Monaco a Gerusalemme (Damasco 560 circa - Gerusalemme 638), fu poi in Egitto, quindi a Roma con Giovanni Mosco, alla cui morte tornò in Palestina; fu eletto nel 634 patriarca di Gerusalemme, dove, durante [...] l'assedio, contribuì e incoraggiò alla difesa; poi negoziò la resa al califfo ῾Omar (637), ottenendo la libertà civile e religiosa ai cristiani mediante tributo. Combatté il monotelismo. Scrisse varie opere agiografiche. ...
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Teologo, tradizionista e giurista arabo-musulmano (Baghdād 780 - ivi 855), fondatore della scuola o rito (madhhab) che da lui prese il nome di hanbalita. Strettamente ligio al metodo positivo nell'interpretazione [...] del Ḥadīth e del Corano, si oppose al sistema teologico dei Mutaziliti e subì per questo persecuzioni sotto il califfo al-Ma'mūn. La sua opera maggiore è il Musnad, grande raccolta di tradizioni classificate secondo il compagno di Maometto che le ha ...
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Husain ibn 'Ali
Husain ibn ‛Ali
Imam sciita (n. 626-m. Karbala’ 680). Secondogenito di ‛Ali ibn Abi Talib e Fatima, figlia del profeta Maometto, e membro dello Ahl al-bayt. Divenne imam della fazione [...] sciita dopo la rinunzia del fratello Hasan ibn ‛Ali. In rotta con il califfo omayyade Yazid, fu trucidato, insieme a gran parte dei suoi familiari e sostenitori, nello scontro con le truppe califfali a Karbala’ in Iraq, nel 680. Il massacro di ...
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suhrawardiya
Ordine mistico musulmano fondato in Iraq dal sufi iraniano Shihab al-Din al-Suhrawardi (1097-1168), autore del celebre trattato Adab al-Muridin («la condotta dei discepoli»). La scuola fu [...] promossa soprattutto da suo nipote Shihab al-din Abu Hafs ‘Umar (1145-1234), il quale fu inviato come emissario del califfo di Baghdad alla corte di Khwarezm Shah a Bukhara. Sotto la sua guida la tariqa acquisì numerose adesioni; successivamente si ...
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Islamismo
Francesco Gabrieli
di Francesco Gabrieli
Islamismo
sommario: 1. Consistenza e diffusione dell'Islàm nel mondo odierno. 2. Islàm medievale e moderno. L'Ottocento e il colonialismo. 3. L'Islàm [...] Il grido di guerra del curdo Saladino sul campo di battaglia di Tiberiade fu ‟Avanti, per l'Islàm!", e l'imbelle califfo di Baghdad tornò per un istante a figurare quasi simbolo della fede comune minacciata. Tutt'altra la situazione e la reazione, da ...
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(arabo Durūz) Setta religiosa di origine musulmana sorta in Egitto nell’11° sec., attualmente presente in Libano, Siria e Israele. Il nome, che deriva da uno dei fondatori e primi propagandisti, l’egiziano [...] sostiene che la divinità si è manifestata a varie riprese in forma umana, l’ultima delle quali nel califfo fatimita al-Hākim; dalla divinità emanano cinque ‘ministri (Intelligenza universale, Anima, Verbo, Precedente, Seguente), incarnatisi in vari ...
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(arabo Kerbelā’) Città dell’Iraq centrale (475.000 ab. nel 2003), a O del fiume Eufrate, a S di Baghdad. Sin dall’antichità la sua posizione geografica ne ha fatto uno dei massimi centri del traffico [...] Ḥusain («luogo del martirio di Ḥ.») è centro di culto e pellegrinaggio degli sciiti perché qui nel 61 egira (680) fu ucciso al-Ḥusain, figlio del califfo ‛Alī.
La città è capoluogo dell’omonimo governatorato (5034 km2 con 724.000 ab. nel 2003). ...
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Benedettino (n. Vandières, Meurthe-et-Moselle, inizî sec. 10º - m. Gorze 976); ottenuta dal vescovo di Meta, insieme ad alcuni compagni, l'abbazia di Gorze (933), ne fu cellario (945), portinaio, priore [...] nella riforma della vita monastica basata sul ritorno all'antica osservanza della regola; la riforma di Gorze si estese rapidamente nella Germania e fuori. Ebbe importanti incarichi e fu da Ottone il Grande inviato (953) al califfo ‛Abd ar-Raḥmān. ...
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al-Aqsa (ar. «il [tempio] piu lontano»)
al-Aqsa
(ar. «il [tempio] più lontano») Moschea di Gerusalemme, formante, con la Cupola della roccia, il complesso di al-Haram al-Sharif («il nobile santuario»), [...] notturno» e verso di esso egli orientò la preghiera, prima di volgerla verso la Mecca per ordine divino. Su questo sito il califfo ortodosso ‛Omar avrebbe fondato il primo nucleo di una moschea, ricostruita e ampliata in epoca omayyade e abbaside. ...
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BONONIO, santo
Giovanni Tabacco
Nacque intorno alla metà del sec. X a Bologna, dove fu monaco sin da fanciullo, vivendo per alcuni anni nel cenobio di S. Stefano. Recatosi pellegrino in Oriente, si [...] . 73 s.). La vicinanza dell'eremo alla vecchia e alla nuova capitale dell'Egitto musulmano e il favore di Maria e del califfo verso i cristiani spiegano come la fama di santità di B., alimentata da un'ascesi severissima, giungesse alla corte e ve lo ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...