tenzone Disputa poetica in uso nella letteratura medievale, di origine provenzale. Nella lirica provenzale, infatti, si designò con tensó uno scambio di strofe o di poesie che due poeti si indirizzavano [...] tenzoni, tra i meridionali, Giacomo da Lentini, I. Mostacci, Pietro della Vigna e, fra i toscani e gli stilnovisti, Guittone d’Arezzo, G. Cavalcanti, Cino da Pistoia ecc. Notevole è la t. (3 coppie di sonetti) tra Dante e il suo amico Forese Donati. ...
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FRANCESCO da Barberino
Emilio Pasquini
Figlio di Neri di Ranuccio, nacque a Barberino Val d'Elsa, tra Firenze e Siena, nel 1264 da una famiglia nobile ma di censo modesto. Il padre, un austero ghibellino [...] quale ebbe cinque figli.
A Firenze dovette certo avvicinare il gruppo degli stilnovisti e in particolare Dante e G. Cavalcanti. Dovette anche entrare in contatto con i pittori Cimabue e Giotto. A quest'epoca risale la sua prima produzione letteraria ...
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BERNI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque da Nicolò, notaio, e da Isabella di Francesco Baldi in data non precisabile, ma compresa tra il 1497 e il '98. Per quel che riguarda il luogo, Lamporecchio, di [...] per il contrasto tra lo stile del poscritto, in cui si rievocano i giorni dell'adolescenza trascorsi nella villa dei Cavalcanti in Val di Pesa, e il linguaggio allusivo del capitolo (vertente nientemeno che sul motivo dell'"impalazione"), cui il B ...
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mi (me, m', mee, mel, men)
Riccardo Ambrosini
1. Le forme oblique del pronome di I singol. comprendono quelle toniche, me, usata dopo preposizione tranne in un limitato numero di casi in alcuni dei quali [...] saluto 5 " per mezzo lo cor me lanciò un dardo "; Vedut'ho la lucente stella 4 " sovr'ogn'altra me par che dea splendore "; Cavalcanti O donna mia 10-11 " i qua' me saettò nel cor sì forte, / ch'i' mi partì' sbigotito fugendo ".
4.6. Nel Convivio, l ...
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eresia
Raoul Manselli
. Viene così chiamata ogni dottrina, che, differenziatasi dalla retta fede e condannata dalla Chiesa, sia sostenuta con pervicacia; proprio quest'ultima caratteristica la distingue [...] alla circostanza che legato all'e. fu di sicuro Farinata degli Uberti e che immuni da sospetto non andarono né la famiglia Cavalcanti, né il suo stesso amico Guido. La realtà è che invece D. non ne ha taciuto e ha, anzi, affrontato la questione ...
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conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La [...] Dante da Maiano a D. [Rime XLI 7] dove è preceduto dall'evidente sicilianismo ‛ have ' per ‛ ha '; inoltre è reperibile anche in Cavalcanti: Chi è questa che vèn 14; Biltà di donna 12; Donna me prega 7).
È ancora da osservare che i codici documentano ...
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CASTELLANI, Matteo
Concetta Calvani
Nato a Firenze da Michele di Vanni, fu uno degli esponenti maggiori della sua famiglia e attivo diplomatico tra la fine del Trecento e il primo trentennio del Quattrocento; [...] per la resa di Pisa: firmatari furono, per i Pisani, Bindo di Bartolomeo delle Brache e per i Fiorentini il Capponi, il Cavalcanti, il Corbinelli e il Castellani. All'ingresso delle truppe nella città il C. ebbe l'incarico di portare le insegne della ...
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Deh, Violetta, che in ombra d'Amore
Ginetta Auzzas
. La ballata (Rime LVIII) non ebbe vasta diffusione nella tradizione manoscritta delle Rime. Il suo testo è costituibile sulla base, anzitutto, del [...] fa generalmente corrispondere a quello del primo entusiasmo lirico che si accompagnò in D. al profilarsi dell'amicizia con Guido Cavalcanti, che gli permise di rinnovare i propri modi rispetto alle direttive di Guittone e dei guittoniani. Il Contini ...
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Deh ragioniamo insieme un poco, Amore
Lorenzo Polato
Il sonetto (in Rime LX) figura nella Raccolta Bartoliniana, oggi dell'Accademia della Crusca, nel codice 1289 dell'Universitaria di Bologna, nel [...] . Più interessante è, se mai, rilevare che qui Amore è consolatore e portatore di gioia, diversamente da quanto accade in Cavalcando l'altr'ier (in Rime VIII) dove appare in atteggiamento doloroso. E evidente l'insistenza di D. su questo punto ...
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Ronsard, Pierre de
Remo Ceserani
Poeta francese (La Possonnière, Vendôme, 1524 - Saint-Cosme-sur-Loire 1585). La critica quasi generalmente nega che R. abbia conosciuto l'opera dantesca e ne abbia subito [...] e S. Ferrari, Bologna 1900, 62-64, 87-90.
Il R. vi afferma che il tempo ha cancellato la fama di D. e Cavalcanti, mentre ha salvato quella del Petrarca, alla quale ora terrà dietro quella del Del Bene: " Depuis que ton Petrarque eut surmonté la Nuit ...
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cavalcabile
cavalcàbile agg. [der. di cavalcare], non com. – 1. Che si può cavalcare: è troppo bizzarro questo mulo e non mi pare cavalcabile. 2. Di strada, per la quale si può passare a cavallo.
cavalcante
agg. e s. m. [part. pres. di cavalcare], ant. – 1. Che cavalca, cavalcatore. 2. Servo che seguiva o precedeva, a cavallo, il padrone quando questi cavalcava o andava in carrozza. 3. Colui che, stando a cavallo, guida la prima coppia...