La più comune forma di libro in uso nella civiltà antica, orientale e occidentale (lat. rotulus o volumen). È costituito da sezioni regolari, di vario materiale (seta, papiro, pergamena), incollate o cucite [...] ➔ exultet.
Nella liturgia ebraica, è ancora in uso il r. in pergamena con il testo del Pentateuco. Cinque r. Nel canone biblico ebraico, i libri di Rut, CanticodeiCantici, Ecclesiaste, Lamentazioni ed Ester, compresi tra gli Agiografi (➔ Bibbia). ...
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Femmina del colombo.
Politica
Nella pubblicistica politica per colombe (ingl. doves) s’intendono coloro che, di fronte a determinate scelte politiche e militari, si mostrano accomodanti ed escludono il [...] che in forma di c. interviene nel battesimo di Gesù, l’appellativo di c. dato alla Sposa nel CanticodeiCantici. È pertanto frequente nell’iconografia che rappresenta scene bibliche o simboli cristiani e compare anche nell’iconografia di particolari ...
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Esegeta biblico protestante tedesco (Bensberg 1850 - Marburgo 1935); prof. a Bonn, Strasburgo, Marburgo, seguace delle teorie di J. Wellhausen, le sviluppò in numerosi scritti che abbracciano l'intero [...] dominio degli studî anticotestamentarî, sia in forma di commenti a singoli libri biblici (Giobbe, Giudici, Samuele, CanticodeiCantici, Lamentazioni) sia in forma di monografie (Die biblische Urgeschichte, 1883; Die Bücher Richter und Samuel, 1890; ...
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Esegeta (m. Ivrea 1246), francese, entrò tra i canonici regolari di San Vittore a Parigi, dove dal 1207 insegnò teologia. Trasferitosi (1219) a Vercelli, vi fondò l'abbazia di Sant'Andrea, di cui fu abate. [...] (1243) a rifugiarsi a Ivrea. Compose tra l'altro concordanze bibliche, un commento a Isaia, tre commenti al Canticodeicantici, e numerose opere (un'antologia, una serie di Glossae ed Explanationes) sugli scritti attribuiti a Dionigi l'Areopagita. ...
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Teologo, letterato, mistico armeno (945-1010); autore di una bellissima raccolta di poesie religiose ("Elegie"; ma dette comunemente Narek dal nome del monastero ove G. morì); in esse si esprime il mistico [...] desiderio di un ineffabile congiungimento con Dio, desiderio non solo dell'uomo ma dell'universo tutto che aspira alla sua purificazione. Scrisse anche - una delle sue opere giovanili - un commentario al CanticodeiCantici. ...
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Teologo e filosofo (m. Vienna 1397); prof. di filosofia a Praga (1366), poi (1377) di teologia a Parigi, di nuovo a Praga (1381-84), infine a Vienna (1384), della cui università è considerato, insieme [...] a Heinrich Heinbuche, "fondatore"; è autore di importanti scritti dogmatici (Lectura textualis, Quaestiones), esegetici (commentari a Marco, Giovanni, CanticodeiCantici, Salmi) e di un commentario al De anima di Aristotele. ...
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Ecclesiastico (m. Ebersberg, Baviera, 1085); entrato (1020) nel monastero di Fulda, diresse la scuola conventuale di S. Michele a Bamberga; poi divenne (1048) abate del convento di Ebersberg. Tradusse [...] e commentò (1065 circa) il Canticodeicantici; la versione è in prosa rimata francone orientale; il commento latino è in versi leonini e quello tedesco in prosa ritmata. ...
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Nome («scritti sacri»; in ebr. kĕtūbīm) del terzo gruppo dei libri che compongono l’Antico Testamento secondo il canone ebraico (gli altri due gruppi sono la Tōrāh e i Profeti); appartengono agli A.: Salmi, [...] Giobbe, Proverbi, CanticodeiCantici, Rut, Lamentazioni, Ecclesiaste, Ester, Daniele, Esdra e Neemia, Cronache. ...
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Esegeta benedettino (m. 855 circa); per qualche tempo insegnò nella scuola palatina, protetto da Lotario cui dedicò il commento (tutto allegoristico) al CanticodeiCantici; abbiamo anche quelli alla Genesi [...] e ai 4 libri dei Re (perduto quello ai 4 Vangeli). ...
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Vescovo spagnolo (sec. 4º), seguace, secondo s. Girolamo, di Lucifero da Cagliari; in realtà un suo opuscolo De fide lo dimostra fedele al Concilio di Nicea. Scrisse anche sei omelie sul CanticodeiCantici. ...
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cantico
càntico s. m. [dal lat. cantĭcum, der. di cantare «cantare2»] (pl. -ci). – 1. a. Componimento lirico solenne di carattere religioso, per lo più in lode di Dio: il C. delle creature, o di frate Sole, composto da s. Francesco. In partic....
torre
tórre s. f. [lat. tŭrris, con molta probabilità da collegare con il gr. τύρρις, variante di τύρσις «torre», parola che potrebbe essere stata importata dall’Asia Minore dagli Etruschi, chiamati dai Greci Τυρρηνοί e Τυρσηνοί e in latino...