NAMIAS, Giacinto
Donato Greco
– Nacque a Venezia il 10 aprile 1810, da Marco e da Susanna Bianchini, discendente da famiglia ebrea di origine spagnola, rifugiatasi in Italia nel XVI secolo per sfuggire [...] critiche Giacino Namias rispose citando i lavori di altri ricercatori che erano riusciti a trasmettere il vaiolo e il carbonchio iniettando sangue di malati su soggetti o animali sani (in queste malattie, infatti, è efficace la trasmissione ematica ...
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Fenomeno collettivo che ha il suo tratto distintivo nella violenza armata posta in essere fra gruppi organizzati.
Le trasformazioni cui è stata soggetta la g. tradizionale nel 20° sec. vanno portando a [...] di questo tipo di armi vi sono anche microrganismi che, come Variola major (vaiolo), Bacillus anthracis (antrace o carbonchio), Yersina pestis (peste) e vari virus, possono essere disseminati agevolmente e trasmessi da persona a persona, causando ...
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Data la vastità attuale del concetto di infiammazione e la complessità delle infiammazioni cutanee, la parola ha assunto un significato molto esteso, in quanto nel gruppo delle dermiti entrano numerosi [...] : da bacillo della polmonite, dell'influenza, della peste, del tifo e paratifo, della difterite, della morva, del carbonchio, dell'ulcera venerea, del rinoscleroma, dal piocianeo, nonché dai bacilli della tubercolosi e della lebbra;
c) da spirilli ...
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anatomia comparata. - È una parte dell'intestino anteriore di molti invertebrati, che corrisponde, generalmente, a un tratto a pareti muscolose, importante nella suzione e nella presa degli alimenti. Così [...] di parassiti (larve di Gastrophilus). La faringite può essere l'espressione d'un'infezione specifica (adenite equina, carbonchio ematico, setticemia emorragica dei bovini e suini, actinomicosi, tubercolosi, vaiuolo e difterite aviare, ecc.). La ...
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biologia
Pietro Omodeo
La scienza dei viventi
La biologia è la scienza che si occupa dei viventi, delle loro parti, della loro storia, del modo in cui essi interagiscono con quanto li circonda. Un grande [...] che in quegli anni vennero riscoperti. Pochi anni dopo, Robert Koch riuscì a identificare gli agenti patogeni del carbonchio, della tubercolosi, del colera e della peste, dando basi scientifiche più solide alla medicina. Insieme ai suoi collaboratori ...
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BUNIVA, Michele Francesco
Valerio Castronovo
Nacque a Pinerolo, il 15 maggio 1761, dall'architetto Giuseppe Gerolamo e da Felicita Testa.
Il B. si laureò in medicina a Torino il 7 marzo 1781 e attese [...] , gli edifici urbani e rurali, il ghetto e gli ospedali...". Anche lo studio dei mezzi per rimediare ai malanni del carbonchio fra i bovini, all'insorgere della febbre gialla, all'estendersi della pellagra richiamarono le vigili cure del B., che dall ...
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MAFFUCCI, Angelo (Angiolo, Angelo Maria)
Stefano Arieti
Nacque a Calitri, nell'Alta Irpinia, il 17 ott. 1847 in una famiglia di agricoltori, da Michele e da Benedetta Nicolais. Il M., deludendo le aspettative [...] però, in caso di morte dell'embrione, trovava un buon terreno di coltura nell'albumina nutritiva (Dell'azione del virus carbonchioso sull'embrione di pollo, in Riv. internazionale di medicina e chirurgia, III [1886], pp. 445-460, in collab. con E ...
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SANITARIA, LEGISLAZIONE
Alessandro MESSEA
Michele LA TORRE
Alberto LUTRARIO
. Tenuto per fermo, secondo il pensiero del Romagnosi, che lo stato dev'essere una grande educazione e una grande tutela, [...] e contemporaneamente a protezione del patrimonio zootecnico, śpecie con la diffusione d'interventi vaccinali (vaccinazioni contro il carbonchio e altre epizoozie e zoonosi).
Notevoli le leggi per l'elevazione dell'infermieristica (15 agosto 1925) e ...
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Sotto questo nome vengono raggruppate numerose sindromi ed entità morbose, differenti per eziologia e patogenesi, le quali tutte dimostrano, in proporzione diversa, diminuzione del numero dei globuli rossi [...] , al massimo in quattro mesi, muore. Nella diagnosi differenziale bisogna tener conto specialmente della febbre tifoide, del carbonchio e della paralisi enzootica. La gravità e la contagiosità di questa malattia impongono rigorose norme profilattiche ...
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PENICILLINA
Massimo ALOISI
. È il più conosciuto e studiato antifiotico (v. in questa App.) ed è anche quello più largamente usato in terapia umana. La scoperta della penicillina fu comunicata dal batteriologo [...] se non coesistono localizzazioni endocardiche; le infezioni puerperali, la spirochetosi itteroemorragica o morbo di Weil, il carbonchio. Non beneficiano, invece, della terapia penicillinica il tifo, la melitense, la malaria, quasi tutte le malattie ...
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carbonchio
carbónchio s. m. [lat. carbŭncŭlus, dim. di carbo -onis «carbone»]. – 1. Malattia infettiva comune all’uomo e ad alcuni animali (bovini, ovini, equini, suini), caratterizzata in genere da pustole nerastre di tipo emorragico, dovuta...
carbonchiare
v. intr. [lat. carbunculare] (io carbónchio, ecc.; aus. avere o essere). – Ammalarsi di carbonchio, detto spec. del grano: grano, grano, non c. (verso di una filastrocca che si canta l’ultimo giorno di carnevale).