Cantante (Firenze 1833 - ivi 1888). Fu tra i più acclamati tenori del tempo, in un repertorio basato sulle opere di J. Meyerbeer (aveva esordito nel 1866 con l'Africana), di S. Mercadante e specialmente [...] di G. Verdi (fu nei teatri italiani il primo Radames). Cantò però anche nel Lohengrin di R. Wagner e in opere di altri maestri. ...
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Cantante (baritono e "basso cantante") nato a Bologna il 18 marzo 1798, morto a Imola il 18 novembre 1865. Fu da giovane impiegato nelle gabelle, filodrammatico, anche cantante in funzioni sacre e sonatore [...] Tadolini e quindi nel Voto di Jefte di P. Generali. In seguito cantò in tutti i principali teatri d'Italia e all'estero: a Barcellona, Rossini; e, inaugurandosi il monumento a lui, il B. cantò ancora a Pesaro nel 1864. Fu apprezzato sopra tutto come ...
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FLORIMO, Francesco
Rosa Cafiero
Nacque a San Giorgio Morgeto (presso Polistena, in Calabria) il 12 ott. 1800 da Michelangelo e da Maria Antonia Oliva. Nel novembre 1817 risulta iscritto al collegio [...] di musica "S. Sebastiano" in Napoli, dove seguì i corsi di G. Elia (pianoforte), di G. Furno (partimento), di G. Crescentini (canto), di G. Tritto e di N. Zingarelli (contrappunto), e dove ben presto divenne compagno di studi di V. Bellini, al quale ...
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CAMPORESE (Camporesi), Violante
Raoul Meloncelli
Nacque a Roma il 23 dic. 1785 da Giulio, noto architetto, e da Maddalena Belli. Avviata dal padre agli studi musicali, rivelò un singolare talento artistico [...] di Figaro e in una serie di concerti ad Argyll Rooms. Nel 1822 allorché i soggetti biblici vennero banditi dalle scene inglesi cantò al King's Theatre nel Mosè di Rossini, presentato con il titolo di Pietro l'eremita, nel ruolo di Agia.
Frattanto la ...
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GABUSSI, Vincenzo
Raoul Meloncelli
Nato a Bologna nel 1800, dal medico chirurgo Luigi e da Cecilia Sandelli, fu avviato giovanissimo allo studio della musica e fu allievo per la composizione di padre [...] teatrale e, lasciata l'Italia, si recò a Londra, dove rimase alcuni anni, svolgendo un'intensa attività di insegnante di canto, che gli consentì di entrare nel mondo dell'alta società londinese "sull'onda della moda per l'Italian teacher" (Carli ...
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Direttore d'orchestra italiano (Venezia 1880 - Milano 1952). Studiò a Venezia. Fu dapprima violoncellista nel quartetto Martucci. Si dedicò poi alla direzione nella quale si distinse per estrema sensibilità. [...] Fu anche autore delle opere teatrali Giuditta e Hannele, di musica orchestrale, di canzoni per canto e pianoforte. Il fratello Francesco (Adria 1867 - Venezia 1927), allievo di C. Franck a Parigi, fu violinista, compositore e didatta. ...
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Compositore e pianista francese (Casablanca 1914 - Parigi 1992). Ha studiato a Barcellona, Parigi e Roma (con A. Casella); fondatore del gruppo Le Zodiaque (1947), O. è stato compositore versatile, aperto [...] a influenze di Debussy e spagnole, ma anche alla sperimentazione elettroacustica. Particolarmente attento al canto e alla dimensione ritmica e timbrica, si è distinto come autore di balletti, opere teatrali, sinfonie e musica cameristica. ...
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DONAUDY, Stefano
Raoul Meloncelli
Nacque a Palermo il 21febbr. 1879 da Augusto e da Elena Pampillonia.
Iniziati privatamente gli studi musicali nella città natale, rivelò precocemente un singolare talento [...] soli, coro e orchestra Ilsogno di Polisenda, un quartetto per archi, la scena lirica Idilli estivi e alcune arie per canto e pianoforte, che gli procurarono subito notevole fama e la pubblicazione da parte dell'editore Ricordi.
Conclusi gli studi in ...
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LUGO, Giuseppe
Johannes Streicher
Nacque a Rosolotti di San Giorgio in Salici, una frazione di Sona, presso Verona, il 18 giugno 1899, da Pietro e da Elvira Magalini, entrambi di origine contadina. [...] di Mantova in un galà di beneficenza del Rigoletto verdiano, di cui fu però eseguito il solo ultimo atto; gli altri ruoli cantati all'Opéra-Comique, fino al 1936, furono Des Grieux in Manon e Werther nel Werther di J. Massenet, Rodolfo nella Bohème e ...
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Nella terminologia musicale, inserzione nel tessuto di un passo di elementi melodici (molto più raramente, armonici) con funzioni non strutturali ma decorative. Gli a. sono, generalmente, esempi delle [...] epoche antiche, non ignote per es. ai greci e presenti nel canto gregoriano. Nel Rinascimento l’uso degli a., codificato dal 13° a sostenere note lunghe. L’opera del periodo del bel canto (➔) fu dominata dall’idea dell’ornamentazione, ma in alcuni ...
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canto1
canto1 s. m. [lat. cantus -us, der. di canĕre «cantare»]. – 1. a. Movimento ritmico della voce dall’uno all’altro grado della serie dei suoni; con sign. concr., espressione vocale della musica, l’atto del cantare. Si dice propr. dell’uomo:...
canto2
canto2 s. m. [lat. volg. cantus «cerchione; lato, angolo», voce di origine mediterranea come il gr. κανϑός (da cui il lat. canthus) «angolo palpebrale» (cfr. sign. 3)]. – 1. Angolo formato da due muri che s’incontrano, sia dalla parte...