L’italiano diMilano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] tutto il Nord, nell’italiano diMilano tra vocali non c’è di adesso «ora», fondina «piatto fondo», fregarsi gli occhi «stropicciarsi gli occhi», (giocare a) nascondersi «giocare a rimpiattino», sberla «schiaffo», terrina «zuppiera», verza «cavolo ...
Leggi Tutto
Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] e altri): non me ne importa un tubo, che vita del cavolo!
Galli de’ Paratesi, Nora (1969), Le brutte parole. Semantica dell’eufemismo, Milano, Mondadori.
Nobili, Paola (a cura di) (2007), Insulti e pregiudizi. Discriminazione etnica e turpiloquio in ...
Leggi Tutto
Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] , un fico, un cavolo, un piffero, un tubo, ecc.
Gli indefiniti con valore di quantificatori di solito non sono accompagnati on.
Andorno, Cecilia (2003), La grammatica italiana, Milano, Bruno Mondadori.
Dardano, Maurizio & Trifone, Pietro ...
Leggi Tutto
attenzionato agg. (bur.) Che è sottoposto all’attenzione, al controllo di qualcuno, in particolar modo dell’autorità giudiziaria o delle forze dell’ordine | Per estensione, che è seguìto, tenuto d’occhio, preso in esame (detto di cose, oltre...