GHILINI, Ghilino (Gelino de Gelino)
Laura Turchi
Nacque a Ferrara intorno al 1477 da Niccolò, causidico proveniente da una casata patrizia di Alessandria ma stabilitosi a Ferrara, dove aveva ottenuto [...] di diritto dello Studio cittadino. La figlia Margherita ereditò i beni e andò sposa a Giuseppe Gualenghi, dal quale ebbe Domenico. Celio Calcagnini dedicò al G. il suo De verborum et rerum significatione.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Modena ...
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CONTI, Cesare
Rossella Vodret
Nacque ad Ancona (Baglione, 1642) probabilmente intorno alla metà del Cinquecento; fu suo fratello Vincenzo, anch'egli pittore. Ancora giovane si recò a Roma dove la sua [...] . si dimostra di gran lunga inferiore nell'esecuzione di figure, che in genere risultano pesanti ed impacciate.
Fonti e Bibl.: G. Celio, Mem. delli nomi dell'artefici delle pitture..., Napoli 1638, p. 91; G. Baglione, Le vite..., Roma 1642, p. 167; B ...
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Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento. In particolare, il termine è stato applicato a indicare innovazioni o mutamenti profondi [...] . Ochino), Ferrara (alla corte di Renata di Francia che ospitò nel 1536 Calvino), Lucca (con Pier Martire Vermigli e Celio Secondo Curione) e Venezia. Sul piano ecclesiastico, non si ebbe la costituzione di una Chiesa riformata, salvo l’antica Chiesa ...
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L’arte del dire, cioè del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto è studiata nella sua attuazione pratica, nelle sue manifestazioni storiche, nella sua evoluzione, nei [...] Antonio. L’età successiva è dominata da Cicerone, oltre che dalle figure di Licinio Calvo, Giulio Cesare, Asinio Pollione, Celio Rufo, Bruto. Altro grande oratore fu Ortensio Ortalo, della scuola asiana (➔ asianesimo), contro la quale fu viva la ...
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Pittore e storico dell'arte, famoso ai suoi tempi, nato in Roma circa il 1573, ivi morto nel 1644. Già nel 1604 il van Mander lo cita fra i migliori artisti di Roma, e nei primi decennî del secolo lo vediamo [...] , stesa da un vero conoscitore; inaugura perciò la serie delle guide moderne, non potendosi dar questo merito alla Memoria del Celio, pubblicata un anno prima, ma colma di errori.
Il contrasto così patente tra la restrizione votiva dell'opera e la ...
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Poeta latino del sec. III-II a. C. Sul prenome Quinto non può esserci alcun dubbio, perché, oltre che da testimonianze concordi dell'antichità, esso viene attestato in modo particolare da Cicerone, il [...] accennate, la fama di E. durò costante. Vargunteio ne fece oggetto di recitazioni in pubblico, mentre gli storici, come Celio Antipatro, lo imitarono, Varrone ebbe per lui uno schietto entusiasmo, e il poeta di atellane Novio prese forse da lui ...
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LUTERANESIMO (ted. Luthertum)
Alberto Pincherle
Questo nome designa e il corpo delle dottrine predicate da Lutero (v.) e la teologia dei suoi seguaci, alcuni dei quali su qualche punto si differenziarono [...] (da B. Ochino al Vergerio, dal Carnesecchi al Vermigli, dal Fanini ai Socino, da O. Morata a M. Gribaldi Mofa, da Celio Curione a F. Stancaro) che, con quella di Lutero, subirono anche altre influenze ed ebbero, alcuni almeno, idee proprie che ...
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. Uno dei colli di Roma. Il nome nasce come aggettivo di Esquiliae, e quindi nell'età più antica non si trova mai solo, ma riunito con un sostantivo: collis, mons, lucus, forum, porta. Soltanto nell'Impero [...] più irregolare, ed era destinata alle cerimonie ufficiali. Sappiamo che gli architetti della Domus aurea furono due romani: Severo e Celere, e il decoratore fu un certo Fabullo o Famulo, pure romano.
Sulla sommità dell'Oppio era il Portico di Livia ...
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. Monaci che professano la regola di S. Benedetto di Norcia (v.). Questo patriarca del monachismo occidentale raccolse dal patrimonio dell'ascesi cristiana il fior fiore degli elementi vitali e creò una [...] . Nel 1616 i cenobiti si costituirono in congregazione distinta e autonoma (con sede principale, ora, a S. Gregorio al Celio in Roma): onde Camaldoli rimase capo della congregazione eremitica di Toscana. I cenobiti sono retti da un abate generale, e ...
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Politico e guerriero romano dell'età della seconda guerra punica. Nacque intorno al 275 a. C. Si discute se fosse nepote o pronepote di Q. Fabio Rulliano (v.). Console per la prima volta nel 233, trionfò [...] frammentario, la vita nel pseudo Aurelio Vittore (Viri ill., 43) e la vita plutarchea. Quest'ultima pare derivi in buona parte da Celio Antipatro, che qua e là Plutarco ha corretto e completato con Livio e Polibio a lui ben noti.
Bibl.: F. Münzer, in ...
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celare
v. tr. [lat. cēlare] (io cèlo, ecc.), letter. – Nascondere, tener nascosto alla vista d’altri: essendosi tutto il bianco vestimento e sottile loro appiccato alle carni, né quasi cosa alcuna del dilicato lor corpo celando... (Boccaccio);...