L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] classi colte e mediamente acculturate, unitamente al processo di italianizzazione del dialetto, è documentata da un intellettuale come CarloTenca già nel primo decennio postunitario:
Ora la lingua italiana è penetrata nell’uso delle classi più colte ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] della sintassi greca che alla rigida architettura del tipo sintattico latino. Infine, negli interventi di CarloTenca e soprattutto di Carlo Cattaneo (volti a ribadire l’essenzialità del carattere unitario dell’italiano contro le teorie del primato ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] […] al Vocabolario della Crusca di Alessandro Verri e ben radicato nella cultura milanese del primo Ottocento. Ancora nel 1852, CarloTenca poteva scrivere che la Proposta continuava ad essere «il punto di partenza, in fatto di lingua e di riforma ...
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