Giureconsulto canonista (n. Roma - m. 1527). Avvocato concistoriale (1485), uditore di Rota (1493), quindi vicario del pontefice e praetor nel Gymnasium Romanum; vescovo di Lucera, fu creato cardinale [...] (1517). Tra le opere: De computatione dotis in legitimam; De concilio ...
Leggi Tutto
Giureconsulto canonista (n. Trani - m. Lione 1245). Discepolo di Azzone a Bologna, vi insegnò a lungo diritto canonico. Fu nominato cardinale nel Concilio di Lione. La sua opera maggiore è una Summa super [...] rubricis Decretalium (di Gregorio IX), scritta fra il 1241 e il 1243 e divenuta presto meritatamente autorevole ...
Leggi Tutto
Giurista e canonista tedesco (Wismar 1823 - Innsbruck 1900), prof. nelle univ. di Innsbruck (1858), Graz (1860) e Vienna (1871), dove fu anche membro del Reichsgericht austriaco e della Camera dei signori. [...] La sua opera maggiore è la Geschichte der Quellen und der Literatur des canonischen Rechts im Abendlande (vol. I, unico, 1870) ...
Leggi Tutto
Storico e canonista (Winterreute, Württemberg, 1860 - Tubinga 1942). Dopo una serie di lavori di storia ecclesiastica si dedicò al diritto canonico, che insegnò a Tubinga (1896-1926). Collaborò anche alla [...] nuova redazione del codice di diritto canonico. Sua opera principale è il Lehrbuch des katholischen Kirchenrechts, che ha avuto numerose edizioni. ...
Leggi Tutto
Prelato e canonista (n. La Retorte, Carcassonne - m. prima del 1389); benedettino (1335), quindi (1350) abate a Saint-Chinian (presso Saint-Pons, Linguadoca), infine vescovo di Orvieto e vicario di Urbano [...] V a Roma (1364). Scrisse due commenti alla regola di s. Benedetto, un Codex canonum e varî trattati ...
Leggi Tutto
Teologo e canonista, detto "il dottor Navarro" (Barásoain, Navarra, 1492 - Roma 1586); studiò a Tolosa, insegnò a Cahors, Tolosa, Salamanca (1532) e Coimbra (1538-55); si trasferì a Roma nel 1567, e vi [...] fu onorato da varî papi. Scrisse moltissimo di diritto canonico; l'opera più nota è però il Manuale sive Enchiridion confessariorum et poenitentium, rifacimento (1573) di un'opera in portoghese (1552). ...
Leggi Tutto
Giureconsulto canonista (n. nel Quercy - m. Poitiers 1343). Insegnò diritto canonico nell'univ. di Tolosa e forse a Parigi e Poitiers. Si ricordano di lui una lettura al Sesto, un'altra sulle Clementine, [...] un apparato alle Estravaganti di Giovanni XXII e un Sacramentale contenente materia canonica e teologica. Fu abate del monastero di Montierneuf a Poitiers. ...
Leggi Tutto
Teologo e canonista (Soest, Vestfalia, 1503 - Roma 1559), dal 1547 preposito e arcidiacono a Bonn, fu presente (1551) al Concilio di Trento come teologo dell'arcivescovo Adolfo di Schauenburg. Tra le sue [...] opere, i Canones concilii provincialis Coloniensi editi (1538) insieme all'Institutio doctrinae christianae, ove sostiene tra l'altro la dottrina, condannata dal Concilio di Trento, della duplex iustitia ...
Leggi Tutto
Teologo e canonista (Orléans 1128 - Tournai 1203). Studiò all'univ. di Bologna; entrato fra i canonici di Saint-Euverte a Orléans, ne divenne abate (1165); dal 1192 vescovo di Tournai. Autore di Sermones, [...] di una Summa Decreti (che segue le orme di quelle di Paucapalea, di Rolando e di Rufino), di numerose epistole e di un componimento ritmico (Quoddam figmentum Bononiae metrice compositum) ...
Leggi Tutto
Giureconsulto canonista (m. 1457 circa). Insegnò a lungo allo studio di Bologna; fu più volte investito di cariche pubbliche. Dopo essere rimasto vedovo, si diede alla vita ecclesiastica; dal 1423 fu canonico [...] e quindi (1448) arcidiacono della cattedrale di Bologna. Oltre a commentarî alle Decretali e al Sesto, lasciò consilia, quaestiones, e varî trattati. Secondo la tradizione, avrebbe riformato gli statuti ...
Leggi Tutto
canonista
s. m. [der. di canone] (pl. m. -i). – Maestro, scrittore e in genere cultore di diritto canonico (con questo sign., anche femm., riferito a donne). In senso lato, sono detti c. anche gli autori che nel medioevo attesero a questa...
canon
cañón ‹kan’òn› s. m., spagn. (propr. «canale»; pl. cañones ‹kan’ónes›). – Forma spagnola originaria, da cui deriva l’adattam. angloamericano canyon (v.), oggi più com. non solo nella toponomastica statunitense ma anche nell’uso internazionale.