CELIO CALDO (C. Caelius Caldus)
A. Longo
Tribuno della plebe nel 107 a. C., pretore in Spagna nel 99 e console nel 94; durante il suo tribunato fu autore di una lex tabellaria che istituiva il voto segreto [...] un ritratto (o più ritratti?) dell'inizio del I sec. a. C., ritratto che forse si trovava nel larario della casa di Celio. È probabile che un personaggio così famoso fosse stato effigiato più volte, ma di lui non ci è rimasto alcun ritratto marmoreo ...
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Umanista protestante (Ciriè 1503 - Basilea 1569); prof. a Pavia, dove, per l'influsso di A. Mainardi, passò al protestantesimo. Fu poi a Venezia, Ferrara, Lucca, e infine riparò (1542) in Svizzera; dal 1547 insegnò eloquenza a Basilea e ivi fu uno dei capi dei rifugiati italiani, e promotore dell'idea della tolleranza religiosa. Contro la Chiesa romana scrisse l'anonimo Pasquillus extaticus (1542); ...
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Oratore e uomo politico romano (1º sec. a. C.); accusato di brogli elettorali da L. Sempronio Atratino per istigazione di Clodia, di cui era stato l'amante, fu difeso da Cicerone (con l'orazione Pro Caelio del 56 a. C.) e assolto. Quando Cicerone andò in Cilicia, fu suo informatore politico. Fu quindi partigiano di Cesare, ed ebbe nel 48 la pretura; irritato per non avere ottenuto la pretura urbana, ...
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CURIONE, Celio Agostino
Roberto Ricciardi
Nacque nel 1538 a Salò sul Garda (prov. di Brescia) da Celio Secondo, di nobile famiglia piemontese, e Margherita Bianca Isacchi, del patriziato milanese.
Il [...] de la Suisse, II, Neuchâtel 1924, p. 619; F. C. Church, I riformatori italiani, II, Firenze 1935, p. 219; M. Kutter, Celio Secondo Curione. Sein Leben und sein Werk, Basel 1955, pp. 257-267, 282, 293-294; G. Busino, Italiani all'Università di Basilea ...
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SABINO, C. Aruleno Celio
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Giurista romano di nobile famiglia, console nel 69 d. C. e personaggio assai influente sotto Vespasiano. Allievo di Masurio Sabino e di Cassio Longino [...] fu considerato dopo la deportazione di quest'ultimo (anno 65) come il principale rappresentante della scuola che da Masurio aveva preso il nome di sabiniana. Di lui è ricordato e citato sovente un commento ...
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Imperatore romano nel 238 d. C. Nacque nel 178 da famiglia patrizia. Fu più volte console e governatore di importanti province dell'Impero. Nel 238 fu uno dei venti senatori incaricati dell'amministrazione dell'Impero, quindi, morti i due Gordiani, fu eletto dal Senato imperatore insieme con Pupieno, con pari autorità. Pupieno fu mandato contro Massimino che dai confini del Danubio marciava verso l'Italia; ...
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Giureconsulto romano (sec. 1º d. C.), console (69 d. C.), allievo di Masurio Sabino e di Cassio Longino, dopo la deportazione di quest'ultimo (65) fu considerato come il principale rappresentante della scuola sabiniana. Nessun frammento di sue opere si trova nel Digesto, ma dai giuristi è citato sovente un suo commento all'editto degli edili curuli ...
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Vescovo in Africa (m. forse nel 453); secondo la tradizione, durante la persecuzione di Genserico si rifugiò (439), insieme a Quodvultdeus e altri, a Napoli, dove fondò un chiostro e morì settantenne. Le sue reliquie, dal cimitero da lui denominato, furono trasferite nel duomo. Festa, 28 (a Napoli 29, in Africa 19) ottobre ...
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LATTANZIO, Placido (o Celio Firmiano Lattanzio)
Marco Galdi
Scrittore latino che non va confuso col glossografo e grammatico Placido, né col padre della Chiesa Firmiano Lattanzio. Pare che sia vissuto [...] nel sec. IV, mentre altri lo assegnano al VI senza alcun valido argomento. È l'autore di un esteso commento alla Tebaide di Stazio, e si rivela in questo suo lavoro un pagano infuso di un misticismo tra ...
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MALESPINI (Malespina), Orazio (Celio)
Daniele Ghirlanda
Nacque nel 1531, si ignora la data esatta, da Francesco Malaspina dello Spino Secco, discendente da un ramo secondario della famiglia nobile originaria [...] di documenti, e dovette quindi allontanarsi dalla città. Nel febbraio 1572 si trovava a Firenze sotto il nome di Celio, con il quale compare in tutti i documenti successivi. Il suo soggiorno fiorentino si protrasse per molti anni, durante ...
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celare
v. tr. [lat. cēlare] (io cèlo, ecc.), letter. – Nascondere, tener nascosto alla vista d’altri: essendosi tutto il bianco vestimento e sottile loro appiccato alle carni, né quasi cosa alcuna del dilicato lor corpo celando... (Boccaccio);...