Vedi CECILIA PAULINA dell'anno: 1959 - 1994
CECILIA PAULINA (v. vol. II, p. 450)
K. Fittschen
Di C. P., moglie di Massimino il Trace (235-238), si continua a non conoscere alcuna raffigurazione a tutto [...] dell'imperatrice erano stati soggetti alla stessa damnatio memoriae di quelli di suo marito.
Bibl.: U. B. Wiggers, M. Wegner, Caracalla bis Balbinus (Das römische Herrscherbild, III, 2), Berlino 1971, p. 229 ss., tav. LXXII g-h; R. R. R. Smith ...
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(gr. ᾿Ελαγάβαλος; lat. Elagabălus) Divinità solare siriaca, era il Baal di Emesa. Erodiano ci fornisce, grecizzato, il nome originario del dio, Elaiagabalos, cioè il «dio della montagna»: forse perché [...] Vario Marcello e Giulia Soemiade, figlia di Giulia Mesa, cognata di Settimio Severo, fu fatto passare come figlio naturale di Caracalla e fu proclamato imperatore nel 218 dalla legione romana di Emesa, grazie agli intrighi della madre e della nonna ...
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Scrittore greco del sec. III d. C. Si ammette generalmente che sia originario dalla Siria, anzi, come qualcuno crede di poter determinare, da Antiochia; il che rimane incerto, sebbene appaia probabile [...] 238 d. C., e si divide in 8 libri così distribuiti: I, Commodo; II, Pertinace e Giuliano; III, Settimio Severio; IV, Caracalla; V, Macrino ed Eliogabalo; VI, Alessandro; VII, Massimino e i Gordiani; VIII, Massimo e Balbino. Come ci fan sentire sin da ...
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Vedi LEPTIS MAGNA dell'anno: 1961 - 1995
LEPTIS MAGNA (Λέπτις, Λ. μεγάλη; Lepcis, Leptis magna)
P. Romanelli
Città della Tripolitania, principale porto della regione fra le due Sirti, detta in antico [...] , ci dice che l'opera fu iniziata e condotta avanti ex maiore parte da Settimio Severo e compiuta nel 216 da Caracalla. Che il complesso fosse stato già concepito, e forse anche iniziato per qualcuno dei suoi elementi, prima dell'avvento di Severo ...
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Gli ebrei nella diaspora
Anna Foa
Di origine greca, il termine «diaspora», «dispersione», è entrato nell’uso nel secolo scorso a definire la dispersione del popolo ebraico, in particolare quella avvenuta [...] questa diaspora volontaria si sovrappone la dispersione forzata, dopo le guerre giudaiche del sec. 1° d.C. Ma sotto Caracalla, nel 212, gli ebrei diventano cittadini come gli altri popoli dell’impero. Solo il cristianesimo vittorioso, codificando nel ...
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MARIANI, Cesare
Silvia Silvestri
– Nacque a Roma il 13 genn. 1826 da Pietro e da Maria Agnelletti. Il lavoro del padre, computista della famiglia Giustiniani, gli permise di risiedere nel palazzo nobiliare [...] fu il successo ottenuto da «certe sue piccole macchie all’acquarello» raffiguranti le rovine romane del Colosseo o le terme di Caracalla, realizzate e vendute sul posto (Hermanin, p. 111).
I primi maestri di disegno del M. furono un tal Delicati e G ...
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PETRELLA, Clara
Giancarlo Landini
– Nacque a Greco di Milano (oggi un popoloso quartiere nella zona nord-est della metropoli lombarda), il 13 marzo 1914, da una famiglia di solide tradizioni musicali. [...] ), che divennero suoi cavalli di battaglia: li cantò anche nel 1946 al Comunale di Modena, nel 1948 al Kongresshaus di Zurigo, nel 1955 alle Terme di Caracalla e al Liceu di Barcellona, nel 1956 e 1957 alla Scala di Milano, nel 1960 nuovamente a ...
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Vedi GLYKON dell'anno: 1960 - 1973
GLYKON (v. vol. iii, p. 964 s.)
G. Bordenache
Nota soltanto per il tramite delle monete di Abonotichos (delle quali nessuna ben conservata), l'immagine di G. era stata [...] .
L'immagine di un serpente sul quale s'innesta in maniera inorganica una vera testa umana che, a cominciare da Caracalla, appare sulle monete di Nicomedia, in Bitinia, senza la leggenda Glykon (v. vol. iii, fig. 1222) dev'essere considerata una ...
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stipendio Compenso, paga, retribuzione.
Nell’antica Grecia le magistrature e gli uffici militari non erano originariamente retribuiti; con il tempo coloro che ricoprivano cariche importanti ricevettero [...] legionari, 750 per i pretoriani) e crebbe via via, per coprire il deprezzamento della moneta, sino a 750 denari con Caracalla. Gli s. erano amministrati dai signiferi e in parte consegnati, assieme a eventuali altri donativi, al momento del congedo. ...
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MODIGLIONE
Giorgio Rosi
. Nome che si dà in architettura alle mensole disposte al disotto e a sostegno del gocciolatoio nelle cornici degli ordini architettonici e nei cormicioni di edifici; e più propriamente [...] sono ancora quasi dei mutuli di spessore maggiore, il più fastoso nel tempio di Serapide sul Quirinale, del tempo di Caracalla. Ufficio di modiglioni, ma con dimensioni e forma eccezionali, hanno pure i mensoloni che occupano il fregio dell'ultimo ...
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caracalla1
caracalla1 s. f. [dal lat. tardo caracalla]. – In epoca romana, tipo di veste gallica, costituita da un lungo mantello con cappuccio. Da essa ebbe il soprannome di Caracalla l’imperatore M. Aurelio Antonino (186-217).
caracalla2
caracalla2 s. m. [dallo spagn. caracol «chiocciola, lumaca», per la carena dei fiori vistosamente contorta], invar. – Specie di fagiolo (Phaseolus caracalla) perenne, dell’America, coltivato per i fiori grandi, gialli, profumati...