Pittore (Parigi 1619 - ivi 1690); allievo di S. Vouet, eccezionalmente precoce (a dodici anni eseguì il primo ritratto importante; a quindici due dipinti con storie per il cardinale Richelieu), fu a lungo [...] decoratore si affermano nei complessi dell'hôtel di Saint-Lambert, del castellodi Vaux-le-Vicomte (insieme che gli aveva commissionato Fouquet), del Louvre (Galleria d'Apollo) e soprattutto diVersailles, dove lavorò dal 1674 al 1686, fornendo anche ...
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Scultore (Noyon 1592 - Parigi 1660). Allievo di N. Guillain, fu a Roma (1610-27), dove si legò alla cerchia di artisti di tendenze più o meno francamente classicheggianti (Domenichino, G. Reni, F. Duquesnay) [...] con F. Mansart nella decorazione del castellodi Maisons-Laffitte, coadiuvato da molti allievi. Nelle opere successive (i Bambini e la Sfinge per il parco diVersailles e, specialmente, il monumento per Enrico II di Borbone, la sua ultima opera ...
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Architetto (Parigi 1646 - Marly 1708), pronipote di François e suo allievo. Architetto di Luigi XIV, completò il palazzo diVersailles e ne costruì la cappella. Le sue opere principali (il Grand Trianon, [...] il castellodi Vanves, il municipio di Arles, la chiesa di Notre-Dame a Versailles) sono l'espressione più genuina dell'architettura del tempo del Re Sole, caratterizzate dalla scelta di piante poligonali, ovali o circolari, e dallo sviluppo ...
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Pittore e incisore (Parigi 1679 - Roma 1752); allievo del padre, François, dal 1719 insegnò all'Accademia di Parigi, poi (dal 1738) diresse l'Accademia di Francia a Roma, dove fu anche (1743) presidente [...] (La peste a Marsiglia, 1722, museo diVersailles) a quelli mitologici (Riposo di Diana, Nancy, Musée des beaux-arts), il modo di improntare tutto allo spirito mondano del tempo di Luigi XV (Colazione di ostriche, Chantilly, Musée Condé). Famosi i ...
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Architetto (Parigi 1698 - ivi 1782), figlio di Jacques. Dal 1742 fu primo architetto del re. Diede i progetti per la scuola militare di Parigi (1750-68), il castellodi Compiègne (1755-74), il "Gros Pavillon" [...] Versailles (1761-68), la piazza della Concordia a Parigi (1755), una delle sue maggiori opere, il piccolo Trianon (1762). Erede della tradizione di J.-H. Mansart, di Ph. Delorme e di linee e decorazioni sobrie. L'influsso di G. si estese anche all' ...
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Famiglia di pittori e di scultori francesi attivi nei secc. 17º-18º. I più noti sono: Étienne (Parigi 1644 - ivi 1736), pittore e incisore, paesista classicheggiante; il figlio Gabriel, pittore (Parigi [...] si conservano alcune opere a Versailles e nei musei di Lilla e di Troyes; il figlio di Gabriel, Christophe-Gabriel (Parigi 1710 - ivi 1795), scultore, attivo nello studio di Pigalle. Eseguì statue per il castellodi Louveciennes, fra cui una Venere ...
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Famiglia di scultori genovesi (sec. 18º). Agostino (n. 1729 circa - m. Parigi 1797) lavorò (1761-66) in Francia alla decorazione del castellodi Cramayel-en-Brie e nella sala dell'Opéra diVersailles. [...] Pasquale (Genova 1710 circa - ivi 1791), suo fratello, scolpì le statue dell'Assunta nella parrocchiale di Sampierdarena, di s. Agostino nel chiostro della Consolazione a Genova, del conte Marbeuf a Bastia. ...
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Scultore (Parigi 1666 - ivi 1743). Scolaro e aiuto di F. Girardon, nel 1689 vinse il Prix de Rome. Lavorò soprattutto a Versailles, a Marly e nel castellodi Zabern in Alsazia. Direttore dell'Accademia [...] dal 1737, lasciò opere a Versailles, a Parigi (Archives nationales, Hôtel de Rohan; Imprimerie nationale), a Strasburgo (Palazzo Arcivescovile). ...
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Architetto di giardini (m. Monaco di Baviera 1738); scolaro di A. Le Nôtre, dopo aver lavorato a Versailles come ingegnere idraulico, nel 1715 si recò a Monaco. Tra le opere principali: il parco del castello [...] di Nymphenburg, celebre per i giochi d'acqua, e il giardino del castellodi Schleissheim. ...
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VILLA
Giuseppe LUGLI
Raffaello FAGNONI
. Antichità. - Dalle pitture di Tell el Amarna e di tombe egizie si rileva la diffusione di un rudimentale uso di ville presso gli Egizî. Cari ai Babilonesi e [...] castello riducendone l'estensione e affinandone le forme; la composizione planimetrica, derivata da quella tipica dell'hôtel, è più libera ed ampia. Si ricorda il Petit Trianon del Gabriel, a Versailles a Monaco, al Castellodi Bruhel di J.C. Schlaun ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...