BARONE, Nicola
Giorgio Cencetti
Nato a Napoli il 3 maggio 1858, laureato in giurisprudenza nel 1879, nel 1881 entrò all'Archivio di Stato di Napoli, allora diretto da Bartotolomeo Capasso, mentre Michele [...] singoli codici e diplomi, alcuni aspetti del formulario delle carte private nel Mezzogiorno italiano.
Serio e IX; Paleografia e diplomatica..., Napoli 1904; Il primo lavoro di paleografia e diplomatica dei documenti delle provincie napolitane, in ...
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BOLANI DEGLI ACCOLTI, Giulio
Alfredo Cioni
Tipografo e libraio in Roma durante la seconda metà del sec. XVI, meglio noto come Giulio Accolti, perché solito sottoscrivere le sue edizioni "apud Iulium [...] carta in fori la quale il Popolo Romano sia obligato a darnela". Il B. aveva un solo torchio, insufficiente al lavoro assunto, e gli mancavano caratteri adatti, introvabili a Roma. Nel settembre del 1567 andò a ...
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CARNEFICE, Martinello (Martino)
Mauro De Nichilo
Nato a Napoli nel primo quarto del sec. XV, si sposò con una Candida Forina o de Forina di Napoli, dalla quale ebbe almeno due figli, Vincenzo e Giovanni, [...] i libri: amanuense, negoziante di carta e pergamena, venditore di libri, C. seguì molto da vicino il lavoro e si preoccupò che il volume da Melfi un messale per dieci ducati; in uno del 24 luglio 1473 compare come testimone in una Cessiodebiti ...
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BEGGIAMO (Beyamus), Cristoforo
Alfredo Cioni
Nacque a Savigliano intorno al 1430 da Giorgio, di nobile famiglia locale, signora di Sturano, di Demonte, di Beinette e di altri luoghi della Val Padana. [...] per trasferirsi in un borgo poco conosciuto del Piemonte senza un preciso accordo di lavoro. A più logico congetturare che sia quelli usati in Roma da Georg Lauer. La carta proviene da cartiere locali, ma le filigrane che la contrassegnano furono ...
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carta
s. f. [lat. charta (dal gr. χάρτης), che indicava dapprima il foglio di papiro, charta papyri, usato per scrivere, poi la pergamena, charta pergamena, e infine, dal medioevo, il tipo di carta moderna]. – 1. a. Prodotto industriale fabbricato...
lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di una macchina, del computer; l. muscolare,...