La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. Le tradizioni matematiche
Roshdi Rashed
Le tradizioni matematiche
Capire lo sviluppo della matematica in un periodo di sette secoli, stabilire [...] il matematico diBaghdad al-Karaǧī, a costituire l'algebra dei polinomi; per poter rendere possibili ricerche di questo tipo del califfo al-Ma᾽mūn), al-Farġānī, ecc. Non si è tuttavia insistito abbastanza sul fatto che si trattava di questioni ...
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(al) Malik (al) Kāmil
Henri Bresc
I rapporti di M. con Federico II si chiariscono alla luce del sistema familiare ayyubide che alterna fra i principi competizione e precaria collaborazione. Il Saladino, [...] 'autorità delegata, sanzionata dalla proclamazione nella predica del venerdì del nome del sovrano supremo dopo quello del califfo abbaside diBaghdad, fonte teorica dell'autorità. Il riferimento politico e religioso della dinastia era l'Islam sunnita ...
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La domesticazione degli animali e l'allevamento: mondo islamico
Maria Domenica Ferrari
L'allevamento forniva oltre ai generi alimentari, tra cui carne, grasso, latticini, materie prime industriali [...] alla periferia della capitale, presso la residenza del califfo e nelle vicinanze delle città. Più tardi ogni carne preferita delle classi abbienti, tanto che in alcuni mercati diBaghdad era la merce più venduta. Molto diffusa era anche l' ...
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Corasmi
Bruna Soravia
Il termine indicava all'origine una popolazione di stirpe iranica stanziata nel territorio chiamato classicamente 'Chorasmia' (Khwārazm in arabo) lungo il basso corso del fiume [...] a marciare su Baghdad: sapendo che il califfo era ormai privo di alleati, egli ottenne dai giureconsulti del Khwārazm una fatwa che autorizzava la destituzione di al-Nāsir, che egli intendeva sostituire con un califfodi orientamento sciita, ma ...
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Casa della sapienza (ar. Bayt al-hikma)
Casa della sapienza
(ar. Bayt al-ḥikma) Biblioteca califfale diBaghdad, inaugurata nel sec. 8° o 9°. Sulla sua origine e sul suo ruolo la critica ha molto discusso. [...] ipotesi (D. Gutas) ne fa invece un’istituzione voluta dal califfo al-Manṣūr (m. 775) la cui funzione principale sarebbe stata quella di raccogliere e incoraggiare le traduzioni di testi sulla cultura sasanide, dal persiano al greco. Sotto al-Ma ...
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zanj, rivolta degli
Si indica così la principale delle tre rivolte di schiavi neri africani (in ar. al-zanj) in Iraq e in Khuzestan, esplosa fra l’869 e l’883, provocando danni immensi e decine di migliaia [...] a tenere i principali centri della regione, costituendo un vero e proprio Stato, debolmente contrastato dal califfatodiBaghdad. Dall’879, il califfo al-Muwaffaq con il figlio, futuro al-Mu‛tadid, mossero personalmente all’attacco dei ribelli ...
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Mu'nis
Mu‛nis
Generale dell’esercito abbaside, probabilmente di origine servile ed eunuco, che tra il 908 e il 933 fu arbitro e dittatore alla corte califfale diBaghdad. Vincitore sui carmati e i Fatimidi, [...] M. ebbe un ruolo cruciale nell’instaurare contro Ibn al-Mu‛tazz; in seguito, impose al-Qahir come califfo, ma questi se ne sbarazzò facendolo giustiziare. ...
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Dinastia turca musulmana, che nel sec. 11° riunì sotto il suo dominio la Persia, la Mesopotamia, parte dell’Asia Minore e la Siria, e sulla fine di quel secolo si spezzò in vari rami tra loro indipendenti. [...] ’emiro Toghrul Beg, nipote dell’eponimo Salgiūq, che formò un principato in Persia e, a Baghdad, ricevette dal califfo l’investitura sultanale (1055). Il movimento di conquista continuò sotto Alp Arslān (1063-72) e Malikshāh (1072-92), noti insieme a ...
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Famiglia di medici di origine siriaca, nestoriani, così chiamati da un B., il cui figlio Giorgio nel 765 fu chiamato a Baghdād dal califfo al-Manşūr; medici di corte furono pure B. (m. 801) figlio di Giorgio, [...] il figlio di questo Gabriele, e B. figlio di Gabriele; la vedova di ῾Ubaidallāh, figlio di questo, ebbe in seconde nozze Gabriele (m. 1007), il cui figlio, Abū Sa῾īd ῾Ubaidallāh, lasciò alcuni scritti di medicina. ...
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La grande religione monoteistica fondata in Arabia nel 7° sec. da Maometto e, collettivamente, il sistema sociale, culturale e politico che ne assume i principi.
L’i. è l’ultima delle grandi religioni [...] rilievo, traforata, incisa, incrostata in rame e argento.
La Grande Moschea di Cordova è il simbolo degli omayyadi di Spagna che da emiri indipendenti da Baghdad, nel 929 si proclamano califfi. Iniziata nel 785 e ampliata fino al 987, ha un cortile ...
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Stato islamico
s. m. Organizzazione politico-militare jihadista, attiva principalmente in Siria e in Iraq, con mire di espansionismo territoriale nel mondo arabo; in origine denominata Stato islamico della Siria e del Levante, è chiamata anche...