Generale turco musulmano del sec. 9º, che sotto il califfo al-Mu῾taṣim si distinse nelle guerre contro i Bizantini e soprattutto nella repressione della rivolta religioso-sociale di Bābek. Caduto in disgrazia, [...] e accusato d'apostasia, morì in carcere nell'841 ...
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Principe e capitano arabo (m. 740 circa), figlio del califfo omayyade ῾Abd al-Malik. Escluso dal califfato poiché sua madre era una schiava, si distinse comunque come uomo di guerra: guidò numerose spedizioni [...] contro i Bizantini (assediò invano Costantinopoli nel 717), i Turchi Cazari, i ribelli Muhallabiti nell'Iraq ...
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Primo califfo degli Arabi, suocero di Maometto. Membro di una frazione non molto importante della tribù dei Quraish (Coreish [v.]), non apparteneva all'aristocrazia dominatrice della Mecca, ostile alla [...] 'influenza del quale Abū Bekr si era volontariamente sottomesso, e che aveva avuto una parte decisiva nella proclamazione del primo califfo. La pia tradizione islamica ha circondato la figura di Abū Bekr di un nimbo di santità leggendaria. Egli è il ...
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Agitatore politico-religioso musulmano (m. 740), pronipote del quarto califfo ῾Alī. Rinnovò il tentativo, già fatto vanamente (680) da suo nonno al-Ḥusain, di strappare il califfato agli Omayyadi per trasferirlo [...] agli Alidi: ma anche questa rivolta, preparata e scoppiata a Kūfa, non riuscì, e Zaid cadde in combattimento. A lui sono attribuiti alcuni scritti fondamentali della setta che da lui prende nome, quasi ...
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Principe e generale abbaside (seconda metà sec. 9º), fratello del califfo al-Mu῾tamid. Per le sue eccezionali doti militari e civili, fu di fatto per alcuni anni coreggente dell'impero musulmano. Benché [...] egli non sia stato formalmente califfo, dal figlio al-Mu῾taḍid discesero tutti i califfi della dinastia. ...
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Fondatore e primo califfo della dinastia araba degli ‛Abbāsidi (v.), dal 132 al 136 dell'èg. (= 750-754 d. C.). Il suo nome è ‛Abd Allāh, mentre Abū non è che la kunyah (v. abū); l'altro soprannome, as-Saffāḥ, [...] energia, privo di scrupoli, crudele, Abū 'l-‛Abbās si rivelò grande generale, sconfiggendo ripetutamente l'esercito del califfo omayyade Marwān il quale pure era valoroso e intelligente condottiero; nell'azione politica e amministrativa si rimise ...
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al-Muti', Abu al-Qasim
al-Muti‛, Abu al-Qasim
Califfo abbaside (m. 974). Salito al trono nel 946, il suo regno segna uno dei periodi di massimo esautoramento del califfato, essendo l’Iraq sotto l’effettivo [...] s’imponeva in Egitto la potenza fatimide e molti sovrani vassalli della periferia negavano il riconoscimento, anche formale, del califfo abbaside. Obbligato dai suoi mercenari turchi ad abdicare in favore del figlio al-Ta’i‛ (974), morì poco dopo ...
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Governatore omayyade dell'Iraq (sec. 7º); riconosciuto come fratello del califfo Mu῾āwiya, fu suo validissimo collaboratore nel governo della parte orientale dell'Impero. ...
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Il 2° califfo della dinastia degli Omayyadi (v.) (56-86 ègira = aprile 685-ottobre 705). Succeduto a 39 anni al padre Marwān, il restauratore della dinastia, ‛Abd al-Malik ne continuò l'opera di sottomissione [...] iscrizioni arabe. La tradizione storiografica araba ha serbato memoria della personalità energiea, ma agile ed amabile del grande califfo, che si segnalò anche come buon poeta e oratore: qualità, queste, non infrequenti tra i sovrani musulmani.
Bibl ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...