Filosofo austriaco di origine magiara (Vienna 1901 - ivi 1971). Allievo di M. Schlick, fu membro del Circolo di Vienna, dove prese attivamente parte alla "polemica sui protocolli", schierandosi a favore [...] della dottrina delle "constatazioni" di Schlick contro l'orientamento fisicalistico che al neopositivismo diedero O. Neurath e R. Carnap. Opere principali: Über die Grundlage der Gewissheit des reinen Denkens (1928), Erkenntnisformen in Natur- und ...
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logica induttiva
Claudio Pizzi
Estensione della logica deduttiva che descrive inferenze in cui la conclusione non segue dalle premesse con certezza assoluta ma riceve da queste un certo grado calcolabile [...] da gradi di probabilità, al punto che nella visione dei cosiddetti logicisti (come John M. Keynes e Rudolf Carnap) la conferma induttiva si identifica con la probabilità condizionale della conclusione date le premesse e la logica induttiva coincide ...
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mondi possibili
Claudio Pizzi
La nozione di mondi possibili si fa risalire storicamente a Gottfried Wilhelm Leibniz, che intendeva i mondi possibili come idee nella mente di Dio. Nella metafisica di [...] è uno dei molteplici mondi possibili e, dal punto di vista di Dio, il migliore dei mondi possibili. Nel 1947 Rudolf Carnap riprendeva questa nozione per associare una semantica al più forte dei sistemi modali allora conosciuti (il sistema S5). In tal ...
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Logico e filosofo finlandese (Helsinki 1929 - Porvoo 2015). Professore nell'univ. di Helsinki (1959-70), alla Stanford University (1965-82) e alla Florida State University (1978-90). Research professor [...] vinto il Rolf Schock Prize. Esponente della filosofia analitica, H. è stato influenzato soprattutto dagli ultimi lavori di R. Carnap: le sue ricerche vertono su questioni di logica modale, di filosofia del linguaggio e di logica induttiva (varî suoi ...
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Filosofo italiano (Torino 1923 - Viareggio 2001), professore di filosofia teoretica all'università di Pisa; i suoi principali interessi si sono volti alle tematiche post-idealistiche e soprattutto alla [...] . vertono su N. Hartmann (L'ontologia di N. Hartmann, 1948; N. Hartmann nella filosofia del Novecento, 1957; La fondazione dell'ontologia, 1963), R. Carnap e L. Wittgenstein (R. Carnap, 1953; Wittgenstein inedito, 1953). Socio naz. dei Lincei (1992). ...
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Filosofo statunitense (Somerville 1906 - Needham, Massachusetts, 1998). Prof. in varie univ. e, dal 1968 al 1977, alla Harvard University. Tra i più autorevoli rappresentanti della filosofia analitica [...] e sulla natura delle leggi scientifiche. Influenzato dalle indagini e dai metodi costruzionalisti di B. Russell e R. Carnap, focalizzò inoltre la sua attenzione sullo studio dei sistemi fenomenisti. G. tuttavia non aderì mai al fenomenismo quale ...
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sintassi
Silvio Bozzi
Studio delle proprietà di linguaggi e teorie formalizzate visti, nella logica semantica, come sistemi per la costruzione, la classificazione e le trasformazioni di stringhe (o [...] anni Venti del secolo scorso coi tentativi di Emil L. Post e David Hilbert – ripresi in altra prospettiva da Rudolf Carnap nel 1934 con la sua Logische Syntax der Sprache – di fondare un’analisi puramente combinatoria dei sistemi deduttivi visti come ...
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RELATIVITÀ
Christian Moller
Tullio Regge
Eugenio Garin
Relatività di Christian Møller
sommario: 1. Introduzione e panorama storico: a) il principio di relatività speciale. Sistemi inerziali; b) relatività [...] l'O r a, che è proprio fuori dell'ambito della scienza" (v. Schilpp, 1963; tr. it., p. 38). È lo stesso Carnap a fare il nome di Bergson, soggiungendo che Einstein confondeva, a parer suo, esperienza e conoscenza, ma non rendensosi conto che era ...
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(ted. Wien) Città dell’Austria (1.900.547 ab. nel 2018), capitale dello Stato e del territorio autonomo omonimo. Sorge all’estremità settentrionale del Wiener Becken, nel punto in cui questo maggiormente [...] l’impostazione logico-sintattica dell’analisi critica del valore conoscitivo delle scienze. Altri rappresentanti del circolo furono R. Carnap, O. Neurath, P. Frank; e inoltre F. Waismann, Gustav Bergmann, K. Gödel, H. Feigl, V. Kraft, J. Schächter ...
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Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni [...] indipendentemente dal soggetto che la conosce o percepisce). Nel 20° sec. E. Mach ricondusse ogni concetto scientifico alle sensazioni, mentre R. Carnap si propose di 'tradurre' tutte le proposizioni su enti materiali e mentali in termini sensoriali. ...
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metalogico
metalògico agg. [comp. del gr. μετα- «meta-» e λογικός «che riguarda la parola (o la ragione)»] (pl. m. -ci). – Propriam., che concerne i fondamenti, i principî e le strutture del discorso logico. Il termine è stato usato in latino...