Gran Bretagna
Francesca Vatteroni
Cinematografia
In contrasto dialettico tra ipotesi di realismo e invenzione fantastica, il cinema britannico ha coltivato, accanto a una produzione con profonde esigenze [...] : passò infatti attraverso il prezioso lavoro dei documentaristi la nascita del social problem film, che sarebbe Lean (il suo ultimo film) e A room with a view (1985; Camera con vista) di James Ivory, un regista statunitense da tempo operante in G. ...
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Inquadratura
Serafino Murri
Per i. s'intende la porzione di spazio inclusa nel quadro visivo bidimensionale, entro la cornice rettangolare che delimita l'immagine proiettata del film, e ancora, sul [...] la distanza dell'oggetto inquadrato, attraverso le cosiddette camera distances. Lo shot o take (letteralmente ' teoria del montaggio, nelle prime scuole di cinematografia, innanzi tutto quella della neonata Unione Sovietica. Il lavoro sperimentale ...
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Sala cinematografica
Gian Piero Brunetta
Comunque la si voglia considerare e qualsiasi forma e dimensione abbia avuto ‒ baraccone ambulante, nickelodeon, o palazzo da 6214 posti, come il Roxy di New [...] di responsabilità in lavori finora riservati agli uomini. Le eroine del cinema popolare statunitense del primo Novecento correvano anni Trenta: "Dall'inizio la sala fu per me una camera ideale; un rifugio, un luogo tranquillo, lontano dagli scontri e ...
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Testimonianze - Carl Theodor Dreyer
Pietro Citati
Carl Theodor Dreyer
Carl Theodor Dreyer nascose sempre gelosamente il segreto della sua nascita e della sua infanzia. Con una specie di ossessione, [...] e nei tribunali una delle forme più perverse del male. Aveva amato il suo lavoro di regista "fino all'ossessione". Forse purificato nella perfezione classica della forma, come nel teatro da camera di Strindberg. Mai il bianco e il nero ebbero una ...
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Danimarca
Stefano Boni
Cinematografia
Il cinema danese si sviluppò assai presto e conobbe un periodo aureo nella prima metà degli anni Dieci, quando divenne, nonostante le limitatissime dimensioni del [...] statunitense: la Nordisk si specializzò in melodrammi ‒ perlopiù da camera ‒, farse e thriller. In soli quattro anni raggiunse i l'accoglienza riservata all'ultimo lavoro di Dreyer, Gertrud (1964), in difesa del quale intervennero anche Godard e ...
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Europa
Bruno Roberti
Paolo Marocco
Cinematografia
Caratteri di un cinema europeo
La faticosa ricerca di un'identità complessiva del prodotto cinematografico europeo, avvenuta nel quadro della travagliata [...] , del 'pedinamento' del reale, del cinema militante e poetico-politico, della camera-stylo, la libertà di intervento e di reinvenzione del linguaggio da parte degli autori. Dal cinema scandinavo assunse importanza europea, e mondiale, il lavoro di ...
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Cuba
Francesco Salina
Cinematografia
Il periodo del muto, 1897-1930
Nel gennaio 1897 un rappresentante e operatore dei Lumière, Gabriel Veyre, effettuò all'Avana le prime proiezioni, e in febbraio realizzò [...] capostipite del cinema rivoluzionario; la pellicola fu sequestrata dalla polizia che perseguì i suoi autori. Sul loro lavoro ebbe Solás. La fotografia di Herrera e le riprese con la camera a mano delineano quello stile poi definito docudrama; Solás ...
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Scrittura
Antonio Costa
Il rapporto tra scrittura e cinema
Forse nessuno come François Truffaut ha saputo rappresentare al cinema l'atto dello scrivere. Si pensi, in particolare, a due film interpretati [...] grafica della s.: in una prospettiva del genere si collocano i lavori di Marie-Claire Ropars (Ropars-Wuilleumier Eco, Sugli specchi e altri saggi, Milano 1985.
F. Jost, L'œil-caméra. Entre film et roman, Lyon 1987.
A.-M. Baron, Balzac cinéaste, Paris ...
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GUAZZONE (Guazzoni), Enrico
Claudia Campanelli
Nacque a Roma il 18 dic. 1876 da Bartolomeo e da Ginevra Santucci. Diplomatosi in pittura presso l'Istituto di belle arti della capitale, si specializzò [...] varie parti dei diversi edifici che entrano nel campo della sua camera, al punto che certe sue inquadrature di portici, di cupole . Rivista del cinematografo, dicembre 1929, p. 271). Tornò a lavorare a pieno ritmo con l'avvento del sonoro, attingendo ...
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Allen, Woody
Guido Fink
Nome d'arte di Allen Stewart Konigsberg, regista, attore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a New York il 1° dicembre 1935. Appartenente all'esigua schiera degli [...] iniziato con Interiors (1978), da lui solo diretto, un diverso lavoro di impossessamento dei grandi autori (in questo caso Bergman e Čechov caratterizzato dalle nevrotiche acrobazie della camera a mano, ha segnato la fine del rapporto con Mia Farrow, ...
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lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di una macchina, del computer; l. muscolare,...
camera
càmera s. f. [lat. camĕra, camăra «volta, soffitto a volta di una stanza», dal gr. καμάρα]. – 1. a. In senso generico, qualunque ambiente interno di un edificio per abitazione, che non abbia, per particolarità di forma, dimensioni e...