BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] parti, delle singole parole nei vari loro significati, dei caratteri accidentali secondo i "subiecta" cui ineriscono o viceversa o e musicale di Boezio. La presenza in essa dei numeri arabi e di un abaco fa pensare ad una falsificazione non anteriore ...
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DE ROSSI, Giovanni Bernardo
FF. Parente
Nacque il 25 ott. 1742 a Castelnuovo (oggi Villa Castelnuovo), frazione di Sale (oggi Castelnuovo Nigra in prov. di Torino) da Pietro Ubertino ed Anna Caterina [...] studi di arabistica è il Dizionario storico degli autori arabi più celebri e delle loro opere, pubblicato a Parma disperse. E. Veggetti, Giov. Luigi Mingarelli e le prime ediz. in caratteri greci ed egiziani in Bologna, in Studi e memor. per la storia ...
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BENEDETTO IV, papa
Ottorino Bertolini
Era romano; suo padre si chiamava Mammolo (o Mammalo); la famiglia, a giudicare dall'espressione "generis decus" usata nella sua epigrafe mortuaria, era di elevata [...] quindi in grado di stabilire se, e quali partìcolari caratteri poterono allora assumere rispetto a quelli di Giovanni IX con regioni adiacenti al Mar Caspio di razza diversa da quella degli Arabi. Lo scambio non può stupire. Certo a Roma, e nell ...
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GREGORIO (Gregorio Giovanni Gaspare Barbarigo) Barbarigo, santo
Gino Benzoni
Primogenito di Gianfrancesco (1600-87, del ramo di S. Maria del Giglio) di Gregorio e di Lucrezia di Pietro Lion, nacque [...] missionario, si aggiunge l'insegnamento di lingue orientali quali l'arabo, il turco, il persiano. Luogo di studio il seminario di caratteri greci, arabi, ebraici. E, forse, sua benemerenza più significativa l'edizione - curata dall'arabista Ludovico ...
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GRIMALDI, Costantino
Franco Aurelio Meschini
Nacque a Napoli il 30 genn. 1667 da Francesco Antonio e Antonia Cacace. Ebbe come maestro per le belle lettere e l'oratoria Matteo Taurini. Spinto dallo [...] presso i Greci, nel passaggio ai Romani, quindi agli Arabi e infine ai moderni.
Quando apparve chiaro che le il G., secondo una prassi invalsa, ottenuti dallo stesso Parrino i caratteri, continuò la stampa in casa propria. Gli ostacoli e gli equivoci ...
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DELLA ROCCA, Bartolomeo, detto Cocles
Raffaella Zaccaria
Nacque, secondo quanto egli stesso afferma, a Bologna il 19 marzo 1467.
Le scarse notizie biografiche sul D. sono contenute soprattutto nella [...] astrali, le quali producono i segni più espressivi nei caratteri del volto e delle mani. Tuttavia il carattere teorico della Corbeil, Egidio Romano, Costantino Africano. tra gli scrittori arabi Alkindi, Abulmasar, Rasis e Avicenna. Per i suoi ...
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ELIANO, Giovanni Battista
Cesare Ioly Zorattini
Nacque a Roma nel 1530 da Ḥanah, figlia del celebre grammatico e lessicografo Elia Levita, e da Yitzchaq ben Yeḥiel Boemo e, proprio in onore del nonno [...] d'Antona, il Bovo-Buch, in giudeo-tedesco traslitterata in caratteri ebraici, che uscì per i tipi del Fagio nel 1541.
e nel 1567 lo troviamo in qualità di professore di ebraico e di arabo nel Collegio. Dal 1568 al 1570 e poi nel 1577 risulta attivo ...
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LICHETO, Francesco
Silvano Giordano
Nacque, in data ignota, comunque collocabile tra il 1450 e il 1475, forse a Lovere, nel Bergamasco, oppure a Brescia, stando all'appellativo "de Brixia", con cui [...] personalità del mondo ebraico e discuteva su opere di autori arabi. La filosofia scotista aveva agganci con il pensiero ebraico e Paganini, che portò con sé la propria attrezzatura e i caratteri e avviò una stamperia sull'isola. In quell'anno videro ...
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CARRADORI, Arcangelo (Arcangelo da Pistoia)
Luigi Cajani
Per quanto riguarda la prima parte della sua vita sappiamo soltanto che nacque a Pistoia e che entrò nella provincia toscana dell'Ordine dei frati [...] ). La prima parte è presentata su tre colonne, in cui di ogni vocabolo si dà la grafia araba, la traduzione italiana e la trascrizione in caratteri latini. Più interessante è la seconda parte, il dizionario italiano-nubiano, perché è il primo che sia ...
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FILIPPO (Filippino) da Ferrara
Silvana Vecchio
Nato probabilmente a Ferrara nella seconda metà del sec. XIII, entrò in data imprecisata nell'Ordine domenicano. Nulla sappiamo sulla sua carriera nell'Ordine; [...] 1321 al 1347. L'opera si presenta con i caratteri di un manuale, rivolto precipuamente ai confratelli dell'Ordine alla letteratura patristica e alle opere dei classici greci, arabi e latini. Particolarmente interessanti i riferimenti al Milione di ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
swahili
〈suaìli〉 (anche suahili, ant. e raro suahéli) s. m. e agg. [dall’arabo sawāḥili, plur. di sāḥil «costa»]. – 1. Come sost., etnonimo con cui si indica non una singola etnia bensì un complesso di etnie abitanti sulle coste dell’Oceano...