Storico messicano, nato il 21 marzo, o secondo altri il 13 febbraio, 1739 a Guadalajara nella Nuova Spagna (Messico). Nel 1758 entrò nella Compagnia di Gesù, ed esercitò il suo ministero nelle missioni [...] è la Historia civil y política de Mexico dal 1521 al 1766, che egli scrisse a Roma in latino e poi trasportò in castigliano servendosi di documenti e dati fornitigli, a sua richiesta, dal Municipio di Messico. Il C. morì a Roma il 23 ottobre 1803. La ...
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Nacque a Calatayud nel 1298. Prese parte alla conquista di Maiorca e il re d'Aragona Pietro IV lo nominò governatore del regno. Più tardi il C. ottenne il comando della flotta che operava in Sardegna e, [...] di perderlo e, quando egli si oppose alla detronizzazione di Pietro I di Castiglia, lo accusarono presso il sovrano di essere in segreti rapporti col re castigliano. Pietro IV ordinò che il C. fosse arrestato. Condotto a Saragozza, fu sottoposto ...
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LEON
M. Durliat
LEÓN (lat. Legio)
Toponimo che designa la città della Spagna settentrionale posta ai piedi dei monti Cantabrici, alla confluenza dei fiumi Bernesga e Toro, e la vasta regione circostante [...] della basilica ad absidi contrapposte; il medesimo schema è presente in San Cebrián de Mazote, presso il confine con la Castiglia. In quest'ultimo edificio, e più chiaramente ancora nella vicina chiesa di Santa María a Wamba, si mantiene il capocroce ...
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FROLA, Eugenio
Francesco Lerda
Nato a Montanaro, frazione di Torino, il 28 sett. 1906 da Mario e da Maria Pons, si laureò in ingegneria civile presso il politecnico di Torino nel 1929 e in matematica [...] di lord Rayleigh, in Rend. dell'Acc. naz. dei Lincei, s. 6, XXV [1937], pp. 586-589; L'estensione dei teoremi di Castigliano alla dinamica, in Atti dell'Acc. delle scienze di Torino, LXXIV [1939], pp. 438-447); studiò il moto di travi per mezzo di ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale [...] di P. Serafí (16° sec.), J. Pujol di Mataró (16°-17° sec.) e V. García (17° sec.).
Sotto l’influsso del castigliano, la lingua decadde a dialetto e cessò di avere carattere ufficiale; nel 1714 si chiusero le università catalane, cui Filippo V voleva ...
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In linguistica, lo strato linguistico al quale, in una determinata area, si è sovrapposta e sostituita, in seguito a conquista o a predominio politico-culturale, una lingua diversa.
Il concetto di s., [...] al s. etrusco la spirantizzazione delle sorde intervocaliche in toscano; al s. celtico l’esito di -it- del nesso -ct- latino delle parlate galloromanze; al s. basco il passaggio di f- latino a h- nel castigliano (lat. ferrum > cast. hierro). ...
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ARLANZA, San Pedro de
S. Moralejo
Monastero situato nella valle dell'Arlanza, nella comarca di Lara (Burgos), le cui origini leggendarie sono legate alla figura di Fernán González (920-970), primo conte [...] collocato su leoni eseguiti nel 1200 ca., come quello del conte, che tuttavia è privo di decorazioni.L'egemonia che la Castiglia raggiunse all'epoca sulla penisola generò ad A. una sorta di culto per il suo fondatore, con l'effetto di far risaltare ...
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Alentejo
C. Torres
L'A. è un vasto territorio del Portogallo, definito in epoca medievale Entre Tejo e Odiana. I suoi confini geografici includevano allora la città di Badajoz e le montagne a O della [...] Merida/Badajos, Evora, Alc'acer/Lisbona - venne interrotto a partire dal sec. 13° dalla frontiera politica con il territorio castigliano-leonese. L'altro asse viario della regione, il più antico, a N, partiva dal porto di Mértola e, proseguendo lungo ...
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RUBIÓ i ORS, Joaquïm
Mario Casella
Letterato catalano, nato a Barcellona il 31 luglio 1818 e ivi morto il 7 aprile 1899. Fu l'assertore della moderna rinascita della Catalogna e la sua opera di poeta, [...] .
Pubblicando la prima raccolta dei suoi versi (Lo gaiter del Llobregat, Barcellona 1841), il R. rivendicava di fronte al castigliano l'idioma materno, "tavola di marmo ove sono incise le glorie degli avi", e dichiarava la necessità di rinverdire i ...
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SEPULVEDA, Juan Gines
Angela Valente
Nato a Mariano presso Pozoblanco (Cordova) nel 1490, morto ivi nel 1573. Fu in Italia, nel collegio Albornoz di Bologna, dove ebbe a maestro il Pomponazzi; poi a [...] un'edizione delle opere di S., in quattro tomi; Menéndez y Pelayo nel 1892 fece stampare il dialogo famoso, in latino e in castigliano: Diálogo sobre las justas causas de la guerra (in Boletín de la Real Academia de historia, XXI, Madrid 1892).
S. fu ...
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castigliano
agg. e s. m. – 1. agg. Della Castiglia, regione della Spagna centrale: lingua c. (o castigliano s. m.), la lingua ufficiale della Spagna, perciò detta anche spagnolo, che per ragioni storiche ha prevalso sul catalano, la lingua...
spagnolo
spagnòlo (letter. spagnuòlo) agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. a. Della Spagna, stato dell’Europa occid.: la storia, la letteratura s.; i dialetti s.; la dominazione s. in Italia; la cucina s.; il folclore s.; le danze s.; scudo s.,...