glielo, gliene (glile; gline; li le; lel; len; lien)
Riccardo Ambrosini
1. Alle grafie continue dei nessi pronominali corrispondenti agli attuali " glielo " e " gliene ", ovunque accolte dagli editori, [...] nelle forme li le e liele sopra ricordate, è indifferente al genere grammaticale e al numero (v. anche gliele, 3.1.).
3. Su del verso, di fronte a verbi che hanno, tranne in un caso, valori espressivi analoghi od opposti, e con i quali g. forma ...
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epanalessi
Francesco Tateo
Figura retorica, appartenente al genere dell'amplificazione, e consistente nel ripetere (donde in latino il termine corrispondente di repetitio) una o più parole, preferibilmente [...] ) dove invero il secondo tu ha un intenso valore grammaticale (" tu stesso ") e affettivo.
Nella prosa latina la paronomasia (v.), come in Pg XIII 109. Invece il secondo caso, in relazione alla digressio, si può rinvenire agevolmente nei trattati; e ...
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là sù (là suso)
Mario Medici
Rappresentato dagli editori con grafia non unita; è presente nella forma là suso solamente in Vn XLI 4 e 5 Ne la seconda [parte] dico perché va là suso, cioè chi lo fa così [...]
Diversi sono il valore di ‛ di ' e la funzione grammaticale della locuzione, cioè di attributo o di espressione specificativa qualificativa, che ne la mente 23 Ogni Intelletto di là su la mira, caso ripreso in VI 4 e 6 e in XIII 2 Dico adunque: Ogni ...
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GENERE DEI NOMI
L’italiano distingue due generi grammaticali: il maschile e il femminile.
Nel caso di esseri animati, il genere grammaticale corrisponde al sesso dell’uomo o dell’animale indicato
scultore [...] (maschile) ▶ scultrice (femminile)
gatto (maschile) ▶ gatta (femminile)
Nel caso di oggetti non animati, il genere grammaticale invece è dovuto a una convenzione esclusivamente linguistica
ricordo, vertice, cappotto (maschile)
poltrona, fiaba, ...
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FEMMINILE DEI NOMI
In italiano la formazione del femminile dei nomi può avvenire in diversi modi.
• Il modo più comune per ottenere il femminile dei nomi è sostituire la desinenza del maschile (-o, -e) [...] il topo, lo gnu, il ragno
• Nel caso dei ➔prestiti non adattati (cioè presi direttamente dalla lingua straniera) manca una regola generale per l’attribuzione del genere. Di solito si segue il genere grammaticale della lingua di provenienza
lo chalet ...
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ellissi
Francesco Tateo
Figura grammaticale consistente nell'omissione di una parte necessaria del discorso, che rimane perciò sottintesa senza precludere la comprensione della frase. Compresa fra i [...] dello stile realizzando la brevitas.
Nelle Rime s'incontrano spesso forme ellittiche, che possono in realtà ricondursi al modello latino, come nel caso dell'e. del ‛ che ' in LIX 7 (e io vi dico, de li modi sui, ecc.), o in CIII 29 (per tema ...
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urlare
Andrea Mariani
Nell'italiano antico, in stretto rapporto col latino ululare, si riferiva al verso del lupo; si veda per es. il commento del Boccaccio a If VI 19 (Urlar li fa la pioggia come cani): [...] al fatto che le Fiorentine " sunt uxores luporum ".
Dal punto di vista grammaticale si ricordi che per urlare può essere inteso, oltre che finale, anche causale; in tal caso il verso significherebbe non già " aprirebbero le bocche per urlare ", bensì ...
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APOSTROFO
Nell’ortografia italiana, l’apostrofo (’) si usa per segnalare la caduta di una o più lettere di una parola.
• Generalmente indica l’➔elisione di una vocale finale
la arte ▶ l’arte
una ape ▶ [...] o più cifre nell’indicazione di una data. In questo caso, poiché indica la caduta di un elemento che precede, l abitudine legata all’uso tipografico e non di una vera regola grammaticale. Sono perfettamente lecite, dunque, soluzioni come
del // l’ ...
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ASIANO E ASIANISMO
L. Laurenzi
Il termine "asianus" ricordato da Cicerone (Brutus, 51; Orator, 231) fu probabilmente trasferito con intento spregiativo, dagli oratori attici, dall'uso grammaticale a [...] si potrebbe spiegare come una stranezza "asianica" ove composizioni così contrastate fossero comuni nell'architettura ellenistica. Il caso dell'altare di Pergamo è invece unico, sicché occorre cercare una diversa soluzione e pensare ch'esso sia ...
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litterato
Francesco Tateo
Nel senso più generico di " uomo di lettere " D. usa l. come sostantivo in If XV 107. Tale è il senso di gran litterato, in Fiore XCII 6.
In senso più specifico l. sono designati [...] ... non volgari ma litterati poete queste cose trattavano.. In questo caso, se, com'è più probabile, la distinzione fra volgari e popoli non del ceppo latino hanno usato e usano la lingua ‛ grammaticale ', secondo quanto D. stesso dice in VE I I 3. ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto: è stato...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...