Musicista italiano (Parma 1880 - Roma 1968). Si formò a Parma ed esordì nel 1908 con le musiche di scena per La nave di G. D'Annunzio. Fin dai primi anni di attività operò nella direzione di un rinnovamento [...] questi lavori, la musica di P. appare caratterizzata da un melodizzare ampio e intenso, derivato principalmente dal canto gregoriano, la cui intelaiatura e il cui disegno melodico sono adottati dal compositore per esprimere un mondo sentimentale ...
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Musica
L’associarsi di una parte strumentale a un’altra voce (vocale o strumentale) più importante ai fini estetici: la parte d’a. può essere obbligata, e cioè costitutiva e liricamente necessaria, o soltanto [...] decorativa e ornamentale. I Greci praticavano l’a. sia raddoppiando il canto (omofonia), sia suonando sopra al canto una diversa successione di suoni (eterofonia). Escluso nel gregoriano e poco usato nel Medioevo (fuorché in molte musiche dell’Ars ...
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Contralto (Székesfehérvár 1803 - Firenze 1877). Studiò con Aloysia Lange e J. M. Vogl. Esordì a Vienna nel 1821 e nel 1824 fu scelta da Beethoven per la prima esecuzione della Nona Sinfonia e della Missa [...] solemnis. Scritturata da D. Barbaja, cantò con molto successo in Italia; Bellini, Donizetti, Pacini e Mercadante scrissero opere per lei. ...
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STABILE, Mariano
Cantante, baritono, nato a Palermo il 12 maggio 1888. Studiò al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma con Antonio Cotogni e debuttò nel 1910 al Teatro Biondo di Palermo in una rappresentazione [...] della Bohème di Puccini. Cantò poi in varî teatri italiani e stranieri, finché nel 1921 Arturo Toscanini lo scelse per interpretare il Falstaff di Verdi alla Scala di Milano.
All'interpretazione di quest'opera, da lui portata a perfezione e ripetuta ...
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APRILE (Aprili), Giuseppe, detto Scirolino o Sciroletto
Nicola Vacca
Silvana Simonetti
Nacque a Martina Franca (Taranto), il 28 ott. 1732, da Fortunato e da Anna Vita Cervellera, e non nel 1746 a Bisceglie, [...] 1753-54 nell'opera Ifigenia in Aulide di N. Jommelli. Il 25 apr. 1754 l'A. ebbe il permesso di recarsi a Roma per cantare in un oratorio sacro; tornato a Napoli l'11 agosto, alla fine dell'anno si recò di nuovo a Roma per eseguire nella stagione di ...
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BERNARDI, Francesco, detto il Senesino
Alberto Pironti
Nacque a Siena intorno al 1677 (Cellesi, 1933) o intorno al 1680 e fece i suoi studi musicali a Bologna sotto la guida del sopranista Antonio Maria [...] londinese ebbe luogo il 19 nov. 1720 con l'opera Astarto di G. B. Bononcini, che fudata per trenta sere. Egli cantò poi in molte opere di Haendel, protagonista in diverse (Muzio Scevola e Floridante nel 1721, Crispo e Griselda nel 1722, Ottone e ...
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Cantante (Napoli 1794 - ivi 1858). Di genitori francesi, studiò al conservatorio napoletano della Pietà dei Turchini; debuttò all'età di diciotto anni al teatro San Carlino, e passò poi nei principali [...] teatri lirici italiani e stranieri. Fu il più celebre basso del tempo, acclamato in tutta Europa, sia nel repertorio drammatico, sia in quello comico. Lasciò opere didattiche per canto. ...
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Nome d’arte dell’attore e cantante italiano Leopoldo Fiorini (Roma 1938 - ivi 2017). Nato nel popolare quartiere romano di Trastevere da umile famiglia, ha fatto diversi lavori come il facchino ai Mercati [...] generali prima di cominciare a studiare canto. Ha iniziato la sua carriera agli inizi degli anni Sessanta partecipando al Cantagiro e interpretando a teatro la commedia musicale di Garinei e Giovannini Rugantino. Considerato uno dei più grandi ...
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VARIAZIONE
Gastone ROSSI-DORIA
. Nella dottrina della composizione, questo termine designa la modificazione melica, o ritmica, o armonistica o contrappuntistica, o timbrica, o addirittura complessiva, [...] vocale o strumentale o vocale-strumentale dal sec. XVI al primo XVIII. Anche qui, come nel mottetto, il tema rimane un "canto dato", che occupa per esteso una delle voci in contrappunto, servendo di guida alle altre, siano poi, queste altre, nutrite ...
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I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] » (pp. 36-40). Ed ecco anche la riproposizione del solito topos della superiorità della musica vocale sulla strumentale:
la musica senza canto, e fosse il più bel concerto, muove sbadigli e sonno nel fanciullo e nell’uomo senza coltura; ben altro è l ...
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canto1
canto1 s. m. [lat. cantus -us, der. di canĕre «cantare»]. – 1. a. Movimento ritmico della voce dall’uno all’altro grado della serie dei suoni; con sign. concr., espressione vocale della musica, l’atto del cantare. Si dice propr. dell’uomo:...
canto2
canto2 s. m. [lat. volg. cantus «cerchione; lato, angolo», voce di origine mediterranea come il gr. κανϑός (da cui il lat. canthus) «angolo palpebrale» (cfr. sign. 3)]. – 1. Angolo formato da due muri che s’incontrano, sia dalla parte...