Ziyad ibn Abihi
Governatore dell’Iraq e delle province orientali del califfato (m. al-Kufah 673), durante il regno dell’omayyade Mu‛awiya ibn Abi Sufyan. Di probabile origine non araba, di padre sconosciuto [...] (il nome Z. significa «figlio di suo padre»), ascese per le sue capacità tutti i gradi dell’amministrazione omayyade, fino a essere riconosciuto ufficialmente da Mu‛awiya come fratellastro (665), ed essere ...
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Dinastia musulmana di califfi (750-1258), la più duratura del mondo medievale islamico; governò infatti dal 750, quando gli A. strapparono il potere agli Omayyadi, fino al 1258, quando Baghdad fu conquistata [...] aver subito l'effettivo governo in Baghdād degli iranici Buwaihidi (sec. 10°-11°) e dei turchi Selgiuchidi (sec. 11°-12°), il califfato abbaside ebbe una breve reviviscenza di autorità nel sec. 12°, ma finì con l'essere travolto alla metà del sec. 13 ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] l’eredità del mondo antico e domina nella nuova forma sincretistica tutta la vita dell’Oriente medievale. L’unità territoriale del califfato abbaside di Baghdad si sfalda dopo poche generazioni e con il 10° sec. la sua autorità si restringe al solo ...
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Califfo arabo omayyade (sec. 7º), capostipite del ramo marwanide della dinastia. Nel suo breve califfato (684-85) riuscì a ristabilire, tra l'anarchia e le guerre civili, quella solida base di potere su [...] cui si fondò il figlio e successore ῾Abd al-Malik ...
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Dinastia musulmana che regnò sul Khorāsān nel sec. 9º d. C. Suo fondatore ed eponimo fu Ṭāhir ibn al-Ḥusain, generale del califfo al-Ma'mūn, che verso l'820 si rese di fatto indipendente nella provincia [...] fu soppiantata dai Ṣaffaridi nell'873. All'importanza politica dei T., nell'inizio del processo di sfaldamento del califfato arabo-musulmano, ne corrisponde una culturale: persiani di origine, essi favorirono lo sviluppo della letteratura araba, e la ...
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Califfo abbaside (n. 1116 - m. 1170), succeduto al padre al-Muqtafī (1160). L'estinzione del rivale califfato fatimida in Egitto sembrò rialzare sotto di lui le sorti e il prestigio del califfato di Baghdād, [...] ma solo il suo successore al-Mustaḍī fu riconosciuto in Egitto ...
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ī Califfo abbaside, regnò dal 902 al 908 e combatté con successo la crisi del califfato. Sotto di lui l'autorità abbaside fu per breve tempo ristabilita in Egitto e fu proseguita con energia la guerra [...] contro Carmati e Bizantini ...
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Califfo abbaside (n. 1000 - m. 1075), regnò dal 1031 fino alla morte. Durante il suo califfato i Selgiuchidi stabilirono il loro dominio sull'Iraq: fu anzi al-Q. a dare al loro capo, Ṭughril Beg, l'investitura [...] sultaniale e il titolo onorifico di malik al-mashriq wa ῾l-maghrib "re dell'Oriente e dell'Occidente" ...
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Principe e capitano arabo (m. 740 circa), figlio del califfo omayyade ῾Abd al-Malik. Escluso dal califfato poiché sua madre era una schiava, si distinse comunque come uomo di guerra: guidò numerose spedizioni [...] contro i Bizantini (assediò invano Costantinopoli nel 717), i Turchi Cazari, i ribelli Muhallabiti nell'Iraq ...
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IS.
Germano Dottori
– e origini dell’ISI in ῾Irāq. Dal-l’ISI all’ISIS: la guerra civile siriana e le ambizioni del califfato. Attentati, offensive e uso dei media: le strategie dell’IS. La risposta [...] noveau Califat, Paris 2014; A. Negri, Lo Stato islamico visto da vicino, «Limes», 2014, 9, nr. monografico: Le maschere del califfo, pp. 39-48. Si veda inoltre: Abū-Bakr Naji, The management of savagery: the most critical stage trough which the Umma ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...