lievito /'ljɛvito/ s. m. [lat. ✻levĭtum per il lat. class. levatum, part. pass. di levare "alzare"]. - 1. (bot.) [nome di varie specie di funghi ascomiceti, unicellulari, capaci di provocare, tramite l'emissione [...] di enzimi, fermentazione] ≈ fermento. 2. (fig.) [ciò che dà origine e sviluppo a un sentimento o che è causa di agitazione: il malcontento generale fu il l. della rivolta] ≈ causa, fermento, fomite, motivo, occasione, ragione. ...
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favilla s. f. [lat. favilla]. - 1. [frammento minutissimo di materia incandescente: le f. di un tizzone] ≈ (region.) luglia, (region.) monachetto, (region.) monachina, scintilla, (region.) spluia, (region.) [...] fare faville [riuscire brillantemente in qualche prova] ≈ brillare, fare bella figura (o, fam., un figurone). 2. (fig., non com.) [causa minima da cui possono svilupparsi disordini o violente passioni] ≈ casus belli, occasione, scintilla. ↓ cagione ...
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causare /kau'zare/ v. tr. [dal lat. causari, lat. tardo causare, der. di causa "causa"] (io càuso, ecc.). - [far succedere, spec. eventi negativi: la sua incoscienza ha causato la nostra rovina] ≈ (lett.) [...] cagionare, determinare, generare, indurre, ingenerare, motivare, (non com.) occasionare, originare, procurare, produrre, provocare, [riferito a svantaggi, danni e sim.] arrecare. ↔ evitare. ↑ impedire, ...
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causidico /kau'sidiko/ s. m. [dal lat. causidĭcus, comp. di causa "causa" e tema di dicĕre "dire"] (pl. -ci). - 1. (stor.) [chi nell'antichità classica e nel medioevo agiva in giudizio senza essere avvocato]. [...] 2. (estens., spreg.) [avvocato incapace, di scarso valore e sim.] ≈ azzeccagarbugli, (spreg.) cavalocchio, (lett.) curiale, (spreg.) leguleio, mangiacarte, (spreg.) mozzorecchi, (lett., non com.) rabula, ...
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chiassoso /kja's:oso/ agg. [der. di chiasso¹]. - 1. a. [di persona, che fa molto chiasso o ama l'allegria rumorosa] ≈ chiassone, rumoroso. ↔ calmo, (lett., tosc.) cheto, pacato, pacifico, placido, quieto, [...] , eclatante, sensazionale, strepitoso. 3. (fig.) [di abito, colore e sim., che si nota molto a causa delle forti tinte] ≈ acceso, appariscente, sgargiante, shocking, squillante, vistoso. ↑ pacchiano, sfacciato, volgare. ↓ vivace. ↔ delicato, discreto ...
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focolaio /foko'lajo/ s. m. [lat. tardo focularis o foculare, der. di focus "fuoco"]. - 1. (med.) [sede di un qualsiasi processo patologico, anche estens.: il f. di un'infezione; il f. di una rivolta] ≈ [...] ‖ centro, fonte, origine, sorgente. 2. (fig.) [punto di origine o causa di un fenomeno, spec. negativo] ≈ causa, fonte, origine. ...
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avere² v. tr. [lat. habēre] (pres. ho /ɔ/ [radd. sint.; ant. àggio], hai, ha [radd. sint.]; abbiamo [ant. avémo], avéte, hanno [ormai rarissime le grafie ò, ài, à, ànno]; pass. rem. èbbi, avésti, èbbe, [...] maglietta da prestarmi? - No, non ce l’ho. Benché diffusissimo nella lingua parlata, averci non è frequente nella lingua scritta, anche a causa dell’incerta grafia. Si incontra infatti, ad es., tanto c’ho quanto ci ho, ma nessuna delle due soluzioni è ...
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vespaio /ve'spajo/ s. m. [der. di vespa]. - 1. [nido delle colonie di vespe] ● Espressioni: fig., sollevare un vespaio [essere causa di polemiche a causa di affermazioni, discorsi o atti inaspettati: con [...] le sue dichiarazioni ha sollevato un v.] ≈ (fam.) scatenare il finimondo (o un pandemonio). 2. (med.) [malattia infiammatoria acuta della pelle e del sottocutaneo, a carattere suppurativo, consistente ...
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cognizione /koɲi'tsjone/ s. f. [dal lat. cognitio -onis], lett. - 1. a. [il conoscere: non c'è più c. del bene pubblico] ≈ conoscenza, coscienza, idea, nozione. ↔ ignoranza. ● Espressioni: cognizione di [...] causa ≈ [→ CAUSA (1)]. b. [il comprendere, distinguendo bene fra più possibilità: manca del tutto di c.] ≈ assennatezza, criterio, discernimento, giudizio, intelligenza, senno. ↔ avventatezza, dissennatezza, insensatezza, sventatezza. 2. [spec. al ...
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primo [lat. primus, superl. dell'avv. e prep. ant. pri "davanti", da cui anche il compar. prior]. - ■ agg. num. ord. 1. [che, in una serie ordinata, si trova nella posizione iniziale, sia nello spazio, [...] ; il p. giorno del mese] ≈ [posposto al sost.] iniziale. ↔ ultimo, [posposto al sost.] conclusivo, [posposto al sost.] finale. ● Espressioni: causa prima ≈ [→ CAUSA (4)]; prima serata [la fascia oraria tra le 20.30 e le 22.30, in cui si verifica la ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio,...
causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una cosa è. Il rapporto della c. all’effetto...