Fisico e filosofo della natura (Pisa 1564 - Arcetri 1642). Figlio maggiore di Vincenzo, musicista e teorico della musica e di Giulia Ammannati, trascorse la sua infanzia tra Pisa e Firenze (dal 1574). [...] In una conferenza pubblica G. sostenne che la "nuova stella" era la prova che la materia celeste non è immutabile.
Il cannocchiale e la prima condanna delle tesi copernicane (1609-1610). - Intorno al luglio del 1609 G. ebbe notizia dell'invenzione di ...
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Galileo Galilei: Opere - Introduzione
Ferdinando Flora
La vita di Galileo non è la vita raccolta e intima d'un pensatore assorto nel suo pensiero, ma quella intensa e combattiva dell'innovatore, che, [...] a diecine e diecine, e perfino esportò.
Il merito maggiore di Galileo non è però certo nella riscoperta e nel perfezionamento del cannocchiale che porta il suo nome, ma nell'uso prodigioso che ne fece. Lo rivolse al cielo: e in pochi giorni scoprì le ...
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Letterato (Torino 1592 - ivi 1675). Entrato nel 1611 nella Compagnia di Gesù, fu insegnante di retorica e predicatore, quindi precettore e storico di corte dei Savoia; nel 1635 uscì dalla Compagnia, restando [...] di Torino, post., 1679), T. occupa un posto di primo piano nella cultura europea del suo tempo grazie al Cannocchiale aristotelico, o sia idea dell'arguta et ingeniosa elocutione che serve a tutta l'arte oratoria, lapidaria et simbolica esaminata ...
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Romanziere e saggista britannico, nato a Newquay (Cornovaglia) il 19 settembre 1911. La sua carriera letteraria inizia nel 1934 con Poems, una raccolta di poesie definita da lui stesso "cosa povera e modesta"; [...] , che s'inserisce nel filone letterario inglese del mito dell'isola deserta civilizzata da uomini evoluti, G. capovolge il cannocchiale e ci presenta una storia dai risvolti tragici in cui parabola e mito, favola e storia, satira e utopia, filtrati ...
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Trattatisti e narratori del Seicento - Introduzione
Ezio Raimondi
«Secolo del genio», come volle definirlo lo Whitehead in rapporto alla stupefacente avventura della nuova scienza, il Seicento è un'epoca [...] pensare a un'atmosfera preziosa di primo Settecento: ma sono, per la verità, brevi episodi, e più che al Cannocchiale, bisogna allora rifarsi a quella Filosofia morale che, dopo il trattato, segna il placido approdo del Tesauro filosofo e cavaliere ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] cannone e duo cristalli» (L’Adone, a cura di G. Pozzi, t. 1, 1976, X, 42, 8), con un’apostrofe augurava al cannocchiale che «dele tue lunette il vetro frale / tra gli eterni zaffir resti immortale» (X, 46, 7-8). Per un poeta che perseguiva una ...
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Scienziati del Seicento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Di Bruno Basile
Scriveva Antonio Vallisneri, citando letteralmente Bacone: «Pare che abbiano le loro stelle, ora avverse ora benigne, [...] .) sono, in questo senso, esemplari. Non appartengono più alla categoria di coloro che rifiutano di mettere l'occhio al cannocchiale e di ascoltare la «testimonianza» delle stelle; la loro cauta accettazione di certi aspetti o di certe scoperte della ...
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Scienziati del Settecento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Sembrami che la presente letteratura si ritrovi in uno stato di abbondanza e di lusso, che non più si prenda molto pensiero di accrescere [...] a suo tempo rivolto ai Gesuiti del Collegio romano:
[. . .] i nostri analitici, senz'avere mai preso in mano il cannocchiale, senza neppure aver voltato uno sguardo verso le stelle, ardiranno a decidere francamente sopra i più ardui e più difficili ...
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POMILIO, Mario
Giuseppe Antonio Camerino
Scrittore, nato a Orsogna (Chieti) il 14 gennaio 1921. Sembrava avviato agli studi filologici e letterari (che non ha mai del tutto abbandonato) quando, anche [...] in La fiera letteraria, 15 ag. 1954; M. Prisco, in Idea, 26 sett. 1954 e 16 sett. 1956; A. Palermo, in Il cannocchiale, ag. 1965; S. Battaglia, in Mitografia del personaggio, Milano 1968; C. Bo, in Corriere della Sera, 13 giugno 1965, 23 febbr. 1975 ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] l’alpe ogni pesce», Canz. LVII, 5-6).
Nel Seicento l’ossimoro si presta a un uso costante, come nel Cannocchiale di Emanuele Tesauro (1654, 1670) in quanto asseconda compiutamente la poetica dell’argutezza e della meraviglia (➔ età barocca, lingua ...
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cannocchiale
(pop. canocchiale) s. m. [comp. di canna nel sign. di «tubo» e occhiale, prob. coniato dal gesuita G. Biancani (1611) per indicare lo strumento inventato da G. Galilei]. – Strumento ottico per l’osservazione di oggetti a grande...
mira
s. f. [der. di mirare]. – 1. a. L’atto di mirare a un segno, a un bersaglio, per coglierlo: prendere la m., puntare l’arma al bersaglio prima di sparare o scagliare, o in genere fissare l’occhio al bersaglio per aggiustare il colpo quando...