Diritti degli animali
Silvana Castignone
Il dibattito etico-filosofico
La tematica dei diritti degli animali rientra in quella più vasta dei cosiddetti nuovi diritti e dei nuovi soggetti di diritto [...] di semplici meccanismi, di orologi "composti solo di ruote e di molle" e quindi di reazioni puramente meccaniche, come scriveva Cartesio. Gli animali sono in grado di sperimentare il piacere e la sofferenza: sono inoltre dotati di memoria, e quindi ...
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filosofia
Stefano De Luca
L'amore per la conoscenza
L'unica definizione condivisa della filosofia (dal greco philèo "amare" e sophìa "sapienza") è contenuta nell'etimologia della parola: amore per il [...] e sui suoi limiti.
Razionalismo e empirismo: metafisica ed antimetafisica
Il primo a tentare una riforma radicale della filosofia è Cartesio (17° secolo), che imputa tutti gli errori e i difetti alla mancanza di un metodo appropriato. Tale metodo ...
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GRIMALDI, Costantino
Franco Aurelio Meschini
Nacque a Napoli il 30 genn. 1667 da Francesco Antonio e Antonia Cacace. Ebbe come maestro per le belle lettere e l'oratoria Matteo Taurini. Spinto dallo [...] collusione con l'atomismo antico, e di inserirlo nell'alveo della tradizione di Platone e di Agostino, di cui, in particolare, Cartesio è detto "fido seguace". Tutti i temi e i testi della metafisica cartesiana, in un discorso che è al tempo stesso ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] pericoli che tali forze comportano, aspetto, questo, che contribuisce a quella svalutazione della funzione conoscitiva dell’i. operata da Cartesio e soprattutto da N. de Malebranche, il quale definisce l’i. «la pazza di casa». La riabilitazione dell ...
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GRASSI, Ernesto
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Milano il 2 maggio 1902 da Giovanni Battista e da Caterina Luce. Compì gli studi nella città natale, dove fu allievo di P. Martinetti ed entrò in contatto [...] e si propose invece di reinterpretare la modernità in una luce diversa, ponendovi al centro non il percorso inaugurato da Cartesio ma quello che, a partire dall'umanesimo italiano, arriva con G. Vico a esprimere una prospettiva egualmente moderna ma ...
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Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] studio delle lettere e della storia, delle discipline morali e civili e polemizzando contro il primato da Cartesio riconosciuto alle scienze matematiche e fisiche. Temi questi che vengono approfonditi nel De antiquissima Italorum sapientia: partendo ...
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Nell’accezione comune, inclinazione esclusiva verso un oggetto, sentimento intenso e violento (di attrazione o repulsione) che può turbare l’equilibrio psichico e la capacità di discernimento e di controllo.
Filosofia
Nel [...] p. ove esse non contrastino con i fondamenti dell’etica evangelica.
Nel pensiero moderno, i due maggiori teorici delle p. sono Cartesio e B. Spinoza: il primo avvia lo studio delle p. nell’ambito di una nuova concezione del mondo fisico, e nella ...
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verità
Stefano De Luca
Un’insopprimibile esigenza dell’uomo
La verità è un concetto assai difficile da definire in modo univoco, ma di cui non possiamo fare a meno. Qualsiasi tipo di discorso – da quello [...] .
Su questa strada si collocano i principali filosofi moderni – da Cartesio a Kant – secondo i quali noi non abbiamo a che fare sull’esperienza o su una loro combinazione.
Per Cartesio il criterio della verità sta nella corretta concatenazione ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] fede, indipendentemente dalle conoscenze dell’intelletto.
Nel pensiero moderno il problema del rapporto ragione-v. si ripropone con Cartesio, il quale concepisce la v. come facoltà distinta e più estesa rispetto all’intelletto, che può concedere il ...
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JAJA, Donato
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Conversano, presso Bari, il 16 giugno 1839 da Florenzo e da Elisabetta Pinto. Cominciò gli studi al seminario in vista di una futura carriera ecclesiastica, [...] del pensiero che raccoglie le due tradizioni precedenti lungo le quali egli articola la storia della filosofia moderna successiva a Cartesio: da una parte il filone filosofico che si pone il problema dell'infinito, dell'universalità e della necessità ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...