Nome di una dinastia berbera che nella seconda metà del sec. XI e nella prima metà del sec. XII dominò il Marocco, parte dell'Algeria e la Spagna musulmana. La fondazione di tale impero si deve ad alcune [...] del musulmani), con intenzionale distinzione da quello di amīr al-mu'minīn (capo dei credenti), che è di pertinenza del solo califfo.
Tuttavia, se rapidamente era sbocciato il nuovo impero, non meno rapida era la dissoluzione che ad esso si preparava ...
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Nato nel dicembre 718, incoronato e associato al trono nel marzo 720, seguì le vie tracciate dal padre, Leone III Isaurico, tanto nella politica estera quanto in quella interna. Irreducibile avversario [...] nel 745, in un momento molto favorevole, essendo scoppiata nel mondo arabo una guerra civile in seguito all'uccisione del califfo al-Walīd II. Sotto la guida dello stesso imperatore i Bizantini sconfissero la flotta musulmana nelle acque di Cipro e ...
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Uno dei più insigni giuristi musulmani della scuola ḥanafita, alla cui formazione e diffusione egli contribuì potentemente. Di vera stirpe araba, nacque nel 113 dell'ègira (731-732 d. C.) ad al-Kūfah (nella [...] ḥanafita, a differenza dagli altri sistemi o scuole. Sotto i tre califfi ‛abbāsidi al-Mahdī (158-169 èg., = 775-785 d. C scritto per rispondere a quesiti di pubblica amministrazione, rivoltigli dal califfo Hārūn ar-Rashīd (170-193 èg. = 786-809 ...
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Modernista musulmano indiano, nato a Delhi o Dihlī il 17 ottobre 1817 e morto nel 1898. Di lontana origine araba, anzi di presunta discendenza da Maometto attraverso la costui figlia Fāṭimah (cosicché [...] contro il dominio inglese, e combatté la tendenza di alcuni gruppi musulmani indiani a riconoscere il sultano di Turchia quale califfo. Pieno di zelo per l'educazione dei musulmani dell'India, non solo operò molto in questo senso con numerosi scritti ...
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Abbigliamento
F. Piponnier
M. Nockert
G. Di Flumeri Vatielli
A causa della deperibilità dei materiali organici che ne costituivano la base, lo studio dell'a. medievale può fondarsi per la quasi totalità [...] (Björkman, 1924). In epoca abbaside erano in nero, poiché questo era il colore di moda della dinastia: al tempo dei califfi fatimidi furono di stoffa bianca. Potevano essere di seta persiana, ma anche di tela bianca egiziana ed erano tenuti in vita ...
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EPIGRAFE
P. Orsatti
Per e. o iscrizione, considerando qui i due termini come equivalenti, si intende un testo di natura commemorativa, enunciativa o designativa, di solito di non lunga estensione, inciso [...] disporre la scrittura su righe in rilievo. In ambito islamico il più antico esempio datato è rappresentato dall'iscrizione di costruzione del califfo al-Muqtadir, ad Amida (Siria), datata al 297 a.E./910 (ivi, p. 55, fig. 30). In Siria quest'uso si ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I termini “islam” o “musulmano” cominciano a entrare nell’uso europeo solo nel XVI secolo. Il Medioevo [...] con l’emiro di Cordova e con i pirati saraceni che devastano le coste francesi e italiane, sia contatti diplomatici con il califfo abbaside di Baghdad, Harun al-Rashid, che invia un elefante in dono a Carlo Magno: ma questi approcci rimangono episodi ...
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La domesticazione degli animali e l'allevamento: mondo islamico
Maria Domenica Ferrari
L'allevamento forniva oltre ai generi alimentari, tra cui carne, grasso, latticini, materie prime industriali [...] molto temuta, sia dai mongoli sia dai crociati. Per il rifornimento di cavalli destinati alla cavalleria i primi califfi continuarono un sistema di allevamento praticato dalle tribù nomadi della zona centrale dell'Arabia: si trattava di una ...
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Agedabia
D. Whitehouse
(arabo Ajdābiya)
Città della Libia, situata in una regione semidesertica a km. 150 a S di Bengasi e a km. 18 dal mare, in un sito che possiede una risorsa inestimabile, l'acqua, [...] nella ricostruzione di Ziyādat Allāh dell'836, anche se una somiglianza ancora più stretta esiste con la moschea costruita a Mahdiyya dal califfo fatimide ῾Ubayd Allāh intorno al 912. Sulla base della storia di A. e dell'iscrizione del 922 o 932, si ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il Santo Sepolcro
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Luogo sacro della memoria
Costantino e la madre Elena avviano [...] i guasti che Anastasis e edicola della tomba subirono in questa fase. Gravissimi furono invece i danni provocati nel 1009 dal califfo fatimide di Egitto al-Hakim (985-1021?): la basilica a cinque navate fu rasa al suolo e mai più ricostruita, la ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...