Nell’antica Grecia, il comandante della cavalleria (gr. ἵππαρχος). Se ne conoscono in città o in leghe di città greche dai tempi più remoti fino all’età ellenistica. ...
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Patriota (Napoli 1791 - ivi 1822). Sottotenente di cavalleria nell'esercito borbonico, ex ufficiale murattiano affiliato alla carboneria, insieme al commilitone M. Morelli organizzò il pronunciamento del [...] suo reggimento di stanza a Nola (1-2 luglio 1820), che diede inizio ai moti napoletani del 1820-21. Fallita la rivoluzione fuggì ad Ancona; arrestato dalle autorità pontificie e consegnato al governo borbonico, ...
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TORMA (turma)
Plinio Fraccaro
L'unità tattica della cavalleria romana, così detta, secondo Varrone (De lingua lat. V, 91), perché contava 30 cavalieri, originariamente 10 per ognuna delle tre tribù (terna). [...] degli alleati era formata in turmae. La torma rimase sempre l'unità tattica della cavalleria romana, anche sotto l'Impero, sia per la cavalleria pretoriana e legionaria, sia per quella degli auxilia, tranne che i decurioni si ridussero a uno ...
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ORNANO, Filippo Antonio, conte
Alberto Baldini
Generale di cavalleria napoleonico, poi maresciallo di Francia, nato ad Aiaccio nel 1784, morto a Parigi nel 1863. Sottotenente, sedicenne, prese parte [...] fu consentito di rientrare in patria dopo due anni passati nel Belgio. Nel 1828 Carlo X lo nominò ispettore generale della cavalleria. Pari di Francia durante il regno di Luigi Filippo, fu da Napoleone III nominato governatore degl'Invalidi e, infine ...
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Generale (Viry 1709 - Torino 1794); ispettore generale della cavalleria del regno di Sardegna (1774), governatore di Pinerolo (1780-94), collare della Ss. Annunziata (1780). ...
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Generale francese (Besançon 1772 - Parigi 1844). Ufficiale di cavalleria, ebbe un ruolo di primo piano nelle guerre napoleoniche, acquistando il grado di comandante d'armata. Nominato pari di Francia da [...] Napoleone (1815), fu tra i comandanti dell'esercito francese impegnato dopo Waterloo. Tra il 1830 e il 1842 fu governatore di Parigi ...
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Generale vandeano (Dresda 1752 - Noirmoutier 1794). Ufficiale di cavalleria in ritiro, all'inizio favorevole alla Rivoluzione, se ne staccò dopo il voto della costituzione civile del clero e, allo scoppio [...] della rivolta in Vandea, prese le armi per la causa monarchica. Combatté con valore e con varia fortuna, succedendo nel 1793 all'ucciso Cathelinau in qualità di comandante degli insorti; sconfitto a Cholet ...
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Conte e generale di cavalleria francese nato a Parigi il 18 ottobre 1774 e ivi morto il 28 dicembre 1853. Fece giovanissimo le campagne della Rivoluzione, acquistandosi fama di valoroso. Prese parte alla [...] lo lasciò per alquanto tempo in disparte, poi lo richiamò in servizio con le funzioni dì ispettore generale della cavalleria. Considerandosi a servizio della Francia piuttosto che dell'uno o dell'altro regime, quando scoppiò la rivoluzione del 1830 ...
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Maresciallo inglese (Southwell, Nottinghamshire, 1861 - Londra 1936); ufficiale di cavalleria (1882), combatté prima nel Bechuanaland (1884-1885), poi nel Zululand (1888) e nella guerra angloboera (1899-1902); [...] nella prima guerra mondiale comandò la cavalleria britannica (1914), quindi (ottobre 1915) la 3a armata segnalandosi nella battaglia di Arras (primavera 1917) e, dal giugno 1917, il corpo di spedizione in Palestina, che condusse alla vittoria ...
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PAPPENHEIM, Gottfried Heinrich, conte di
Alberto Baldini
Generale della cavalleria imperiale austriaca, nato a Pappenheim il 29 maggio 1594, morto a Lipsia il 17 novembre 1632; servì dapprima nell'esercito [...] di Lipsia e intervenne con risultati decisivi nella battaglia presso Lützen, dove cadde ferito gravemente, sì da morirne poco dopo. Le sue gesta di audace generale di cavalleria furono cantate da Julius Wolff (1889) nell'opera Die Pappenheimer. ...
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cavalleria
cavallerìa s. f. [der. di cavaliere]. – 1. a. Milizia a cavallo, che dal sec. 16° era distinta, secondo l’armatura indossata dai cavalieri, in c. leggera e c. grave o pesante. In senso concr., complesso dei combattenti a cavallo:...
spahi
〈spài〉 (o spài) s. m. [adattam. del fr. spahi 〈spaì〉, che è dal turco e pers. sipāhī «soldato, cavaliere»]. – Nome con cui furono dapprima indicati i soldati indigeni che costituivano un corpo permanente di cavalleria scelta, istituito...