camorra
Associazione criminale esistente nel Napoletano fin dall’epoca spagnola e diffusa oggi anche nel resto della Campania. Occorre distinguere la c. tradizionale, tra la metà del sec. 19° e la fine [...] operava su un territorio limitato, dove tendeva a monopolizzare l’intera gamma delle attività illegali e paralegali. I camorristi godevano di una certa legittimazione popolare, cui si aggiungeva un’antica delega da parte delle autorità ufficiali per ...
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Comune della Campania (119,02 km2 948.850 ab. nel 2020, detti Napoletani), capoluogo di regione e città metropolitana.
Il centro più notevole del Mezzogiorno d’Italia per ampiezza demografica, tradizioni [...] a cavallo tra gli anni 1970 e gli anni 1980 si sviluppò il violento scontro fra le fazioni camorristiche Nuova camorra organizzata e Nuova famiglia per il controllo degli affari illeciti in città, con numero altissimo di omicidi. In questo quadro ...
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narcotraffico
Traffico internazionale, di natura illegale, di sostanze stupefacenti. Protagonisti del n. sono grandi organizzazioni criminali operanti su scala internazionale e legate ai circuiti economici [...] del 1989. Intanto il fenomeno del n. era diventato globale. Negli anni Ottanta la mafia, la ’ndrangheta e la camorra vi avevano investito ingenti risorse, conquistando una posizione di rilievo sul piano mondiale, ma già alla fine del decennio le ...
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Questione meridionale
Massimo L. Salvadori
Il dibattito sull’arretratezza del Sud
La questione meridionale è emersa dopo la nascita del Regno d’Italia nel 1861. Con la costituzione dello Stato unitario, [...] da creare le condizioni favorevoli anche per lo sviluppo di organizzazioni criminali come la mafia e la camorra.
Per un secolo dopo l’unificazione, politici e intellettuali analizzarono ininterrottamente la questione meridionale, formulando proposte ...
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mafia
Giovanni Bianconi
Una cupola piena di sangue
Con il termine mafia si intende un sistema di potere esercitato attraverso l’uso della violenza e dell’intimidazione per il controllo del territorio, [...] rifà a comportamenti e regole interne di tipo mafioso si è estesa ad altre realtà locali, con denominazioni diverse: Camorra in Campania, ’Ndrangheta in Calabria, Sacra corona unita in Puglia; oppure raccoglie gruppi di persone che agiscono in più ...
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La questione del Mezzogiorno: societa e potere
Fulvio De Giorgi
La questione meridionale come questione culturale
Se non si considera la questione meridionale come innanzitutto economica, ma come frutto [...] campo dell’iniziativa economica; così il comboniano Alex Zanotelli che a Napoli si impegnava a contrastare gli affari della camorra.
All’affacciarsi del nuovo decennio, il sentimento diffuso della necessità di un cambio di passo nella pastorale della ...
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I plebisciti e le elezioni
Gian Luca Fruci
La congiuntura politica decisiva per il processo di unificazione, che si apre nell’aprile 1859 con la guerra franco-piemontese all’Austria e si conclude nel [...] Monte Calvario a Napoli, protagonista del movimento clandestino antiborbonico, cugina di Salvatore De Crescenzo, il capo della «camorra liberale» alle cui squadre il ministro dell’Interno Liborio Romano affida l’ordine pubblico nell’estate del 1860 ...
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La cultura scientifica
Carlo G. Lacaita
Il periodo del Risorgimento e dell’unificazione italiana è anche quello in cui si registrano grandi incrementi e grandi trasformazioni scientifiche e tecniche. [...] di A. Anile, Laterza, Bari 1913.
M. Torrini, Scienziati a Napoli 1830-1845. Quindici anni di vita scientifica sotto Ferdinando II, Cuen, Napoli 1989.
P. Villari, I mali dell’Italia. Scritti su mafia, camorra e brigantaggio, Vallecchi, Firenze 1995. ...
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camorra1
camòrra1 s. f. [voce napol., forse connessa con morra «frotta, torma»]. – 1. Associazione della malavita napoletana con leggi, obblighi e doveri particolari, linguaggio convenzionale e tribunali proprî, che ebbe il suo massimo sviluppo...