tarì Moneta aurea di origine araba. Intorno al Mille i califfi fatimiti di Sicilia emisero una gran quantità di t., ognuno corrispondente a un quarto del dīnār d’oro arabo e perciò detto quartiglio. Furono [...] poi coniati dai principi normanni di Amalfi e di Salerno. Con i re aragonesi apparve in Sicilia il t. d’argento del valore di 2 carlini; in seguito anche il doppio carlino del Regno di Napoli prese il ...
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Yarmuk, battaglia dello
Scontro decisivo avvenuto fra l’esercito dei califfi ortodossi e l’esercito dell’imperatore bizantino Eraclio presso il fiume omonimo, il maggior affluente del Giordano, nell’agosto [...] 636. La vittoria dell’esercito musulmano, guidato da Khalid ibn al-Walid, avvenne dopo sei giorni di combattimenti, e condusse alla conquista permanente della Siria e dell’Anatolia meridionale ...
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‛OMAR (arabo ‛Umar)
Giorgio Levi Della Vida
Nome di due califfi arabi. Il primo, ‛Omar ibn al-Khaṭṭāb, una delle più potenti personalità dell'Islām primitivo, passò all'improvviso da una vivace opposizione [...] con Abū Bekr (v.), esercitò una grandissima influenza come consigliere sia del profeta sia del primo califfo, il quale lo designò a succedergli. Durante il suo califfato (13-23 eg., 634-644 d. C.) si compirono le prodigiose conquiste arabe (v. arabi ...
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Generale musulmano (m. 992), di origine siciliana. Entrato al servizio dei califfi Fatimidi, compì per essi nel 969 la conquista dell'Egitto, ove fondò il moderno Cairo. ...
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Dinastia shī‛ita, che dominò su gran parte dell'Africa settentrionale, dell'Egitto e della Siria dal sec. X al XII.
Sorta nel territorio degli emiri Aghlabiti (v.) per opera di un emissario del movimento [...] (dār al-ḥikmah) con annessa una ricca biblioteca, e gli studî di ogni genere ebbero da lui e dagli altri califfi impulso vigoroso, sì da fare dell'Egitto il centro intellettuale del mondo arabo, posizione che esso conservò anche dopo la caduta ...
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Famiglia persiana, che nella seconda metà del sec. 8º diede ai califfi abbasidi una serie di ministri e uomini di stato. Il primo di essi è Khālid ibn Barmak, consigliere di Abū l-῾Abbās e al-Manṣūr; ancor [...] maggiore influenza ebbero, con al-Mahdī, il figlio di Khālid, Yaḥyà; con Hārūn ar-Rashīd, i figli di Yaḥyà, al-Faḍl e Gia῾far. La fortuna della famiglia ebbe un repentino tracollo nell'803, per cause non ...
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Ministro (seconda metà sec. 8º d. C.) e favorito dei due primi califfi abbasidi Abū l-῾Abbās e al-Manṣūr, che gli affidarono importanti uffici militari e civili. Con lui iniziò la potenza della sua famiglia [...] (v. Barmecidi) ...
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Il celebre Almansor delle fonti spagnole (m. 1002 d. C.), ministro dei califfi omayyadi al-Hakam II e Hishām II, sotto il quale ultimo fu di fatto il capo dello stato. Condusse guerre vittoriose nel Marocco [...] e specialmente nel nord della Spagna, costringendo Ramiro III di León a dichiararsi vassallo del califfo. Abile amministratore, fu celebre per la sua attività di costruttore (la città residenziale di Madīnat az-Zāhira, l'ampliamento della moschea di ...
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Storico arabo (Medina 747 - Askar el-Mahdi 823), vissuto alla corte abbaside dei califfi di Baghdād. Delle sue opere sugli inizî dell'Islam e sull'antica storia degli Arabi, ci è giunto il Kitāb al-Maghāzī [...] ("Libro delle spedizioni militari"), preziosa fonte sulle conquiste militari del Profeta ...
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ī Poeta arabo (m. 897), nato in Siria e vissuto alla corte dei califfi abbasidi di Baghdād. È noto sia per la sua personale produzione poetica (in cui ritrae di frequente ambienti ed eventi contemporanei), [...] sia per una sua antologia di poesia antica, intitolata al-Ḥamāsa ("Il valore guerriero"), come la più celebre raccolta omonima di Abū Tammām ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...