Denominazione del cloruro mercuroso, Hg2Cl2, artificiale o nativo; il nome deriva dal greco μέλας («nero»), forse con riferimento al colore nero assunto quando viene disciolto in una soluzione alcalina. Si trova in natura in cristalli del sistema tetragonale, di colore bianco o bruniccio, lucentezza adamantina o cornea (mercurio corneo), tenero, come minerale d’origine secondaria nei giacimenti mercuriferi ...
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Medico (Pavia 1831 - ivi 1904), primario chirurgo a Mantova, poi prof. di sifiloiatria all'univ. di Pavia. Introdusse nella terapia della lue l'iniezione ipodermica di calomelano, la cura più energica [...] della sifilide fino alla scoperta dei chemioterapici arsenicali da parte di P. Ehrlich ...
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Chimico statunitense (Camden, New Jersey, 1881 - Kensington, California, 1983); allievo di E. F. Smith, prof. a Berkeley, si è interessato di problemi di chimica inorganica e chimica fisica (solubilità, [...] determinazione elettrolitica di anioni, spettrofotometria, ecc.). Sotto il suo nome sono conosciuti due elettrodi, derivati da quello a calomelano e da quello a idrogeno, e una regola secondo la quale l'entropia di vaporizzazione, cioè il rapporto ...
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Metodo di analisi chimica che si basa sulla misura della forza elettromotrice di una cella costituita da un elettrodo indicatore e da un elettrodo di riferimento. In base alla teoria elettrochimica di [...] il titolante. Generalmente uno degli elettrodi della cella è un elettrodo di riferimento, per es., un elettrodo a calomelano, collegato per mezzo di un ponte salino alla cella di titolazione che contiene la soluzione da analizzare nella quale ...
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Farmacista (Vigevano 1811 - Milano 1888), esercitò a Pavia e a Milano. Visse negli anni nei quali l'erboristeria, sulla quale l'arte farmaceutica si era fino allora fondata, veniva rapidamente soppiantata [...] Sull'esempio di quanto si faceva in Germania e Francia, si diede alla preparazione di diversi prodotti fra i quali il calomelano, alcuni sali di ferro, sali di bismuto, di chinino, acido valerianico, la magnesia calcinata, la santonina, l'estratto di ...
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SCARENZIO, Angelo
Mario Truffi
Medico, nato a Pavia il 1° febbraio 1831 da Luigi, professore di farmacologia., ivi morto il 29 giugno 1904. Allievo del celebre chirurgo L. Porta, dal 1857 al 1859 fu [...] sifiloiatria.
La sua larga fama è legata specialmente alla scoperta del metodo di cura ipodermica della sifilide con il calomelano (1864), metodo che egli ideò guidato dal concetto di fornire all'organismo, con una sola o con pochissime introduzioni ...
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Metodo di analisi chimica di sostanze in soluzione, basato sulla determinazione dei valori assunti dalla corrente elettrica al variare della tensione applicata alla cella di misura.
I polarografi
La p. [...] , è formata dall’elettrodo di riferimento a, costituito da una larga superficie di mercurio (oppure da un elettrodo a calomelano), e dalla goccia di mercurio uscente da b che costituisce l’altro elettrodo (elettrodo a goccia: il mercurio gocciola ...
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Elementi terminali di un conduttore di corrente elettrica, interrotti per lasciare passare la corrente stessa in un fluido o in un gas. Sono e., per es., i carboni di una lampada ad arco, il catodo, la [...] dall’e. di riferimento e dall’e. del quale si vuole misurare il potenziale. Gli e. di riferimento più utilizzati sono l’e. a calomelano, l’e. ad argento/cloruro di argento/cloruro e l’e. normale a idrogeno. L’ e. normale a idrogeno (fig. A) viene ...
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SCARENZIO, Angelo
Valentina Cani
– Nacque a Pavia il 1° febbraio 1831 da Luigi, medico e professore all’Università di Pavia, e da Teresa Martinazzi.
Frequentò l’Imperial Regio ginnasio di Pavia e, nel [...] finlandese Georg Smirnoff, che individuò nella regione retro-trocanterica il sito più adatto per effettuare l’iniezione di calomelano, il metodo di Scarenzio guadagnò l’approvazione della comunità medica, che ne fece il trattamento più utilizzato per ...
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Biologo russo (Ivanovka, Char´kov, 1845 - Parigi 1916). Studiò in Germania, fu prof. di zoologia a Odessa (1870) ma dovette poi allontanarsi per ragioni politiche. A Messina (1883) e poi a Vienna, studiando [...] (1903) con É. Roux la trasmissibilità della sifilide dall'uomo alla scimmia e l'importanza profilattica della pomata al calomelano (pomata di M.). Minore validità ebbe la sua teoria sulla senescenza, che attribuì a tossine originate dalla flora ...
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calomelano
s. m. [comp. di calo- e del gr. μέλας «nero», perché costituito da una mistura nera di mercurio e sublimato corrosivo]. – Denominazione usata in passato per indicare il solfuro nero di mercurio, e, oggi, il cloruro mercuroso, che...
mercurico
mercùrico agg. [der. di mercurio] (pl. m. -ci). – In chimica, di composto contenente mercurio bivalente, facilmente volatile col calore, generalm. solubile e incolore; molti di questi composti sono dotati di proprietà antisettiche...