CAPPADOCIA
N. Thierry
(gr. Καππαδοϰία)
Regione della Turchia corrispondente, in senso storico e geografico, alla zona centrale dell'altopiano anatolico; dal punto di vista della produzione artistica [...] Xe et XIe siècles, London 1977; Le aree omogenee della civiltà rupestre nell'ambito dell'Impero Bizantino: la Cappadocia, "Atti del quinto Convegno internazionale di studio sulla civiltà rupestre medioevale nel Mezzogiorno d'Italia, Lecce-Nardò 1979 ...
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Teologo ariano (m. dopo il 341); retore pagano, poi discepolo di Luciano di Antiochia, nella persecuzione di Massimiano defezionò; riaccolto nella Chiesa, fu presente in varî sinodi; oltre il Syntagmation, combattuto da Marcello d'Ancira e da s. Atanasio, scrisse (secondo s. Girolamo, De vir. ill., 86, 94) commentarî ai Vangeli, alla lettera di s. Paolo ai Romani, e ai Salmi. Filostorgio gli rimprovera ...
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Vescovo di Cesarea in Cappadocia dal 230 (m. 268). Origenista e avversario del novazianismo, sostenne in Oriente, con s. Cipriano, l'invalidità del battesimo impartito dagli eretici. ...
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Metropolita di Cesarea di Cappadocia (sec. 6º-7º), autore di un commento all'Apocalisse, redatto tra il 532 e il 637; l'opera, fortemente allegorizzante, è importante anche per gli estratti di Padri greci [...] antichi; s'inclina ora a ritenerlo posteriore a quello di Ecumenio di Tricca ...
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Metropolita di Cesarea di Cappadocia (m. Costantinopoli 558). Sentendosi minacciato per le sue opinioni origeniste, indusse Giustiniano alla condanna dei Tre Capitoli (543) che fu sanzionata dal quinto [...] concilio ecumenico (552-553), ma accompagnata da una nuova condanna degli errori di Origene; a questa l'A. si sottomise, riconciliandosi anche col papa Vigilio, che aveva pronunciato la sua deposizione ...
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Nativo della Cappadocia, fu maestro di Giuliano l'Apostata; eletto vescovo da un sinodo ariano di Antiochia, nel 357 fu inviato dall'imperatore Costanzo, intruso al posto di s. Atanasio, ad Alessandria, [...] donde dovette fuggire dopo qualche mese; vi tornò dopo il sinodo di Seleucia (359), ma fu ucciso in una sommossa popolare nel 361 ...
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Storico ecclesiastico (n. Berisso, Cappadocia, 368 circa - m. dopo il 433). A Costantinopoli, dove si recò giovanissimo, visse la maggior parte della sua vita. Amico di Eunomio, appartenne perciò all'ala [...] estrema del partito ariano; scrisse una Historia ecclesiastica (in 12 libri), che giungeva, in continuazione di quella di Eusebio, fino al 425: opera ispirata da passione di parte, essa costituisce però ...
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Vescovo (340) di quella città (m. dopo il 365), discepolo e successore di Eusebio di Cesarea. Sostenne in varî concilî l'arianesimo, per quanto in forma mitigata, cercando di uniformarsi alle mire teologico-politiche di Costanzo, deposto dalla maggioranza del concilio di Seleucia (359). Consacrò S. Cirillo di Gerusalemme, ma venne a contrasto con lui per la questione della supremazia delle due sedi ...
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Dottore della Chiesa (Cesarea di Cappadocia 330 circa - ivi 379). Figlio dei santi Basilio ed Emmelia, fratello di Gregorio di Nissa e di Pietro di Sebaste, studiò in patria, a Costantinopoli e ad Atene, [...] ove si legò con profonda amicizia a Gregozio Nazianzeno. Insegnò retorica in patria (356) e dopo il battesimo percorse Egitto, Palestina, Siria e Mesopotamia (357-8) conoscendo la vita ascetica, che praticò ...
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Padre della Chiesa (Cesarea di Cappadocia 335 circa - Nissa 394 circa), uno dei "grandi Padri cappadoci". Buon conoscitore di Platone e profondamente influenzato da Origene, ma anche da Metodio d'Olimpo, [...] fu il più speculativo dei Padri greci del IV secolo; acceso nemico dell'arianesimo, scrisse importanti opere teologiche, come il Contro Eunomio, e vari trattati, sermoni e lettere.
Vita
Nato da famiglia ...
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cappadoce
cappàdoce agg. e s. m. e f. [dal lat. Cappadox -ŏcis, gr. Καππάδοξ -οκος]. – Della Cappadocia, regione storica dell’Asia Minore. Padri c.: sono così denominati talora, per la comune provenienza, alcune delle maggiori figure del cristianesimo...
nazianzeno
nażianżèno agg. e s. m. (f. -a). – Di Nazianzo, antica città dell’Asia Minore, in Cappadocia, nota soprattutto come patria di s. Gregorio, padre e dottore della Chiesa (c. 330 - c. 390), soprannominato perciò s. Gregorio Nazianzeno.