Poeta arabo (sec. 8º d. C.), appartenente al gruppo letterario che attorno al califfo Walīd II (m. 743) dette inizio a un nuovo genere di poesia bacchica, conviviale e amorosa. Fu legato di stretta amicizia [...] con Ḥammād ar-Rāwiya ...
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Primogenito (625 circa - 670) di Fāṭima figlia di Maometto e di ‛Alī, il quarto califfo. Dopo la morte del padre fu proclamato califfo nell'Iraq, ma dietro forte compenso rinunciò al potere in favore di [...] Mu‛āwiya. Da lui discende la linea degli sceriffi hasanidi ...
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Compagno di Maometto (m. 656); partecipò alle guerre civili scoppiate dopo l'uccisione del califfo ῾Othmān. Insieme ad az-Zubair e alla vedova di Maometto, ῾Ā'isha, si ribellò al califfo ῾Alī, ma fu da [...] questo sconfitto nella battaglia detta "del Cammello", dove perse la vita ...
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Figlio (m. 711) di Costantino IV, successe al padre nel 685; sconfisse il califfo di Damasco nel 689, respinse quindi l'invasione bulgara della Tracia, ma subì poi una serie di rovesci nell'Asia Minore [...] che rimase esposta alle invasioni arabe. Spodestato nel 695 da un'insurrezione militare, fu esiliato a Cherson in Crimea (dopo aver avuto mozzato il naso, donde il soprannome). Ma nel 705 con l'aiuto dei ...
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Madinat al-Zahra'
Madinat al-Zahra’
Città reale costruita, nel 936, dal primo califfo omayyade di al-Andalus, ‛Abd al-Rahman III al-Nasir, a ca. 5 km a N-O di Cordova, sulla Sierra Morena. La città, [...] intesa a rappresentare la potenza del nuovo califfato andaluso, fu saccheggiata e distrutta durante la guerra civile che seguì alla fine del califfato, all’inizio del sec. 11°; ne restano le rovine, oggetto di estesi restauri. ...
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Generale arabo (n. 670 - m. 715 d. C.), governatore del Khorāsān (705) sotto il califfo ῾Abd al-Mālik; intraprese di qui una serie di operazioni militari verso oriente, che condussero alla conquista della [...] Transoxiana, e alla vittoriosa penetrazione dell'Islam nell'Asia centrale ...
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Dinastia shī‛ita, che dominò su gran parte dell'Africa settentrionale, dell'Egitto e della Siria dal sec. X al XII.
Sorta nel territorio degli emiri Aghlabiti (v.) per opera di un emissario del movimento [...] (dār al-ḥikmah) con annessa una ricca biblioteca, e gli studî di ogni genere ebbero da lui e dagli altri califfi impulso vigoroso, sì da fare dell'Egitto il centro intellettuale del mondo arabo, posizione che esso conservò anche dopo la caduta ...
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Antica città omayyade, nella valle della Bekaa (Libano). Progettata nel 714-15 sotto il califfo al-Walid I come città-palazzo, fu costruita in prossimità della fonte Giarr, sulla strada tra Damasco e Beirut; [...] nel 12° sec. vi si stabilì un insediamento di Crociati. Cinta da mura con torri semicircolari, era tetrapartita da due assi ortogonali colonnati, all’intersezione dei quali era un tetrapylon; la metà orientale ...
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. Castello presso Sāmarrā (Mesopotamia), sul Tigri, eretto dall'854 all'859 dal califfo ‛abbāside al-Mutawakkil per suo figlio al-Mu‛tazz, sulla pianta del palazzo arabo di al-Ḥīrah (v.). Ha un'area di [...] più d'un kmq., con parecchi cortili consecutivi; nel centro un cortile d'onore con sale di ricevimento cruciformi; ai lati case d'abitazione, ciascuna con il suo cortile. Le pareti erano decorate da nicchie ...
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nizaridi
Aderenti a un ramo dell’ sorto in seguito a una disputa sulla successione del califfo fatimide al-Mustansir: si chiamarono n. quanti riconobbero come loro imam il primogenito Nizar, anziché [...] . Il primo capo spirituale della setta fu Hasan al-Sabbah, che stabilì nella cittadella di Alamut, in Persia, una comunità di n., noti come , i quali entrarono in conflitto tanto con gli eserciti crociati ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...