Letterato (Modena 1505 circa - Chiavenna 1571). Lettore di diritto a Modena dal 1532, fu nel 1560 processato e condannato in contumacia dall'Inquisizione, forse anche per effetto delle accuse di eresia [...] II, cui dedicò la traduzione e il commento della Poetica di Aristotele (1570), la sua opera più importante. Ricordiamo inoltre la Giunta fatta al Ragionamento degli articoli e de' verbi di Messer Pietro Bembo (1563), dove si esamina lo svolgimento ...
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CASTELVETRO, Giacomo
Luigi Firpo
Nacque a Modena il 25 marzo 1546 da Niccolò, banchiere, che era fratello maggiore del celebre Ludovico, e da Liberata Tassoni. Nella sua casa le idee della Riforma protestante [...] , pp. 31-33; G. Tiraboschi, Biblioteca modenese, I, Modena 1781, pp. 431-434; A. Ploncher, Della vita e delle opere di Ludovico Castelvetro, Conegliano 1879, pp. 85-89; T. Sandonnini, Lodovico Castelvetro e la sua famiglia, Bologna 1882, pp. 236-268 ...
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Storico e letterato (Vignola 1672 - Modena 1750). Ecclesiastico, M. orientò tutta la sua opera di storico entro un'intuizione e concezione del mondo adeguata alle esigenze della sua fede. Compilò la monumentale [...] corte estense gli offrì ogni comodità di studio: M. trovò a Modena le condizioni di tranquillità necessarie al suo lavoro. Da delle lettere, oltre alle biografie di Petrarca, di A. Castelvetro, di L. Tassoni, di C. M. Maggi, lasciò dissertazioni ...
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CAMILLO, Giulio, detto Delminio
Giorgio Stabile
Nacque nel Friuli circa il 1480, sul luogo di nascita i biografi propendono per Portogruaro, ma va ricordata la testimonianza, circostanziata, di G. Cesarini [...] , I, Firenze 1884, p. 580 n. CXXXVII). Per mano del Castelvetro sono le Considerazioni di G. C. Delminio degl'indovini virgiliani (Modena, Bibl. Estense, Est. ital. 284); una elegia di P. Valeriani per ilC. èa Belluno (Seminario Gregoriano, cod. 68 ...
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GUARINI, Battista
Elisabetta Selmi
Discendente da una famiglia di illustri letterati che vantava le sue origini da Guarino Veronese, nacque a Ferrara nel 1538 da Francesco e Orsina Macchiavelli.
Al [...] Cancelleria, Sezione estero dell'Archivio di Stato diModena, ma soprattutto le orazioni che di Iacopo Castelvetro e poi con diverse traduzioni, tra cui la più celebre quella di Richard Fanshawe del 1647), di liberi rifacimenti di singole scene, di ...
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CHIARI, Pietro
Nicola Mangini
Nacque a Brescia, allora sotto la Repubblica di Venezia, il 25 dic. 1712. Sulla prima fase della sua vita non si conoscono altre fonti che i suoi scritti, ove peraltro [...] di Molière e in possesso di una cultura che gli consentiva di seguire le regole prescritte "da Aristotile, da Orazio, dal Castelvetro degli Agiati di Rovereto col nome di Archito e nel 1755 il duca Francesco III diModena lo nominava poeta di corte.
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BARBIERI, Giovanni Maria
Gianfranco Folena
Nacque a Modena nel 1519 da famiglia di piccola borghesia notarile: il padre ser Bartolommeo Barbieri di Castelnuovo era amministratore di alcuni feudi del [...] il carattere umbratile del filologo.
Quando poi il Castelvetro, accusato di empietà e di eresia, pubblicò la sua risposta agli attacchi del Caro (Ragione d'alcune cose segnate nella canzone di A. Caro, Modena 1559,e poi Venezia 1560), il B. propose ...
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Lodovico Antonio Muratori: Opere - Introduzione
Giorgio Falco
Raccogliere in un paio di migliaia di pagine e in maniera per quanto è possibile organica quanto di più significativo offre al lettore moderno [...] 'interesse, all'arbitrio dei giudici.
V'era a Modena, tra Cinque e Seicento, tutta una fiorente tradizione letteraria, che vantava i nomi di Carlo Sigonio, di Francesco Maria Molza, di Lodovico Castelvetro, di Alessandro Tassoni; v'era una corte, che ...
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GIRALDI, Giovan Battista (Cinzio Giovan Battista)
Simona Foà
Nacque a Ferrara nel novembre del 1504 da Cristoforo, proveniente da una famiglia ferrarese che vantava remote origini fiorentine; la madre [...] come abbiamo visto, il G. si preoccupava di scrivere prefazioni a scrittori di provata fede controriformista, dall'altra, nel 1562, in una lettera al vescovo diModena Egidio Foscarari difese Ludovico Castelvetro sospetto d'eresia.
Nel 1563 il G. si ...
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GRAZIANI, Girolamo
Fabio Tarzia
Nacque a Pergola, nell'Urbinate, il 1° ott. 1604 da Antonio e da una Lavinia di cui non si conosce il cognome. A Ferrara, dove il padre era uditore di rota, trascorse [...] , figlia del conte Orazio, e vedova di Francesco Castelvetro: è verosimilmente questa la donna che ispira, con il nome di Lilla, molti dei sonetti amorosi che compongono la Raccolta di prose e poesie, uscita a Modena nel 1662. Da Lavinia il G ...
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lambrusco
s. m. [lat. labrŭscum, il frutto della labrusca «vite selvatica»] (pl. -chi, poco com.). – Nome di un gruppo di vitigni diffusi spec. in Emilia, che producono un’uva nera di sapore acidulo e di maturazione tardiva, con la quale si...