Bracciolini, Poggio
Francesco Bausi
Nato a Terranuova nel 1380, si formò tra Arezzo e Firenze, dove fu seguace di Coluccio Salutati; lavorò poi in curia e al servizio dei papi fino al 1415, quindi soggiornò [...] il parlarne: perché, essendo esaltati e mantenuti da Dio, sarebbe ufficio di uomo presuntuoso e temerario 52-98 e 171-202; G. Ferraù, Per la cultura umanistica di Machiavelli: i principati felici, «Studi umanistici», 1992, 3, pp. 149-64; G. Sasso ...
Leggi Tutto
Perugia
Alessandro Campi
Il primo riferimento a P. che s’incontra nelle Istorie fiorentine (d’ora in avanti Ist. fior.) riguarda la decisione di Urbano IV (1261-64) di promuovere una spedizione militare [...] sfuggito alla strage dei suoi fratelli e cugini organizzata da Carlo e Grifonetto Baglioni al termine di un convivio nuziale – che al carattere temerario e tumultuoso di Giulio II corrispose la «viltà di Giovampagolo» (I xxvii 5), il quale si astenne ...
Leggi Tutto
MICHELE da Cesena
Carlo Dolcini
MICHELE da Cesena. – Nacque nel tardo secolo XIII (l’anno 1270, correntemente indicato, è una semplice congettura). Forse appartenne al casato Foschi e nacque a Ficchio, [...] subito le lacerazioni ancora aperte a causa della divisione tra i gruppi spirituali e conventuali. Da parte di M. fu mantenuta eretici. Nel riprendere M., il pontefice dichiarò che egli era stolto, temerario, tiranno, favoreggiatore di eretici ...
Leggi Tutto
VICTORIA, Tomás Luis de
Higinio Anglès
Compositore di musica, nato ad Avila (Spagna) verso la metà del sec. XVI, morto a Madrid il 27 agosto 1611. È il più eminente compositore della scuola spagnola [...] al V. sì naturale.
Nulla di sicuro sappiamo circa i maestri con i quali il V. principalmente studiò ne' primi anni della sua permanenza a Roma. Non è però temerario l'affermare che il primo sia stato il fiammingo J. de Kerle, in quel tempo maestro ...
Leggi Tutto
ORLÉANS, Charles, duca d'
Salvatore Battaglia
Principe e poeta francese, nato a Parigi il 24 novembre 1394, morto ad Amboise il 5 gennaio 1465. Fu avviato alla vita in un ambiente di regale grandezza [...] il 23 novembre 1407 dai sicarî di Giovanni Senzapaura, il cinico e temerario Inglesi, guastatosi perfino con il sospettoso re Carlo VII e decisamente in . d'O. con le sue tenui sensazioni e i suoi fugaci stati d'animo si trasforma in una dolce ...
Leggi Tutto
Sport e letteratura nella storia
Francesca Petrocchi
Il genere della letteratura sportiva
Poeti e narratori nel corso dei secoli hanno descritto e illustrato l'esercizio fisico nei rispettivi linguaggi, [...] coraggio temerario e del pericolo contro l'ossessione della cultura, l'insegnamento classico, il museo, la biblioteca e i Boccioni e Centri di forza di un boxeur (1913) di Carlo Carrà.
Lo sport penetra negli anni a venire anche nella produzione ...
Leggi Tutto
Scienziati del Seicento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Di Bruno Basile
Scriveva Antonio Vallisneri, citando letteralmente Bacone: «Pare che abbiano le loro stelle, ora avverse ora benigne, [...] a quell'interlocutore, in quell'anno, sia un gesto temerario. Tanto più che il Cesi non si «rivolge» soltanto al Bellarmino, ma , se i nomi dei curatori che compaiono sul frontespizio del libro sono due, ad essi va aggiunto il nome di Carlo Cederna, ...
Leggi Tutto
Venezia nell’Ottocento
Giandomenico Romanelli
Tragedia, dramma, melodramma
Caricato di colpe e responsabilità, detestato e disprezzato, rimosso: quasi fosse animato di una propria vita malvagia e meschina, [...] di cause perdute e temerario propugnatore di imprese apparentemente appresso però compaiono i segni di come il discorso jappelliano non e la politica delle Belle Arti, in Giulio Carlo Argan-Giandomenico Romanelli-Giovanni Scarabello, Canova, Cicognara ...
Leggi Tutto
Vincenzo Monti, Opere – Introduzione
Carlo Muscetta
I
In una lunga lettera del Monti diciannovenne all’abate Girolamo Ferri, suo maestro di eloquenza a Ferrara, si legge un energico appello che ci lascia [...] le svella il vostro artiglio,
che temerario a minacciar mi venne...
Era questo l’intrepido ferrarese venuto a Roma (come ha detto argutamente un biografo) «non per vedere, ma per mostrarsi». E che le sue non fossero millanterie, lo provarono i versi ...
Leggi Tutto
Natura e cultura
Francesco Remotti
Natura/cultura: da domini 'naturali' a costrutti 'culturali'
Come molte coppie di concetti oppositivi, anche la distinzione natura/cultura può dare a tutta prima l'impressione [...] l'uomo è la specie i cui piccoli conoscono il più lungo periodo di dipendenza temerario: un compito comunque curiosamente collimante con la teoria dell'uomo come essere biologicamente 'carente', il di Charles Bouillé (Carlo Bovillo) - erano affiorate ...
Leggi Tutto
ardito
agg. e s. m. [der. di ardire1, o più prob. dal fr. ant. hardi, che ha la stessa origine dell’ital. ardire1]. – 1. agg. a. Riferito a persona, che ha ardire, come qualità e comportamento abituale, o che intraprende con ardire un’opera,...
morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un fratello; l’afta epizootica ha causato...