In filosofia, concezione che considera l’uomo in possesso fin dalla nascita di determinate conoscenze, anteriori quindi all’esperienza. A questo significato se ne affianca talvolta un altro che rinvia [...] principio e fondamento della conoscenza vera.
Nel pensiero moderno, accanto alle riformulazioni di un i. contenutistico proprie di Cartesio e dei platonici inglesi del 17° sec., che ammettono la preesistenza di ben precise idee, prevale la tendenza ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] come creatrice dei suoi stessi oggetti.
La filosofia moderna insiste inizialmente sulla coincidenza tra i. ed evidenza. Con Cartesio si parla d’i. a proposito della percezione immediata di alcuni singoli contenuti assolutamente certi (l’io, Dio ...
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io
Geni Valle
La cabina di regia della nostra personalità
Il termine io non è soltanto un pronome: esso indica il modo di essere di un individuo in quanto distinto da tutti gli altri. Nella filosofia [...] di termine e, talvolta, per il complemento oggetto utilizziamo 'mi' (per esempio: "mi dice", "mi sceglie").
Il filosofo francese Cartesio (17° secolo) intende l'Io come coscienza, luogo e agente del pensiero. L'Io che pensa è la prova dell'esistenza ...
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Natura
Paolo Casini
Il termine latino natura, passato nelle principali lingue moderne, conserva nella propria etimologia, da nasci, "nascere", l'antica idea di generazione, crescita (affine al greco [...] un diverso punto di vista, nel Discorso sul metodo (1637), nei Saggi (1637) e nei Principi di filosofia (1644) Cartesio si ispirò al modello delle 'lunghe catene di ragioni' dei matematici - cioè alle procedure geometriche di Euclide e alla propria ...
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storicismo
Stefano De Luca
La natura dell’uomo è la storia
Entrato nel linguaggio filosofico nel corso dell’Ottocento, il termine storicismo ha assunto nel Novecento due significati diversi. Esso viene [...] questa concezione fu il filosofo napoletano Giambattista Vico, che nel 17° secolo – in polemica con il razionalismo di Cartesio, ispirato ai procedimenti logico-astratti della matematica – gettò le basi di una «scienza nuova», capace di intendere il ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] pericoli che tali forze comportano, aspetto, questo, che contribuisce a quella svalutazione della funzione conoscitiva dell’i. operata da Cartesio e soprattutto da N. de Malebranche, il quale definisce l’i. «la pazza di casa». La riabilitazione dell ...
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Nell’accezione comune, inclinazione esclusiva verso un oggetto, sentimento intenso e violento (di attrazione o repulsione) che può turbare l’equilibrio psichico e la capacità di discernimento e di controllo.
Filosofia
Nel [...] p. ove esse non contrastino con i fondamenti dell’etica evangelica.
Nel pensiero moderno, i due maggiori teorici delle p. sono Cartesio e B. Spinoza: il primo avvia lo studio delle p. nell’ambito di una nuova concezione del mondo fisico, e nella ...
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verità
Stefano De Luca
Un’insopprimibile esigenza dell’uomo
La verità è un concetto assai difficile da definire in modo univoco, ma di cui non possiamo fare a meno. Qualsiasi tipo di discorso – da quello [...] .
Su questa strada si collocano i principali filosofi moderni – da Cartesio a Kant – secondo i quali noi non abbiamo a che fare sull’esperienza o su una loro combinazione.
Per Cartesio il criterio della verità sta nella corretta concatenazione ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] fede, indipendentemente dalle conoscenze dell’intelletto.
Nel pensiero moderno il problema del rapporto ragione-v. si ripropone con Cartesio, il quale concepisce la v. come facoltà distinta e più estesa rispetto all’intelletto, che può concedere il ...
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anima
Anna Lisa Schino
La parte non corporea dell'uomo
La parola anima deriva dal greco ánemos "vento", "soffio" e quindi "respiro". Dal significato originario, che mette in relazione la vita con la [...] dell'uomo e del suo corpo su basi sperimentali e meccaniciste.
Un'antropologia radicalmente dualistica prevale nella filosofia di Cartesio (17° secolo), il quale sostiene che l'uomo è composto di due sostanze: pensiero (sostanza pensante) e corpo che ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...