HARROW, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, attivo entro la prima metà del V sec. a. C. Il nome proviene da una oinochòe conservata ad Harrow, intorno a cui è stato possibile raccogliere una [...] xx) manca indubbiamente di quell'incomparabile profumo di giovinezza che troviamo nel contemporaneo Teseo del Pittore di Syriskos (calice della Bibliothèque Nationale, Mon. In., 1, 52), ma alla trepida grazia di quest'ultimo oppone senza compromessi ...
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Anatomia e medicina
Organo di senso per la ricezione degli stimoli luminosi, che vengono trasmessi ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive.
Anatomia comparata
Invertebrati
Molti Invertebrati [...] a duplice parete: interna, che darà la retina, ed esterna, che si differenzia nell’epitelio pigmentoso retinico. Ventralmente, il calice ottico presenta la fessura coroidea che prosegue in una doccia del peduncolo dove passeranno le fibre del nervo ...
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(fr. Meuse; nederl. Maas o Maes) Fiume dell’Europa centro-occidentale (950 km). Nasce nella parte settentrionale del Plateau de Langres presso Avrecurt, a 384 m, scorre nella Francia orientale, nel Belgio [...] , Tesoro di San Marco) proveniente da Costantinopoli, e il frate Hugo di Oignies, che firma l’evangelario e il calice (1230 ca., Namur, Tesoro delle suore di Notre-Dame).
Febbre della M. Malattia infettiva trasmessa dai pidocchi, probabilmente dovuta ...
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MEDEA (Μήδεια, Medea)
E. Simon
Figlia di Aietes, re della Colchide e di Idyia, ninfa oceanina, nipote di Helios (Hesiod., Theog., 956 ss.). Accanto a Circe figlia di Helios, che già in Omero (Od., x, [...] bizantine: Hesperia, xviii, 1949, tavv. 25, 26. - 2, b. Hydrìa di Londra E 163: J. D. Beazley, Red-fig., p. 194, 17. Cratere a calice di Ancona: E. Simon, op. cit., p. 208 ss., tav. 5, 2; contra: F. Brommer, Satyrspiele, p. 44 ss. - 2, c: kỳlix di ...
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CRISTALLO DI ROCCA
H. Erdmann
Varietà di quarzo purissimo (biossido di silicio), di assoluta trasparenza e totale assenza di colorazione, che trovò largo impiego nella glittica fin dall'Antichità, in [...] il Calvo all'abbazia di Saint-Denis, nel cui tesoro si trovavano anche altri importanti recipienti in c. di rocca, come il perduto calice di Saint-Denis (Le trésor de Saint-Denis, 1991, pp. 160-162), costituito da un c. di origine fatimide (sec. 10 ...
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RODI, Vasi
P. Bocci
Gruppo di vasi della Grecia orientale appartenente al periodo orientalizzante.
1. Classificazione. - Il nome rodio è dovuto al fatto che i maggiori ritrovamenti provengono dagli [...] .
Il tardo stile di tipo rodio inizia a Chio verso il 600 a. C., ma è presente solo nella tecnica a zone riservate. Il calice è di solito decorato con una sola figura, per lo più consistente in una sfinge posta isolata sul campo.
La ceramica chiota è ...
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GIOVANNI di Bartolo da Siena
Elisabetta Campolongo
Non si conosce la data di nascita di questo orafo senese documentato dal 1364 al 1404.
Si deve a Müntz (1888, al quale si rimanda per i documenti citati [...] rose d'or du Musée de Cluny, in La Revue du Louvre, XXXVI [1986], pp. 383 s.)
Nel 1367 eseguì due rose d'oro, dodici calici d'argento dorato e un'idria d'argento. Restaurò inoltre un pontificale e un turibolo e assolse alla doratura e argentatura di ...
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CRIVELLI, Giovan Pietro
Alessandra Uguccioni
Nacque a Milano nel 1463, Come si ricava dalla lapide in S. Lucia del Gonfalone a Roma, da una famiglia di orefici alla quale apparteneva Maffeo, console [...] nome Giovan Pietro, abitante di fronte a S. Lucia (quasi certamente da identificare col C.), ricevette la commissione di un calice (Bertolotti, 1881, I, p. 271).
Il 13 giugno 1508 il C. era presente alla prima riunione dei maestri orefici fondatori ...
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EPIKTETOS (᾿Επίκτητος)
E. Paribeni
Ceramografo attico, operante entro l'ultimo venticinquennio del VI sec. a. C. La sua cronologia è da ritenersi fissata con una certa sicurezza anche in base a ragioni [...] consiste principalmente di coppe e di piatti, con alcuni vasi di media grandezza quali kàntharoi e sköphoi e un solo eccezionale cratere a calice in cui la firma del pittore è unita a quella di Andokides.
L'opera di E. si affianca a quella di Oltos ...
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THANATOS (Θάνατος)
C. Saletti
Personificazione della Morte. Figlio della Notte e di Herebos, fratello gemello di Hypnos, il Sonno.
Il suo nome ricorre frequentemente nella letteratura greca (Il., xiv, [...] La medesima scena torna nella ceramica a figure rosse sulla kölix di Londra E 12 del Pittore di Nikosthenes, sul cratere a calice del Louvre G 163 del Pittore di Eucharides, sulla lèkythos di Berlino 2616, sulle lèkythoi di Londra D 59 del Pittore di ...
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calice1
càlice1 s. m. [dal lat. calix -ĭcis]. – 1. a. Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga, che si va restringendo verso il fondo, ed è fornito di un gambo lungo e sottile poggiante su una base circolare (differisce dalla coppa,...
calice2
càlice2 s. m. [dal lat. calyx -y̆cis, gr. κάλυξ -υκος]. – In botanica, involucro esterno del fiore, costituito da sepali (liberi o concresciuti, verdi o variamente colorati, caduchi o persistenti), che serve a proteggere gli organi...