al-Banna, Hasan
Teorico religioso egiziano (Mahmudiyya 1906-Il Cairo 1949). Entrato in contatto con il modernismo egiziano dei primi decenni del 20° sec., si convinse che occorreva evitare il contatto [...] con le idee e i costumi occidentali e ricondurre l’islam alla sua tradizione originaria. L’abolizione del califfato ottomano lo indusse, nel 1928, a fondare il movimento dei Fratelli musulmani, ispirato a un ideale di governo puramente islamico. Nel ...
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Pensatore e agitatore musulmano (Asadābād, Afghānistān, 1839 - Costantinopoli 1897), apostolo dell'idea panislamica. Viaggiò molto in Oriente, Europa e America, e finì la vita ospite sorvegliato del sultano [...] esplicò con la propaganda orale e l'insegnamento, mirando alla rigenerazione dell'islamismo e in particolare alla rinascita del califfato, a cui G. attribuì il compito di opporsi e vincere il colonialismo occidentale. La sua ideologia contribuì alla ...
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Ahmadu Lobbo
Riformatore islamico fulani (Macina, od. Malica, 1773-ivi 1845). Maestro della Qadiriyya, influenzato dal misticismo sufi, raccolse presto molti seguaci predicando il ritorno a un islam [...] jihad contro i governanti del Macina (1818), superficialmente musulmani e vassalli del regno pagano bambara di Segu. Creò un califfato esteso da Jenne, dove distrusse la splendida grande moschea in ossequio a idee rigoriste, fino a Timbuctu. Capitale ...
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La grande religione monoteistica fondata in Arabia nel 7° sec. da Maometto e, collettivamente, il sistema sociale, culturale e politico che ne assume i principi.
L’i. è l’ultima delle grandi religioni [...] la città decadde con la fondazione di Madīnat al-Zahirā (978-80) a opera di al-Manṣūr. Con il crollo del califfato (1031) emersero numerosi piccoli principati, i Reyes de Tayfas, «re delle regioni», che promossero le arti: tra questi i Nasridi di ...
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BONONIO, santo
Giovanni Tabacco
Nacque intorno alla metà del sec. X a Bologna, dove fu monaco sin da fanciullo, vivendo per alcuni anni nel cenobio di S. Stefano. Recatosi pellegrino in Oriente, si [...] . 73 s.). La vicinanza dell'eremo alla vecchia e alla nuova capitale dell'Egitto musulmano e il favore di Maria e del califfo verso i cristiani spiegano come la fama di santità di B., alimentata da un'ascesi severissima, giungesse alla corte e ve lo ...
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Teologo e riformatore musulmano (Qalamūn, Tripoli di Siria, 1865 - Il Cairo 1935). Formatosi secondo la tradizione islamica, si recò poi in Egitto dove conobbe Muḥammad ῾Abduh, che lo iniziò alle teorie [...] del mondo arabo, ma su basi islamiche. R. R. trattò anche la questione del califfato (al-Khilāfa aw al-Imāma al-῾uẓmā "Il califfato ovvero l'Imamato supremo", 1923), proponendo la restaurazione della carica, considerata essenziale per la vita ...
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GABRIELI, Francesco
Arabista ed islamista, nato a Roma il 27 aprile 1904. Già professore di arabo nell'Istituto universitario orientale di Napoli, dal 1938 insegna lingua e letteratura araba nell'università [...] , una parte di essa si rivolge ad un pubblico più ampio della ristretta cerchia degli specialisti.
Opere principali: Il califfato di Hishâm, Alessandria 1935; Storia e civiltà musulmana, Napoli 1947; Storia della letteratura araba, Milano 1951 2ª ed ...
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sciiti Minoranze islamiche (dall’arabo shī‛at ‛Alī, «la fazione di ‛Alī»). La loro origine risale alla morte del Profeta (632). Sono divisi in tre grandi nuclei: zaiditi, che rappresentano l’indirizzo [...] e genero di Maometto, fosse stato esplicitamente designato a succedergli, cosicché i primi tre califfi furono usurpatori; concordano pure nel ritenere che l’imamato (ossia il califfato) non possa spettare se non a discendenti di ‛Alī e di sua moglie ...
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Cultura araba
Bruna Soravia
La cultura spirituale arabo-islamica in età federiciana è caratterizzata dagli effetti del revival del sunnismo, fenomeno che, iniziato nel sec. XI, condusse lungo il corso [...] musulmana.
Fra il sec. X e l'XI, lo sciismo, che aveva avuto un ruolo importante nel rovesciamento del califfato umayyade e nella fondazione di quello abbaside, si diffuse verso Occidente, grazie a una predicazione aggressiva, all'erosione dell ...
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LÉVI-PROVENÇAL, Évariste
Francesco Gabrieli
Storico islamista, nato nel 1894; professore d'arabo e civiltà musulmana all'università d'Algeri, e poi alla Sorbona.
Si è specializzato nella storia della [...] , Parigi 1932, l'edizione del testo geografico ar-Rawḍ al-mi‛ṭār di Abū Mun‛im al-Ḥimyarī, Leida 1936, e la grande Histoire de l'Espagne musulmane, di cui è uscito soltanto il primo volume fino alla caduta del califfato di Cordova (Cairo 1944). ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...