PENICILLINA
Massimo ALOISI
. È il più conosciuto e studiato antifiotico (v. in questa App.) ed è anche quello più largamente usato in terapia umana. La scoperta della penicillina fu comunicata dal batteriologo [...] se non coesistono localizzazioni endocardiche; le infezioni puerperali, la spirochetosi itteroemorragica o morbo di Weil, il carbonchio. Non beneficiano, invece, della terapia penicillinica il tifo, la melitense, la malaria, quasi tutte le malattie ...
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Infettive, malattie
Giuseppe Visco
Ubaldo Visco Comandini
Si definiscono infettive le malattie determinate dalla penetrazione di un microrganismo patogeno all'interno di un organismo ospite. Il concetto [...] nel caso dello stafilococco) oppure all'erisipela (nel caso dello streptococco). Bacillus anthracis è il germe responsabile del carbonchio, una zoonosi ormai quasi scomparsa nei nostri paesi che si manifesta, nella sede di inoculazione, con la tipica ...
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Vicino Oriente antico. La cura del corpo
Marten Stol
Danielle Cadelli
Lucio Milano
La cura del corpo
La medicina: il trattamento terapeutico
di Marten Stol
L'espressione 'medicina babilonese' è comunemente [...] parte riguardante le coliche è inaspettatamente interrotta da una ricetta contro le coliche dei cavalli. La paralisi, il carbonchio e il "rossore" (samānu) erano problemi trattati in maniera più generica. L'impotenza e i parti difficili rientravano ...
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Pelle
Rosadele Cicchetti
Gian Carlo Fuga
Red.
Johanna Vennemann
La pelle, o cute, costituisce l'involucro che riveste tutto il corpo (v. cap. Tegumentario, apparato). È il più grande e il più versatile [...] caso si parlerà di antrace o favo (è opportuno precisare che in inglese anthrax indica un'altra dermatosi, il carbonchio, malattia rara, un tempo molto grave, mentre l'antrace o favo è chiamato carbuncle). La principale delle localizzazioni profonde ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Medicina, chirurgia e farmacologia
Nancy G. Siraisi
Giovanna Ferrari
Piero Morpurgo
Jean-Noël Biraben
Medicina, chirurgia e farmacologia [...] le grandi epidemie hanno una presenza relativamente modesta: il vaiolo è citato soltanto 4 volte, il fuoco sacro 12 volte, il carbonchio 7 volte, la lebbra una sola volta e la rabbia, che non è però epidemica, 6 volte. Quanto alle malattie veneree ...
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carbonchio
carbónchio s. m. [lat. carbŭncŭlus, dim. di carbo -onis «carbone»]. – 1. Malattia infettiva comune all’uomo e ad alcuni animali (bovini, ovini, equini, suini), caratterizzata in genere da pustole nerastre di tipo emorragico, dovuta...
carbonchiare
v. intr. [lat. carbunculare] (io carbónchio, ecc.; aus. avere o essere). – Ammalarsi di carbonchio, detto spec. del grano: grano, grano, non c. (verso di una filastrocca che si canta l’ultimo giorno di carnevale).