Uomo politico italiano (Capua 1863 - Napoli 1938), deputato di Caserta e della Campania (1919, 1921), iscritto al gruppo radicale, fu dal genn. al luglio 1922 sottosegretario agli Interni nel ministero [...] Facta; di nuovo eletto nel 1924, fu presidente della Camera dal genn. 1925 al genn. 1929. Senatore dal 1929. ...
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Assemblea rappresentativa del Regno d'Inghilterra, nata dall'evoluzione del Consiglio del re e delle corti feudali. Fu convocato per la prima volta nel 1264, dopo che la Magna charta (1215) aveva sancito [...] , il P.i. (epurato dei suoi membri più moderati) votò la messa a morte del re (1649), l'abolizione della camera alta, la proclamazione della Repubblica e l'attribuzione dell'esecutivo a O. Cromwell. Dopo lo scioglimento (1653) del Lungo parlamento ...
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cameràrio Termine che, nel Medioevo, designava in genere la persona addetta alla custodia del tesoro, all'amministrazione dei beni del sovrano, di una comunità civile o religiosa, ecc. (detto anche camerlengo); [...] costituzione comunale era il tesoriere del comune. Nella monarchia normanna e sveva, il gran c. era l'ufficiale preposto alla camera o fisco regio: riceveva il denaro che a questa si versava, aveva cura della persona del re, sopraintendeva a tutti ...
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Giurista e uomo politico francese (Parigi 1851 - Oger, Épernay, 1925), esponente del Partito radical-socialista, teorico del riformismo sociale di ispirazione solidaristica. Dal 1888 deputato, fu presidente [...] del Consiglio nel 1895-96. Successivamente più volte ministro, presidente della Camera (1902-04) e del senato (1920-23), fu delegato francese alla Società delle Nazioni (1919). Per la sua opera nella redazione del patto societario gli fu conferito ...
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CAETANI, Onorato
Piero Craveri
Nacque a Roma il 18 genn. 1842 da Michelangelo, duca di Sermoneta, e da Callista Rzewuska. Laureatosi in legge alla Sapienza, nel 1863, visse a lungo all'estero, in particolar [...] del Consiglio fosse emerso un accordo su uomini a lui poco accetti, mantenne il suo proposito, presentandosi candidato alla Camera, nel collegio di Fermo, e rendendo così incompatibile la sua conferma a sindaco.
Delle stesse doti di equilibrio, nel ...
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Patriota e uomo politico napoletano (Calvanico, Salerno, 1804 - Caserta 1880). Fu ministro dell'Interno con C. Troya; il conflitto del 15 maggio 1848, che invano aveva cercato di evitare, lo costrinse [...] a dimettersi. Eletto deputato alla riapertura della Camera, la reazione lo costrinse a esulare in Piemonte (1849); fu allora condannato a morte in contumacia. Dal 1849 al 1860 visse tra Genova e Torino, esercitando la professione di avvocato. Eletto ...
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Uomo politico (Le Puy, Haute-Loire, 1851 - Ille-sur-Têt, Pirenei orientali, 1923). Professore, deputato dal 1885, fu ministro dell'Istruzione pubblica nel 1892 e l'anno successivo presidente del Consiglio [...] (5 apr. - 13 dic. 1893), poi presidente della Camera. Presiedeva la seduta al momento dell'attentato dell'anarchico A. Vaillant. Fu nuovamente presidente del Consiglio nel 1894-95 e 1898-99 e senatore dal 1900. ...
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PINELLI, Pier Dionigi
Stefano Tabacchi
PINELLI, Pier Dionigi. – Nacque a Torino il 25 maggio 1804 da Antonio Ludovico Maria e da Angela Carelli.
Il padre, importante giurista, fu avvocato fiscale generale [...] Regno di Sardegna con l’opuscolo La mia opinione e un po’ di storia intorno alla discussione e alla votazione nella Camera de’ deputati sulle leggi per l’unione della Lombardia e delle provincie di Padova, Vicenza, Treviso e Rovigo agli Stati sardi ...
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Uomo politico (Waxhaw, Carolina del Sud, 1767 - "The Hermitage" presso Nashville, Tennessee, 1845). Settimo presidente degli USA. Difensore dell'Unione, batté gli inglesi a New Orleans (1815). Presidente [...] parte alla guerra d'indipendenza. Stabilitosi a Salisbury, dove iniziò la sua carriera politica (1787), fu eletto alla camera dei rappresentanti (1796) dove sedette all'opposizione, con i repubblicani estremisti. Fu senatore per pochi mesi; tornò poi ...
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Uomo politico e giornalista inglese (Londra 1831 - Firenze 1912); entrò dapprima nel servizio diplomatico (1854), che lasciò dieci anni dopo per darsi alla politica. Nel 1877 fondò il settimanale Truth, [...] campagna contro la corruzione dell'ambiente politico-sociale inglese. Deputato liberale alla Camera dei Comuni dal 1866, fu fautore dell'abolizione della Camera dei Lord. Allo scoppio della guerra sudafricana sostenne la causa dei Boeri; resosi ...
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camera
càmera s. f. [lat. camĕra, camăra «volta, soffitto a volta di una stanza», dal gr. καμάρα]. – 1. a. In senso generico, qualunque ambiente interno di un edificio per abitazione, che non abbia, per particolarità di forma, dimensioni e...
camerata1
camerata1 s. f. [dallo spagn. camarada, der. di cámara «camera»]. – 1. Camera grande che serve per dormitorio nelle caserme o nei collegi: i soldati furono adunati in c.; il seminario aveva due ariose camerate. 2. Compagnia di soldati...