DESMARAIS, Jean-Baptiste-Frédéric
Olivier Michel
Nacque verso il 1756 a Parigi, dove studiò pittura con G-F. Doyen, come si ricava dal suo brevet di pensionnaire redatto il 23 febbr. 1786 (Correspondance..., [...] , del D., una copia dal Caravaggio (1788), un Ecce Homo e uno degli affreschi del Domenichino in S. Gregorio al Celio (Martirio di s. Andrea) che furono inviate nel 1789 a Parigi per essere giudicate. Nonostante la rivoluzione, il D. continuò ...
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GIACCARI (Giaccaro, Zaccari), Vincenzo (Vincenzo da Lugo)
Dagmar Von Wille
Nacque a Lugo, nella Romagna estense; entrò poi nel convento dell'Ordine dei predicatori di regolare osservanza della città [...] raccolta (cc. 26r-42r), è l'opuscolo Tractatus de venditione rerum fructuosarum ad terminum.
Su invito dell'umanista ferrarese Celio Calcagnini, il G. entrò nel cuore della controversia antiprotestante con il Libellus de libero arbitrio, deque gratia ...
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BRASAVOLA (Brasavoli), Antonio, detto Antonio Musa
Giuliano Gliozzi
Nacque a Ferrara il 16 genn. 1500 da Francesco, patrizio ferrarese, e da Margherita Maggi, di nobile famiglia bresciana.
Avviato in [...] codice di Ferrara adottato da Ercole II), di filosofia, di storia, di poesia. Curò la pubblicazione delle opere complete di Celio Calcagnini, che uscirono a Basilea nel 1544, cioè tre anni dopo la morte del loro autore. Ma gli interessi principali ...
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LYKIOS (Λύκιος, Lycius)
L. Guerrini
1°. - Bronzista greco, figlio di Mirone, attivo, per lo più ad Atene, nella seconda metà del V sec. a. C.
Sebbene non manchino nelle fonti letterarie accenni all'attività [...] un dono votivo di un cittadino di Eleuterae. L'identificazione del fanciullo con una statua dell'Antiquarium del Celio (Roma) proposta dall'Anti, non presenta alcuna attendibilità. Opere di L. ad Atene, poste a decorazione dell'ingresso ...
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GATTO (Gatti), Pietro
Marco Pupillo
Non si conoscono gli estremi biografici di questo scultore siciliano, attivo a Roma dal 1601 al 1618 e a Madrid dal 1619 al 1628.
L'origine siciliana del G. nonché [...] presenza del G. nel settembre 1610, in compagnia del Sebregondi, come testimone di un atto notarile stipulato dal pittore G. Celio, altro artista profondamente legato all'ambiente di casa Crescenzi (Pupillo, p. 243).
Negli anni successivi il G. tornò ...
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FONTANA, Giovanni
Alessandro Ippoliti
Figlio di Sebastiano e di una Domenica, fratello maggiore di Domenico, nacque a Melide sul lago di Lugano nel 1540. Architetto e ingegnere, visse all'ombra dell'architetto [...] 1992, p. 547) all'intemo di due importanti ville romane: la villa Peretti Montalto e la villa di Ciriaco Mattei al Celio. All'intemo di quest'ultima il F. e Domenico si occuparono della sistemazione degli arredi estemi come l'obelisco capitolino, che ...
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FALERA
M. T. Amorelli
In latino questo nome è usato solamente al plurale (phalerae). Le f. sono dischi metallici spesso lavorati a rilievo, con funzione ornamentale. Gli antichi le usavano molto, sia [...] parola Medami, che pare sia il nome dell'orafo.
Inoltre vanno ricordate le f. scolpite sulla famosa stele sepolcrale del centurione M. Celio, morto nel 9 d. C., durante la campagna di Varo. Il petto del centurione è fregiato di cinque f. di cui una ...
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ADEMARO (Ademario)
Claudio Leonardi
Di origine francese, "gallus natione",come dicono le cronache, era già abate del monastero di S. Maria in Cosmedin a Ravenna, quando fu nominato da Innocenzo V, il [...] c'è qualche incertezza, come si è visto, nel Viola) e la donazione del monastero e della chiesa di Sant'Erasmo al Celio fatta ai monaci dello Speco, perché vi ristabilissero il culto divino (doc. in Federici, MCCCCIII).
Fonti e Bibl.: Chronicon ...
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ARNOLFINI, Battista
Gemma Miani
Nacque a Lucca nella seconda metà del sec. XV da Bartolomeo (m. 1473) e da Filippa Burlamacchi. Ebbe numerosi fratelli, tra i quali Lazzaro, giureconsulto (m. 1536), [...] e di Vincenzo. Costui potrebbe identificarsi con quel Niccolò Arnolfini, nella cui casa, a Lucca, soggiornò come precettore Celio Secondo Curione fino al 1542.
Bibl.: Lucca, Bibl. Governativa, ms. 1102,G. V. Baroni, Notizie genealogiche delle ...
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(lat. Iuppiter, Iupiter, Iovis)
La divinità suprema della religione romana dalla latinità primitiva alla fine del paganesimo, corrispondente allo Zeus greco, dal quale tuttavia si differenzia per alcuni [...] , il suo culto era celebrato sulle vette dei monti e dei colli: a Roma sull’Esquilino (Iuppiter Fagutalis), sul Celio (Iuppiter Caelius), sul Viminale (Iuppiter Viminius), sul Campidoglio, e, fuori dell’Urbe, sulla vetta del Mons Albanus, dove era ...
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celare
v. tr. [lat. cēlare] (io cèlo, ecc.), letter. – Nascondere, tener nascosto alla vista d’altri: essendosi tutto il bianco vestimento e sottile loro appiccato alle carni, né quasi cosa alcuna del dilicato lor corpo celando... (Boccaccio);...