Il binomio Gabriele d’Annunzio e sport è stato sempre profondo e costante, compreso pure il giornalismo sportivo, che d’Annunzio coltivò in anni in cui tanti altri scrittori e poeti invece snobbavano. [...] gli animi grandi. Il gioco a guisa di battaglia ordinata è la preparazione all’assalto d’armi. Perciò io non assisto alla festa di oggi se non come combattente capo di combattenti. Pronti? Io grido. E voi come mi rispondete? Pronti!Come si può notare ...
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Sport e spectaculaNel mondo antico, lo sport costituiva una parte importante della vita pubblica, carica di interessi e significati politici, sociali e culturali che, proprio come oggi, andavano molto [...] presenza di un “capo” (dominus factionis), investito rissa tra Pompeiani e Nocerini avvenuta nel 59 d. C. nell’anfiteatro di Pompei, in occasione prima di passare alle pietre e poi alle armi, è definito dallo storico aristocratico come il frutto ...
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Roma nun vole capi(dalla serie TV Romanzo Criminale, 2008). La paternità di città eternaSoffermandosi sulla magnificenza en plein air e indoor di Roma, col suo patrimonio archeologico, architettonico e [...] ’autore che dona il proverbiale soprannome alla capitale d’Italia è il poeta Albio Tibullo, vissuto tra orbis erit», ‘Titiro e le messi e le armi di Enea si leggeranno finché Roma sarà la capitale del caput rerum ‘a capo di tutte le cose ...
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I reietti dell'altro quartiere. Alienazione contro convivialità: a proposito di Libellule nella rete di Loretta B. AngioriRei è una microinfluencer: pubblica contenuti per una piattaforma e conduce [...] dolore diede alla mia rabbia la forma d'una sfera perfetta al centro del petto che sarcastica, – adesso che abbiamo la conferma del capo ci vorrà un secondo. Le risate di tutti gli finire nella ragnatela, che conserva armi potenti, ma vita “degna” ...
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Per quanto non sia semplice stabilire con certezza la produttività di un elemento derivazionale, non c’è dubbio che la suffissazione con -eggiare (‘fare come, essere come, imitare qualcosa o qualcuno’), [...] («Perdóno, perdono, lettori miei! Ho voluto byroneggiare, e d’armi l’aria d’uomo incompreso», Pasquino. Giornale umoristico, 4 aprile 1858, p caratterizza il lessico di una lingua. Ricomincio da capoI deonimici nati per derivazione, a dispetto della ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello e gli organi di senso specifico; nei...
piazza
s. f. [lat. platĕa «via larga, piazza» (dal gr. πλατεῖα, propriam. femm. di πλατύς «largo»); cfr. platea, che risale a una variante lat. platēa con e lunga]. – 1. a. Area libera, più o meno spaziosa, di forma quadrata, rettangolare,...
Nome di due santi, monaci basiliani in Calabria: 1. E. il giovane (Enna 825 circa - Tessalonica 903); due volte prigioniero dei Saraceni, monaco a Gerusalemme, poi in Calabria, fondò un monastero a Saline (Reggio) e si ritirò in una grotta sul...
BURLO, Iacopo
Maria Laura Iona
Figlio di Baudo (o Baldo) di Iacopo e di Liota, appartenne a una delle tredici casate, che costituirono più tardi il patriziato triestino.
Poiché la stirpe è molto numerosa, non è sempre facile distinguere a...