno della sua morte.
Fonti e Bibl.: M. A. Capone, Il duomo di Salerno, I, Salerno 1927, pp. 384 s ...
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L'Africa tardoantica e medievale. Arte copta
Loretta Del Francia Barocas
Mario Cappozzo
di Loretta Del Francia Barocas
Il termine "copto" fu coniato dagli Arabi, i quali, al momento della conquista [...] , largamente prevalente il secondo, in un notevole numero di varianti. Si affermano anche il composito e diverse altre tipologie: a calice, a foglie di olivo e di vite, a cesto, bizonale, baccellato. Il capitello corinzio con le sue varietà ad acanto ...
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calice1
càlice1 s. m. [dal lat. calix -ĭcis]. – 1. a. Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga, che si va restringendo verso il fondo, ed è fornito di un gambo lungo e sottile poggiante su una base circolare (differisce dalla coppa,...
calice2
càlice2 s. m. [dal lat. calyx -y̆cis, gr. κάλυξ -υκος]. – In botanica, involucro esterno del fiore, costituito da sepali (liberi o concresciuti, verdi o variamente colorati, caduchi o persistenti), che serve a proteggere gli organi...