Si chiamano bacilli quei microrganismi vegetali o schizomiceti che hanno la forma d'un piccolo bastoncino (v. batterî). Essi comprendono un numero assai grande di specie delle quali molte sono utilizzate [...] gli animali. Un gran numero di malattie dell'uomo sono dovute all'azione di bacilli dotati di proprietà virulente, come il bacillo del carbonchio, del tetano, della tubercolosi, della lebbra, della morva, del tifo, dei paratifi, della difterite, ecc. ...
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GOTTI, Alfredo Luigi
Stefano Arieti
Nacque a San Giovanni in Persiceto, presso Bologna, il 31 marzo 1839 da Giovanni Battista e da Gaetana Maccaferri.
Giovanni Battista, nato nel 1795 da Domenico e [...] del cavallo, in La Clinica veterinaria, I [1878], pp. 101-109, 125-132, 149-169). Per quanto riguarda il carbonchio, oltre a produrre con un metodo originale un vaccino in grado di immunizzare conigli, ovini e bovini, inquadrò nosograficamente il ...
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ROUX, Émile
Agostino Palmerini
Igienista e batteriologo, nato a Confolens (Charente) il 17 dicembre 1853, morto a Parigi il 3 novembre 1933. Laureatosi nel 1883 a Parigi, nel 1896 divenne vicedirettore [...] sperimentale della sifilide alle scimmie.
Inoltre ha portato un largo contributo allo studio degli agenti causali delle malattie infettive e particolarmente della rabbia, del colera, della tubercolosi, del tetano, del carbonchio sintomatico. ...
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Medico e batteriologo tedesco (Clausthal, Hannover, 1843 - Baden-Baden 1910). Svolse la maggior parte della sua attività a Berlino, come direttore dell'ufficio imperiale di igiene (1880) e poi come professore [...] più memorabili di K. sono da annoverare quelle concernenti i rapporti tra alcune caratteristiche biologiche del bacillo del carbonchio e la patogenesi della malattia, perché costituiscono il primo esempio di tale genere di studî, la scoperta (1882 ...
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Zoologia
M. comune (o m. domestica o delle case) Specie di Insetto Dittero Brachicero Muscomorfo Muscide (Musca domestica; fig. A). Ha forma tozza, con solo il primo paio di ali atto al volo, il secondo [...] rifiuti o sfruttandone gli stessi cibi. Può trasportare e diffondere gli organismi responsabili di malattie come tifo, colera, carbonchio, tubercolosi, diarree, oftalmie ecc. (trasportati sia sui peli delle zampe e del corpo, sia nell’intestino), che ...
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Con questo nome si designa la morte, macroscopicamente apprezzabile, di parti più o meno estese d'un qualsiasi tessuto od organo. Nell'espressione "cancrena" è incluso il concetto di distruzione dei tessuti; [...] cancrene da scottatura e da caustici o da brusca soppressione del circolo vasale. Può insorgere anche nelle forme infettive: carbonchio, cancrena gassosa (v. flemmone).
Nelle forme causate da più o meno lenta occlusione vasale la morte dei tessuti è ...
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Termine con cui si intende la forma di terrorismo attuata con l'uso di agenti biologici.
approfondimento di Gianfranco Bangone (Enciclopedia della Scienza e della Tecnica)
L’utilizzo di patogeni in attività [...] di New York viene effettuato un rilascio di Bacillus globigii, un batterio non patogeno utilizzato per simulare un attacco di carbonchio.
Il periodo dal 1959 al 1969 viene considerato da molti storici una sorta di golden age per gli sforzi profusi ...
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ASCOLI, Giulio
Mario Crespi
Nato a Trieste il 13 ott- 1870, si iscrisse al primo anno del corso di medicina e chirurgia dell'università di Praga, trasferendosi poi a Graz e, infine, a Vienna: in questa [...] nuovissimo sistema di apparecchi e di norme igieniche, l'A. riuscì ad ottenere degli ottimi risultati, con una diminuzione dei casi di carbonchio dal 7 ‰ (dei quali 31 % mortali) del periodo 1900-1906, al 1,7 ‰ (di cui o mortali) degli anni 1907-1909 ...
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vaccino Preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva (virale, batterica, [...] coltura batterica attenuata. Questa scoperta permise a Pasteur e collaboratori di preparare v. contro altre malattie infettive (carbonchio, rabbia ecc.).
Grazie all’introduzione delle vaccinazioni e alla produzione di v. specifici, numerose malattie ...
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zoonosi Malattie che possono essere trasmesse naturalmente dagli animali vertebrati all’Uomo e viceversa. Accanto a questo termine, onnicomprensivo, ne esistono altri, usati a volte in sinonimia, aventi [...] mediante l’immissione sul territorio di maschi sterili. Altre z. di cui si è molto ridotta l’incidenza sono il carbonchio ematico, le dermatiti di origine virale e l’erisipeloide (nell’Uomo) o erisipela (nel suino).
Per contro, per ragioni climatiche ...
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carbonchio
carbónchio s. m. [lat. carbŭncŭlus, dim. di carbo -onis «carbone»]. – 1. Malattia infettiva comune all’uomo e ad alcuni animali (bovini, ovini, equini, suini), caratterizzata in genere da pustole nerastre di tipo emorragico, dovuta...
carbonchiare
v. intr. [lat. carbunculare] (io carbónchio, ecc.; aus. avere o essere). – Ammalarsi di carbonchio, detto spec. del grano: grano, grano, non c. (verso di una filastrocca che si canta l’ultimo giorno di carnevale).