MANCINI, Italo
Raffaella Catini
Nacque il 13 apr. 1897 a Petrella Liri, frazione di Cappadocia, in provincia dell'Aquila, da Olindo, medico, e da Margherita Basile.
Compì gli studi a Roma, dove nel [...] 1917 conseguì il diploma di disegno architettonico presso l'istituto di belle arti. Congedato dal servizio militare al termine del primo conflitto mondiale, dal 1920 intraprese l'attività professionale ...
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Teologo bizantino (n. Patrasso 850 circa - m. dopo il 933); metropolita (907) di Cesarea di Cappadocia, avverso, come Nicola il Mistico, alle quarte nozze dell'imperatore Leone VI il Sapiente, avversò [...] poi il ritorno di Nicola al patriarcato (912), onde fu espulso dalla sede, che riebbe alla riconciliazione tra i seguaci dei due patriarchi rivali Eutimio e Nicola (921). Fu amico di Romano Lecapeno, sicché ...
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´n Nome di varî personaggi della storia ottomana. Più noto l'architetto turco S. (Cesarea di Cappadocia 1489 - Costantinopoli 1578 o 1588), che svolse, per Solimano il Magnifico, una vastissima attività, [...] costruendo, secondo notizie date da lui stesso, 334 edifici, religiosi e profani. Ispirandosi alla chiesa di S. Sofia di Costantinopoli, sviluppò al massimo le tendenze dell'architettura ottomana, giungendo ...
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Console nel 159 d. C., fu in seguito legato in Dacia, nella Mesia Superiore, in Britannia, in Cappadocia; vinse sotto Lucio Vero i Parti e conquistò (163 circa) Artaxata. ...
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Padre della Chiesa, il più celebre degli oratori sacri (Antiochia fra il 344 e il 354 - Comana, Cappadocia, 407). Educato con gran cura presso il retore Libanio e nella religione cristiana dal vescovo [...] Melezio e da Diodoro di Tarso, condusse per qualche tempo vita ascetica, come monaco e quindi anacoreta, per sottrarsi all'onore e all'onere dell'episcopato; tornato ad Antiochia, fu però ordinato diacono ...
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Grammatico greco (sec. 5º d. C.) di Tebe in Egitto. Insegnò in Alessandria, a Costantinopoli, a Cesarea di Cappadocia. Il suo lessico etimologico, composto su lessici attici e sulle opere di Erodiano e [...] Filosseno, fu usato nelle compilazioni più tarde come l'Etymologicum magnum del sec. 10º. Non va confuso con un omonimo alessandrino (sec. 2º), autore di un encomio dell'imperatore Adriano ...
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Satrapo persiano (sec. 4º a. C.); dotato di non comune ingegno militare, fu da Artaserse II nominato satrapo di Cappadocia (384): comandò poi la spedizione contro l'Egitto ribelle (375), dalla quale fu [...] però ben presto richiamato. Fu tra i più attivi della lunga rivolta dei satrapi, iniziatasi verso il 370, ma, tradito, fu ucciso per istigazione di Artaserse (359-58) ...
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Nome di personaggi politici romani del sec. 1º d. C. 1. Accompagnatore di Germanico in Oriente e legato di Cappadocia, accusò Calpurnio Pisone d'aver provocato la morte di Germanico. 2. Tribuno della plebe [...] nel 41 d. C., fu sotto Claudio governatore della Licia (43 circa) e poi, sotto Nerone, della Britannia (58-59). Suo genero fu il Lucio Calpurnio Pisone Frugi Liciniano adottato e designato a successore ...
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Figlio (m. 149 a. C.) di Prusia I, cui successe (181 circa). Seguì una politica di collaborazione con Pergamo e la Cappadocia, contro Farnace I del Ponto, ma senza notevoli risultati. Benché simpatizzante [...] per la Macedonia e sposo di una principessa macedone, aiutò i Romani nella guerra con Perseo. Ebbe la peggio in una guerra con Attalo II di Pergamo (156-154) il quale qualche anno dopo, in seguito a contese ...
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Mitografo greco, autore di una serie di racconti in dialetto attico (διηγήσεις) sugli dei ed eroi greci, indirizzati al re Archelao di Cappadocia (36 a. C. -17 d. C.), di cui si hanno degli estratti in [...] Fozio ...
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cappadoce
cappàdoce agg. e s. m. e f. [dal lat. Cappadox -ŏcis, gr. Καππάδοξ -οκος]. – Della Cappadocia, regione storica dell’Asia Minore. Padri c.: sono così denominati talora, per la comune provenienza, alcune delle maggiori figure del cristianesimo...
nazianzeno
nażianżèno agg. e s. m. (f. -a). – Di Nazianzo, antica città dell’Asia Minore, in Cappadocia, nota soprattutto come patria di s. Gregorio, padre e dottore della Chiesa (c. 330 - c. 390), soprannominato perciò s. Gregorio Nazianzeno.