Monaca domenicana (Releza, Cettigne, 1493 - Cattaro 1565), di famiglia greco-ortodossa, si convertì al cattolicesimo a Cattaro; entrata come reclusa al monastero di S. Paolo di quella città, prendendo [...] l'abito di terziaria domenicana, formò poi intorno a sé un gruppo di altre terziarie. Culto approvato il 21 dic. 1927 ...
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Nome di religione di John Jones (Llan Wrinach, Galles, 1575 - Londra 1635). Convertitosi al cattolicesimo, passò in Spagna nel collegio inglese dei gesuiti di Valladolid (1596). Nel 1599 entrò nell'abbazia [...] benedettina di S. Martino di Campostella; addottoratosi a Salamanca, ricevette gli ordini. Per quasi vent'anni professore di teologia a Douai, pubblicò molti lavori, tra cui (1617) una notevole edizione ...
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Drammaturgo (Aix-en-Provence 1640 - Montpellier 1723). Convertito da Bossuet, passò dal protestantesimo al cattolicesimo (1682) e prese gli ordini sacri. Più che i suoi scritti teologici, oggi si ricordano [...] le sue commedie, scritte in collaborazione con J. Palaprat, soprattutto Le grondeur (1691), che ebbe molto successo e segnò l'inizio d'una breve rinascita della "comédie de caractère" dopo Molière, e poi ...
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Filosofo tedesco (Marienberg 1838 - Zurigo 1917), nipote di Clemens; dapprima sacerdote cattolico, abbandonato il cattolicesimo, insegnò (1872) filosofia a Würzburg e dal 1874 al 1895 a Vienna. In contrapposizione [...] all'impostazione kantiana, B. riprende suggestioni aristoteliche e scolastiche, criticando inoltre varie dottrine del positivismo inglese di quel tempo. Nella sua opera principale Psychologie vom empirischen ...
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Erudito (n. Candia 1655 - m. inizî sec. 18º); studiò a Roma, dove si convertì al cattolicesimo e si fece gesuita; fu prof. di diritto canonico nell'università di Padova (dal 1688), di cui scrisse la storia [...] (2 voll., 1726) ...
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Liturgista inglese (Perth 1874 - Lechworth 1923), della famiglia del beato; si convertì dall'anglicanesimo al cattolicesimo; ordinato sacerdote nel 1898, fu parroco a Lechworth, consultore della Congregazione [...] Orientale. Commentò Dante; pubblicò criticamente sotto il cognome latinizzato (a Forti Scuto) il De consolatione di Boezio e studiò la liturgia romana e le Chiese orientali unite ...
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Uomo di stato (Breslavia 1702 - Knönitz, Moravia, 1765). Discendente da famiglia protestante, si convertì al cattolicesimo e passò (1725) al servizio dell'Impero asburgico. Dopo una brillante carriera [...] nell'amministrazione statale, divenne (1753) cancelliere supremo boemo e primo cancelliere austriaco, poi (1760) ministro degli Interni nel Consiglio di stato. H. riformò profondamente l'ordinamento amministrativo ...
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Teologo ascetico (Parigi 1815 - ivi 1892). Cresciuto nell'indifferentismo religioso, fu indotto a convertirsi al cattolicesimo dalla predicazione di H.-D. Lacordaire. Ordinato sacerdote nel 1845, ebbe [...] incarichi ecclesiastici varî. Prese parte ai lavori del concilio Vaticano I. La sua dottrina ascetica, esposta in numerosi scritti e prediche, risente dell'influsso di s. Francesco di Sales e di P. de ...
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Ecclesiastico e teologo statunitense (Auburn 1918 - New York 2008), figlio di John Foster. Convertitosi al cattolicesimo nel 1940, dopo il servizio militare prestato nella marina (1942-46) entrò nei gesuiti [...] e nel 1956 fu ordinato prete; ha insegnato tra l'altro nella Fordham University e nella Catholic University of America (1974-88) ed è stato membro della Commissione teologica internazionale (1992-97). ...
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Riformatore religioso (Fehebentel, Striegau, 1855 - Obernigk, Slesia, 1941). Muratore slesiano, passato in età matura dal cattolicesimo al luteranesimo (1908), si staccò anche da questo (1926) presentandosi [...] ai suoi seguaci come l'"ultima rivelazione divina". La sua "Chiesa evangelico-giovannea" arrivò a contare circa 400 comunità a Berlino, nel Brandeburgo, in Sassonia, e in Pomerania, superando i 100.000 ...
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cattolicesimo
cattolicéṡimo (meno com. cattolicismo) s. m. [der. di cattolico]. – 1. Insieme dei principî e dell’ordinamento della Chiesa cattolica romana. 2. Lo stesso che cattolicità nel sign. 3.
capitalismo compassionevole
loc. s.le m. Concezione capitalistica dell’economia che si propone di contemperare esigenze competitive e coesione sociale. ◆ Dopo essersi dichiarato «preoccupatissimo dalla disinvoltura con cui si parla di guerra...