TOCARIO
Giuseppe CIARDI-DUPRE'
. Da scoperte occasionali avvenute intorno al 1890 e soprattutto da una serie di esplorazioni compiute fra il 1898 e il 1914 da scienziati di nazionalità russa (Klementz, [...] ogni sostantivo si attribuisse o l'uno o l'altro genere grammaticale si vede dall'aggettivo o pronome che gli si riferisce. in pratica si identifica col nominativo singolare); gli altri casi si formano affiggendo all'obliquo singolare e plurale (e ...
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VERBO (fr. verbe; sp. verbo; ted. Zeitwort; ingl. verb)
Giacomo Devoto
Categoria di parole che indicano un'azione, opposta al nome che indica cosa o qualità; come il nome, categoria di parole fornita [...] la persona. Non distingue invece nelle nostre lingue il genere grammaticale. L'aspetto distingue l'azione rappresentata dal verbo da una parte verso il presente. Al di fuori di questi casi, l'aspetto è rappresentato semanticamente da parole diverse ...
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GLOSSEMATICA
Rita D'AVINO
. Dottrina linguistica elaborata, a partire dal 1931, in seno al Cercle linguistique di Copenaghen, e formulata nei suoi principî costitutivi teorici e metodologici da L. Hjemslev, [...] , l'una per gli studî fonologici, l'altra per gli studî grammaticali. I risultati dell'attività del "gruppo fonologico", furono comunicati da L identificate, e così le vocali); in simili casi il rifiuto della sostanza sacrifica la exhaustivity della ...
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KASCIUBI o Casciubi
Giovanni Maver
Denominazione di origine ignota (probabilmente da szuba "pelliccia" col prefisso ka-) degli ultimi resti (insieme con i pochissimi Slovinzi) della popolazione slava [...] kasciubo al polacco. Certo è che ad alcuni tratti grammaticali comuni a tutti gli altri parlari polacchi, il Kasciubo oppone insolubile (importa però rilevare che nella maggior parte dei casi quanto distingue il kasciubo dal polacco è dovuto alla ...
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SINONIMIA (gr. συνωνυμία "identità di nome")
Giacomo Devoto
Rapporto di parole diverse che hanno o sembrano avere lo stesso significato; opposto di omonimia (v.), rapporto fra parole identiche di forma, [...] si può dire che la sinonimia integrale non si verifica se non nei casi in cui le parole sinonime sono in lotta fra di loro e la possono esser distinti in base a un criterio sempre grammaticale, ma inconscio: esordiente e principiante sono diversi, ...
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Dal manoscritto al libro
Marino Zorzi
Produzione e commercio del libro prima della stampa
Nel primo Quattrocento Venezia è una metropoli cosmopolita, ricca, in piena espansione. Le merci vi abbondano, [...] non è indissolubilmente legato dal punto di vista grammaticale alla "operam" di Giovanni.
Egli è comunque 41; N. Barozzi, Dell'amore dei veneziani, p. XIX. Altri casi di donne in possesso di libri in Tiziana Plebani, Nascita e caratteristiche del ...
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L'Africa subsahariana nel II millennio d.C.
Peter J. Mitchell
Giovanna Antongini
Tito Spini
Samou Camara
Rodolfo Fattovich
Zoe Crossland
L'archeologia dell'africa dal 1000 d.c.: problemi, metodi, [...] Late Stone Age. Le numerose somiglianze grammaticali e lessicali tra le diverse lingue sembrano confermata anche dalla continuità di occupazione dei maggiori centri urbani in alcuni casi per oltre mille anni. In base a tale confronto si può affermare ...
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Espressionismo
JJolanda Nigro Covre
Gianfranco Contini
Ugo Duse
di Jolanda Nigro Covre, Gianfranco Contini, Ugo Duse
ESPRESSIONISMO
Espressionismo artistico
di Jolanda Nigro Cove
sommario: 1. Uso [...] non derivabile dalla dialettica hegeliana. Fine del mondo, e a seconda dei casi con o senza resurrezione. La diagnosi era esatta; i toni con cui nuova. Se si bada a tradurlo in istituzioni grammaticali, come per la prima volta fu tentato dalla scuola ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] richiedeva una filologia nuova e un rigore stilistico e grammaticale che portavano all’implicita promozione di una sensibilità più Parma ad Albertino Mussato, per fare solo alcuni nomi e casi più rilevanti, e a non parlare delle radici italiane di ...
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rima
Ignazio Baldelli
1. Nel De vulg. Eloq., D. rimanda la trattazione sistematica sulla r. al quarto libro dell'opera, non più portata a termine. Tuttavia alcune cose afferma nella parte che tratta [...] o raddoppiamenti dovuti alla r., possono essere agevolmente giustificati con regole grammaticali del tempo di D., o, in genere, con lo stato della lingua antica (per i casi più singolari, v. ONOMASTICA, e anche GRECISMI). Il caso di scane ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...