DEINOS, Pittore del
E. Paribeni
Ceramografo attico, operante entro l'ultimo quarto del V sec. a. C.
Un primo nucleo delle sue opere venne isolato da E. Pfuhl e assegnato a un Pittore di Atalanta, partendo [...] dal cratere a calice n. 300 di Bologna con la singolare figura dell'eroina stante, ignuda, in uno schema che è stato ripetutamente messo in relazione con l'Afrodite dell'Esquilino. In seguito per il gruppo di opere sempre in aumento si scelse come ...
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GORO di Ser Neroccio
Cristina Ranucci
Nacque a Siena il 26 marzo 1382 (Machetti, p. 58) o 1387 (Milanesi, p. 149) e svolse l'attività di orafo almeno a partire dal 1414, anno in cui eseguì, in collaborazione [...] 1977, pp. 10 s., 67 s.; E. Carli, Il duomo di Siena, Genova 1979, ad indicem, tav. CCLXXXVI; M. Collareta - D. Levi, Calici italiani, Firenze 1983, pp. 6 s., 13-16; D. Gallavotti Cavallero, Lo spedale di S. Maria della Scala a Siena, Pisa 1985, pp ...
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PACE di Valentino
Elisabetta Cioni
PACE di Valentino (detto Pacino). – Non si conoscono gli estremi biografici di questo orafo senese documentato a Siena, a Pistoia e presso la corte pontificia tra [...] a essere esposte e non all’uso liturgico quotidiano, facevano parte del tesoro che veniva collocato sull’altare di S. Iacopo. Il grande calice d’oro, del peso di quasi 5 kg (Hueck, 1982, p. 261) e con figurazioni a rilievo, era ornato di una quantità ...
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AVILLIUS SURA, Lucius (L. Avil[l]ius Sura)
A. Stenico
Di questo fabbricante di vasi aretini si conoscono solo pochi frammenti decorati a rilievo. Firmato all'interno dal suo nome, appaiato a quello dello [...] schiavo Hilar[io] (o [-ius]), è il calice di Orbetello a Berlino. Sono stati anche scavati ad Arezzo frammenti di matrice a lui attribuiti. I trofei, le figure femminili del tipo delle regioni vinte, quelle maschili nell'atteggiamento di imperator ...
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JUVARRA (Ibarra, Ivara, Luvara, Houara, Yuuara)
Giovanni Molonia
Famiglia di argentieri attivi a Messina nei secoli XVII e XVIII, discendenti dalla casata spagnola dei Guevara, che si stabilirono a Messina [...] con i figli Eutichio e Sebastiano e realizzato per il locale collegio dei gesuiti (Ori e argenti…, p. 241). A questo calice viene associato lo splendido ostensorio in oro, datato 1682, che si conserva nello stesso museo. Pietro fu attivo per tutto il ...
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EUXITHEOS (Εὐξίϑεος)
E. Paribeni
Ceramista attico, attivo negli ultimi decenni del VI sec. a. C. La sua firma compare solo su quattro vasi, che contano peraltro tra le opere più significative della prima [...] generazione dei pittori a figure rosse, un cratere a calice di Euphronios, un'anfora e due coppe di Oltos. Quando si pensi che una di queste è la grande coppa di Tarquinia con l'assemblea degli dèi, vale a dire di quella che è forse la più sontuosa e ...
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Orafo, medaglista e incisore (Warburg 1553 o 1554 - ivi 1603). Lavorò a Roma (1580 circa) per la Metallotheca Vaticana del naturalista M. Mercati (pubblicata nel 1717-19). Nel 1581 incise il ritratto di [...] Gregorio XIII. Dal 1587 risiedette a Warburg, eseguendo alcuni celebri lavori in argento (un calice, 1588, e un Crocifisso, 1589, nel tesoro di Herdringen), nei quali innestò nella tradizione gotica elementi rinascimentali, soprattutto ...
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SIANA, Coppe di (Siana Cups)
M. A. Del Chiaro
"Coppe di Siana" è il nome che H. Payne e J. D. Beazley diedero (in base a due esemplari ora al British Museum, scoperti a Siana, nell'isola di Rodi) a quel [...] tipo di calice attico con figure nere, che predominava nel secondo quarto del VI sec. a. C.
L'orlo più grande e più in rilievo e il piede più alto, con stelo grosso, distinguono la forma delle coppe di S. dai loro prototipi, dette coppe dei Comasti ( ...
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Anglosassoni, Arte degli. Metalli lavorati
J. Graham-Campbell
METALLI LAVORATI
La produzione anglosassone di metalli lavorati nei secc. 8° e 9° era ben conosciuta nel continente europeo, dove si possono [...] e della scultura monumentale. Oltre a ciò, si richiedevano nuovi tipi di oggetti in metallo per usi liturgici, come calici e croci d'altare, dei quali però nessun esempio importante di età mediosassone si è conservato, a eccezione del reliquiario ...
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EUMACHE (Εὐμάχη)
A. Comotti
Nome di una amazzone; la figura di E. (accompagnata dal nome iscritto) compare solo su due vasi attici a figure rosse: su una pelìke da Bomarzo (descritta dal de Witte, Cat. [...] Beugnot, p. 41, n. 41) appare accanto a Deinomachos, e su un cratere a calice da Spina, attribuito dal Beazley all'ultima attività del Pittore di Achille (v.), del 440 a. C. circa, dove E. combatte contro i compagni di Teseo, insieme alle sue ...
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calice1
càlice1 s. m. [dal lat. calix -ĭcis]. – 1. a. Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga, che si va restringendo verso il fondo, ed è fornito di un gambo lungo e sottile poggiante su una base circolare (differisce dalla coppa,...
calice2
càlice2 s. m. [dal lat. calyx -y̆cis, gr. κάλυξ -υκος]. – In botanica, involucro esterno del fiore, costituito da sepali (liberi o concresciuti, verdi o variamente colorati, caduchi o persistenti), che serve a proteggere gli organi...