'Abd al-Rahman III
‛Abd al-Rahman III
Fondatore del califfato omayyade di al-Andalus (n. 891-m. 961). Divenuto emiro nel 912, in un periodo di grave crisi, ebbe ragione dei numerosi focolai di anarchia [...] territoriale, ripristinando l’autorità dell’emirato. Nel 929 si autoproclamò califfo, in sfida al califfato abbaside in Oriente e a quello fatimide in Egitto. Sotto il suo lungo regno, al-Andalus divenne una potenza regionale capace di esercitare la ...
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Governatore arabo dell'Iraq (sec. 7º d. C.) durante il califfato dei primi Omayyadi. Sotto di lui il nipote del Profeta al-Ḥusain ibn Alī fu ucciso come ribelle a Kerbelā (680). Scoppiate le guerre civili, [...] ῾U. sostenne gli Omayyadi, e al loro servizio cadde (686) nella battaglia del fiume Khāzir presso Mossul, combattendo contro i ribelli sciiti di Mukhtār ...
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'Ali ibn Dunama
‛Ali ibn Dunama
Mai («re») e fondatore del califfato del Bornu, od. Nigeria (fine del sec. 15°). Dopo il collasso del Kanem alla fine del sec. 14°, il gruppo dirigente Sefuwa migrò con [...] molti seguaci nella più ospitale regione del Bornu. ‛A. ibn D., ricordato come riformatore islamico, fondò il nuovo califfato eliminando i sincretismi e circondandosi di consiglieri ‛ulama. ...
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Emiro musulmano del sec. 11º d. C. che, al disgregarsi del califfato omayyade di Spagna, si rese verso il 1010 signore di Denia e, poco dopo, delle Baleari e di Tortosa, dominio che conservò sino alla [...] morte (1044) e trasmise al figlio ῾Alī. La sua notorietà è dovuta alla potente flotta da lui allestita, che devastò con incessanti scorrerie le coste della Catalogna, della Provenza, d'Italia e con cui ...
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Ziyad ibn Abihi
Governatore dell’Iraq e delle province orientali del califfato (m. al-Kufah 673), durante il regno dell’omayyade Mu‛awiya ibn Abi Sufyan. Di probabile origine non araba, di padre sconosciuto [...] (il nome Z. significa «figlio di suo padre»), ascese per le sue capacità tutti i gradi dell’amministrazione omayyade, fino a essere riconosciuto ufficialmente da Mu‛awiya come fratellastro (665), ed essere ...
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Califfo arabo omayyade (sec. 7º), capostipite del ramo marwanide della dinastia. Nel suo breve califfato (684-85) riuscì a ristabilire, tra l'anarchia e le guerre civili, quella solida base di potere su [...] cui si fondò il figlio e successore ῾Abd al-Malik ...
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Califfo abbaside (n. 1116 - m. 1170), succeduto al padre al-Muqtafī (1160). L'estinzione del rivale califfato fatimida in Egitto sembrò rialzare sotto di lui le sorti e il prestigio del califfato di Baghdād, [...] ma solo il suo successore al-Mustaḍī fu riconosciuto in Egitto ...
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ī Califfo abbaside, regnò dal 902 al 908 e combatté con successo la crisi del califfato. Sotto di lui l'autorità abbaside fu per breve tempo ristabilita in Egitto e fu proseguita con energia la guerra [...] contro Carmati e Bizantini ...
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Califfo abbaside (n. 1000 - m. 1075), regnò dal 1031 fino alla morte. Durante il suo califfato i Selgiuchidi stabilirono il loro dominio sull'Iraq: fu anzi al-Q. a dare al loro capo, Ṭughril Beg, l'investitura [...] sultaniale e il titolo onorifico di malik al-mashriq wa ῾l-maghrib "re dell'Oriente e dell'Occidente" ...
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Principe e capitano arabo (m. 740 circa), figlio del califfo omayyade ῾Abd al-Malik. Escluso dal califfato poiché sua madre era una schiava, si distinse comunque come uomo di guerra: guidò numerose spedizioni [...] contro i Bizantini (assediò invano Costantinopoli nel 717), i Turchi Cazari, i ribelli Muhallabiti nell'Iraq ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...